Il presidente venezuelano nicolas maduro ha affidato alla diplomazia vaticana una richiesta urgente per la liberazione di 252 cittadini migranti all’estero. La lettera, indirizzata a papa leone xiv, è consegnata tramite monsignor alberto ortega martin, nunzio apostolico in venezuela. L’appello riguarda anche la situazione di 18 minori rimasti negli stati uniti nei centri di accoglienza, dopo la deportazione dei genitori.
La lettera consegnata al nunzio apostolico e la richiesta di maduro
Martedì, monsignor alberto ortega martin è stato convocato nell’ufficio di jorge rodríguez, presidente del parlamento venezuelano, dove ha ricevuto una lettera ufficiale destinata a papa leone xiv. Nel documento, nicolas maduro sollecita il sostegno diretto del vaticano per intercedere a favore di 252 venezuelani detenuti o bloccati all’estero a causa di procedure di migrazione o espulsioni. La lettera non si limita ai soli adulti ma si estende a 18 bambini migranti, rimasti separati dai familiari deportati e attualmente ospitati in strutture negli stati uniti.
La missiva mette l’accento su una situazione definita “tragica” e sottolinea la necessità che il papa prenda un ruolo attivo a tutela dei venezuelani che soffrono lontano dal proprio paese. La scelta di caricare sull’intervento del pontefice questo appello testimonia l’importanza che maduro attribuisce alla mediazione religiosa, soprattutto in un momento delicato per le relazioni diplomatiche internazionali.
Il ruolo del nunzio apostolico e il dialogo con le istituzioni venezuelane
Il nunzio apostolico in venezuela, monsignor alberto ortega martin, svolge la funzione di canale tra la santa sede e il governo venezuelano. La sua convocazione negli uffici di jorge rodríguez indica il grado di coinvolgimento del parlamento nelle problematiche migratorie. È un segnale chiaro della volontà di maduro di portare avanti un dialogo anche con la chiesa cattolica per affrontare questioni umanitarie.
Monsignor ortega martin ha il compito di trasmettere la lettera al papa leone xiv, garantendo che il messaggio arrivi nei luoghi decisionali del vaticano. Questa forma di comunicazione diretta, non una semplice nota diplomatica, rende più esplicita la richiesta di intervento. È un gesto che apre la possibilità a una risposta da parte della santa sede, coinvolgendo anche le chiese cattoliche all’estero nel sostegno ai migranti venezuelani.
La posizione di maduro sulle chiese e il coinvolgimento degli stati uniti e salvador
Nicolas maduro, noto per il suo appoggio alle chiese evangeliche, in questo caso si rivolge alla chiesa cattolica con una richiesta specifica di aiuto. Nel testo della lettera si chiede alle chiese cattoliche negli stati uniti e in salvador di intervenire per difendere i venezuelani vittime di deportazioni e separazioni familiari. La mobilitazione all’estero rappresenta un tentativo diretto di influenzare situazioni complesse, dove interventi politici e legali spesso falliscono.
Il presidente sottolinea la sofferenza delle madri e dei padri che hanno perso il contatto con i figli, chiedendo che ci sia pietà verso queste famiglie colpite da azioni giudiziarie o amministrative delle autorità straniere. Questo appello alle comunità religiose lascia intravedere una strategia che mischia azione diplomatica e pressione morale per proteggere i diritti dei cittadini venezuelani espatriati.
La raccolta firme e la mobilitazione pubblica in venezuela
Per rafforzare il peso della richiesta verso il vaticano, il governo venezuelano ha lanciato una campagna di raccolta firme tra i cittadini. Nei prossimi giorni, i venezuelani si mobiliteranno per sostenere la lettera indirizzata a papa leone xiv, in una manifestazione dal carattere anche simbolico oltre che politico.
Questa iniziativa serve a costruire consenso interno e a mostrare al mondo un fronte compatto nella difesa dei migranti. È una forma di pressione sociale e diplomatica per attirare l’attenzione internazionale sulla questione. I firmatari testimoniano pubblicamente il disagio provocato dalle condizioni migratorie e la richiesta di un intervento che lavi le mani alle istituzioni vaticane.
A breve si attende quindi una risposta ufficiale del vaticano che potrà incidere sulle trattative aperte, almeno sul piano umanitario, per la situazione di quei 252 venezuelani all’estero e dei minori rimasti negli stati uniti senza la tutela dei genitori.