L’Inps sta erogando la quattordicesima ai pensionati, ma l’importo è provvisorio: se i requisiti reddituali non sono corretti, l’importo andrà restituito
Sono circa 3 milioni i pensionati che oggi ricevono la quattordicesima mensilità. Si tratta di un bonus economico aggiuntivo previsto per chi ha più di 64 anni e un reddito personale inferiore a 2 volte il trattamento minimo. L’importo può arrivare fino a 655 euro, ma viene riconosciuto in via provvisoria.
Questo vuol dire che l’Inps, in mancanza di dati reddituali aggiornati, anticipa il pagamento sulla base delle informazioni disponibili. Solo in un secondo momento effettuerà i controlli incrociati per verificare se il beneficiario ne aveva davvero diritto. In caso contrario, scatterà la restituzione dell’indebito, con rate mensili fino a 24 mesi.
Chi riceve la quattordicesima e perché può non spettare
Nel 2025 la quattordicesima spetta a chi ha compito 64 anni e percepisce un reddito annuo non superiore a 15.688,40 euro, che corrisponde a 2 volte il trattamento minimo. Per i redditi inferiori a 11.766,30 euro, pari a 1,5 volte la pensione minima, l’importo può essere più alto. Il calcolo tiene conto solo del reddito personale, quindi escludendo quello del coniuge, ed escludendo anche voci come:
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trattamenti di famiglia
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indennità di accompagnamento
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reddito della casa di abitazione
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TFR, pensioni di guerra o indennità speciali
La particolarità è che i dati sui redditi possono non essere aggiornati al momento dell’erogazione. L’Inps utilizza i dati più recenti presenti nel Casellario centrale dei pensionati o, in mancanza, fa riferimento alle dichiarazioni precedenti, anche risalenti al 2021. Per questo motivo, se un pensionato ha ricevuto nel frattempo altri redditi non ancora comunicati, potrebbe superare la soglia prevista e perdere il diritto alla somma aggiuntiva.

Chi ha già ricevuto la quattordicesima negli anni scorsi viene controllato in base ai redditi 2024 (per quelli non da pensione) e 2025 (per quelli soggetti a comunicazione obbligatoria). Se invece si tratta della prima erogazione, contano solo i redditi 2025, ma anche in questo caso, se i dati non sono ancora disponibili, l’Inps può decidere per un pagamento anticipato.
Inps avverte: l’importo è provvisorio, rischio recupero nei prossimi mesi
Tutti i beneficiari della quattordicesima hanno ricevuto un avviso: l’importo è provvisorio. Significa che verrà ricalcolato una volta disponibili tutti i dati reddituali. Se dalle verifiche dovesse emergere che il reddito è superiore ai limiti previsti, la somma sarà considerata indebitamente percepita.
Il rimborso non sarà immediato, ma rateizzato. L’Inps procede infatti con una trattenuta mensile, di norma suddivisa in 24 rate, prelevate direttamente dalla pensione. In ogni caso, prima di iniziare il recupero, l’Istituto invia una comunicazione ufficiale al cittadino, che potrà eventualmente presentare documentazione integrativa.
È importante sapere che se un pensionato ha già in corso una restituzione riferita ad anni passati, l’Inps può scalare il debito residuo anche sulla somma ricevuta nel 2025. In pratica, chi sta già rimborsando una precedente quattordicesima non dovuta, si vedrà trattenere una parte o tutta quella di quest’anno, a seconda della situazione.
Il consiglio, per chi non è sicuro di rientrare nei limiti di reddito, è di non spendere immediatamente la somma ricevuta, aspettando l’esito definitivo delle verifiche. In caso contrario, si rischia di dover restituire tutto.