Il nuovo filone investigativo sul caso andrea semp verte su impronte digitali raccolte su fogli di acetato, ma le analisi genetiche eseguite finora non hanno prodotto profili utilizzabili per confronti. Le valutazioni tecniche degli esperti coinvolti nel maxi incidente probatorio confermano le difficoltà nel ricavare dna dai reperti esaminati. Intanto, si prepara una nuova tornata di investigazioni su campioni prelevati da chiara poggi e altri indizi sul luogo del delitto.
Nel corso delle verifiche approfondite, i periti hanno analizzato quasi sessanta impronte rinvenute su oltre 30 fogli di acetato collegati al caso andrea semp, ma nessuna di queste ha permesso di isolare un profilo genetico solido. Le prove sono state replicate più volte in laboratorio per escludere qualsiasi errore tecnico. Le informazioni che trapelano da fonti investigative segnalano che la maggior parte delle tracce analizzate non contiene dna utilizzabile per comparazioni.
Solo in un caso, su uno dei fogli di acetato, si è identificata una traccia sospetta, probabilmente saliva, che potrebbe contenere materialmente elementi genetici. Per questo motivo è stato deciso di ripetere le analisi su quella specifica impronta. Tuttavia, secondo i periti, estrarre un profilo dna da quel particolare campione rimane di fatto problematico e poco probabile. Queste difficoltà ostacolano il proseguimento delle indagini basate sulle impronte finora raccolte.
L’incidente probatorio sul caso andrea semp proseguirà il 4 luglio, giorno in cui scatteranno nuovi accertamenti su altri reperti. Sono previsti prelievi per eseguire successivi test genetici su tamponi di chiara poggi, corpo centrale dell’inchiesta. L’obiettivo è cercare riscontri in tracce di sangue che in passato non avevano fornito esiti. Questi campionamenti riguarderanno anche alcune tracce ritrovate su un frammento del tappetino del bagno, un elemento indiziario prezioso nel contesto del delitto.
Altre analisi saranno concentrate su un frammento trovato nella spazzatura, che potrebbe essere un pelo o un capello. Questa prova necessita di verifiche dettagliate per capire se contiene materiale genetico utile alle indagini. Nessun test verrà ripetuto invece su un cucchiaino già esaminato in passato, perché su quel reperto era già stato confermato il dna di chiara poggi. Gli esiti dei nuovi esami genetici dovrebbero arrivare entro la settimana successiva ai campionamenti del 4 luglio, fornendo elementi aggiornati sulle tracce biologiche indagate.
Un elemento cruciale riguarda il dna rinvenuto sotto le unghie di chiara poggi, particolarmente importante per i pm che seguono il caso andrea semp. I consulenti di parte attendono aggiornamenti dai periti che, già venerdì, potrebbero comunicare come intendono procedere nell’analisi di questi dati. Prima di procedere con la comparazione e interpretazione, dovranno verificare se i profili genetici sono leggibili e confrontabili.
Una perizia svolta nel processo contro alberto stasi aveva stabilito in precedenza che il dna sotto le unghie di chiara poggi non era utilizzabile. Ora spetta ai nuovi periti riesaminare quei dati e decidere se si può avanzare sulla pista genetica o se, ancora una volta, i risultati saranno giudicati inconcludenti. Le scelte tecniche sul trattamento di questi reperti condizioneranno il proseguo delle indagini e l’eventuale ricostruzione dei fatti.
La nuova fase di accertamenti sul caso andrea semp registra così un quadro ancora incerto sui profili genetici rinvenuti. Le attività investigative e le analisi proseguono con cautela, alla ricerca di risposte affidabili sul delitto di chiara poggi. Gli sviluppi nelle prossime settimane saranno fondamentali per chiarire alcuni dei punti più controversi di questa complessa vicenda giudiziaria.