
La tensione in serbia resta alta dopo le manifestazioni antigovernative di sabato scorso a belgrado. Gli studenti, scesi in piazza per protestare contro l’arresto di alcuni loro compagni, hanno ripreso i blocchi stradali in diverse zone della capitale e in altre città. L’obiettivo è ottenere elezioni anticipate, mentre il presidente Aleksandar Vucic lancia avvertimenti sui possibili sviluppi della protesta.
Nuove manifestazioni e blocchi stradali a belgrado
Nella tarda serata di ieri, gruppi di studenti hanno nuovamente occupato punti strategici di belgrado, impedendo la circolazione con cassonetti della spazzatura e altri materiali di fortuna. Le barricate sono state montate in incroci ad alto traffico e su arterie principali, compresi alcuni ponti sul fiume sava che collegano varie parti della città. Queste azioni avevano già interessato la capitale nei giorni precedenti, provocando rallentamenti e disagi per gli automobilisti.
Quando le forze di polizia si sono avvicinate per rimuovere i blocchi, i manifestanti si sono spostati rapidamente verso altre zone, ripetendo la stessa tattica per continuare a paralizzare la viabilità. Non è stato comunicato se l’agitazione proseguirà per tutta la notte, ma l’incertezza aumenta la tensione nella capitale. Il clima è reso ancora più pesante dalle temperature elevate, che aggravano la situazione per chi resta bloccato in auto o a piedi.
Proteste diffuse in altre città della serbia
La mobilitazione non si limita a belgrado. Anche in altre città come novi sad, nis, valjevo, cacak, subotica e zrenjanin si sono verificati blocchi stradali e manifestazioni simili. In questi centri urbani gli studenti e altri partecipanti hanno scelto di replicare la strategia di interrompere il traffico per attirare l’attenzione sulle loro richieste politiche.
Questi eventi segnano un allargamento del movimento di protesta che da giorni scuote il paese. Le rivendicazioni principali riguardano la richiesta di elezioni anticipate e la critica al governo di Aleksandar Vucic, accusato di corruzione, controllo dei media e scarsa attenzione alla democrazia. La partecipazione crescente nelle diverse città conferma il disagio diffuso e l’insoddisfazione verso l’attuale esecutivo.
La risposta di aleksandar vucic ai manifestanti
Aleksandar Vucic, presidente della serbia e leader del partito conservatore sns, ha seguito con attenzione l’evolversi delle proteste. Intervistato dall’emittente privata informer, considerata vicina al governo, ha espresso preoccupazione per la diffusione dei blocchi e ha lanciato un monito preciso: i manifestanti devono evitare di paralizzare installazioni che considerano vitali per l’economia nazionale, come l’aeroporto di belgrado, le raffinerie, le centrali elettriche, le fabbriche e i cantieri.
Vucic ha affermato che in caso contrario la risposta sarebbe “dura”, senza specificare quali misure potrebbero essere adottate. Nel suo discorso ha anche commentato che le azioni degli studenti stanno perdendo consenso sociale perché i cittadini, soprattutto con il caldo intenso degli ultimi giorni, devono affrontare lunghe attese, deviazioni e ingorghi. Questo percepito calo di appoggio rischia di isolare il movimento, secondo il presidente.
Vittoria elettorale del partito sns
In contemporanea, Vucic ha sottolineato la vittoria del partito sns al seggio locale di kosjeric, avvenuta dopo il turno amministrativo dell’8 giugno. Questo risultato conferma la tenuta elettorale del suo partito nel territorio occidentale del paese, in un momento segnato da forti tensioni politiche. La situazione resta fluida e il governo sembra intenzionato a mantenere il controllo nonostante le crescenti proteste.