L’attenzione sulla gestione degli incendi boschivi in Italia si concentra soprattutto sulle attività regionali, che gestiscono la prevenzione e gli interventi diretti sul territorio. Nel 2025, questa responsabilità appare cruciale sia per la protezione dell’ambiente sia per la sicurezza delle comunità, con particolare interesse verso le zone insulari e alcune regioni specifiche.
Competenze regionali e provinciali nella prevenzione degli incendi boschivi
La normativa italiana affida alle regioni e alle province autonome la gestione delle politiche antincendio boschivo. Questo sistema decentralizzato significa che ogni territorio organizza e conduce programmi di prevenzione e intervento, essenziali soprattutto per gli ecosistemi più vulnerabili. Le regioni devono predisporre piani di azione che includano la sorveglianza del territorio, la manutenzione delle aree forestali, e la preparazione delle squadre per la lotta attiva contro i roghi. Nel caso delle isole, queste attività sono particolarmente delicate proprio a causa della conformazione geografica che può limitare l’accesso e la rapidità degli interventi.
Audizione alla Commissione parlamentare
Nel corso dell’audizione alla Commissione parlamentare dedicata alle problematiche legate all’insularità, Fabio Ciciliano, capo del dipartimento della protezione civile, ha sottolineato come questo assetto legislativo sia pensato per fare fronte alle specificità locali. “La prevenzione viene quindi modellata in base alle caratteristiche di ciascuna regione, lasciando autonomia nelle decisioni operative ma con l’obiettivo comune di contenere i danni causati dagli incendi boschivi soprattutto nei periodi di maggior rischio climatico.”
Criticità nelle flotte aeree regionali: Umbria, Molise e Puglia nel 2025
Nell’ambito della campagna antincendio boschivo per il 2025 sono emerse alcune criticità nel funzionamento delle flotte aeree regionali. L’Umbria, il Molise e la Puglia presentano attualmente una mancanza di mezzi aerei disponibili, una difficoltà che incide sulla capacità di risposta rapida agli incendi. Questi velivoli, come gli elicotteri e aerei Canadair, sono strumenti fondamentali nella lotta attiva poiché consentono di intervenire immediatamente nelle aree più impervie o estese.
Conseguenze della carenza di mezzi aerei
La carenza di flotte aeree in queste regioni espone a maggiori rischi le foreste e le zone circostanti, prolungando spesso i tempi di spegnimento e incrementando i danni ambientali ed economici. Il problema sembra collegato a questioni di approvvigionamento, manutenzione dei mezzi o possibili limiti finanziari o gestionali a livello locale, aspetti che richiedono interventi per garantire un’operatività piena e puntuale in tutto il paese.
Ruolo strategico delle isole nella prevenzione degli incendi boschivi
Le isole italiane rappresentano un elemento fondamentale della strategia antincendio, come più volte ricordato dalle autorità. La loro configurazione geografica le rende particolarmente suscettibili al rischio incendi, dato che i mezzi di intervento possono incontrare ostacoli logistici legati alla distanza dalla terraferma o dalla presenza limitata di risorse sul posto.
Pianificazioni e collaborazione con la protezione civile
Per questo motivo le regioni insulari hanno pianificazioni specifiche che includono collaborazioni con la protezione civile nazionale, con l’obiettivo di potenziare la sorveglianza e l’intervento tempestivo. Le attività di prevenzione si traducono in monitoraggi costanti, campagne di sensibilizzazione, e preparazione delle squadre per intervenire sia da terra, sia con mezzi aerei affittati o messi a disposizione dallo stato in caso di emergenza.
Il mantenimento di questi accordi e dei programmi regionali diventa una questione centrale per evitare che incendi di ampia portata si diffondano rapidamente, mettendo a rischio patrimoni naturali e comunità locali. Le isole sono dunque un banco di prova per l’efficacia della legge quadro sugli incendi boschivi, confermando il valore di modelli di gestione calibrati sulle esigenze locali.
Nel 2025 la coordinazione tra Stato e regioni continua a essere il punto chiave per la sicurezza antincendio e la tutela del territorio italiano, con particolare attenzione alle zone più esposte e vulnerabili come le isole e alcune regioni che mostrano criticità operative.