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La giunta lombarda approva criteri per la distribuzione della monetizzazione dell’energia gratuita degli impianti idroelettrici

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La Lombardia ha definito le modalità per assegnare le risorse economiche derivanti dalla monetizzazione dell’energia gratuita prodotta dagli impianti idroelettrici di grande portata. Dopo l’Umbria, anche questa regione conferma i benefici per i comuni interessati, in linea con la normativa nazionale e regionale del 2019. L’attenzione è rivolta principalmente alle strutture pubbliche che ricevono questa energia o i fondi sostitutivi, nell’ottica di valorizzare le risorse energetiche e sostenere la comunità locale.

Le basi della legge regionale sull’energia gratuita dagli impianti idroelettrici

La legge regionale 23 del 2019 ha previsto che i titolari delle concessioni per grandi derivazioni idroelettriche debbano fornire energia gratuita alla regione Lombarda, con l’obiettivo di sostenere infrastrutture di pubblica utilità. Da gennaio 2020, è stato stabilito un quantitativo fisso: 220 kWh per ogni kW di potenza media concessa, che deve essere distribuito sotto forma di energia o convertito in risorse economiche.

L’energia in questione serve ai servizi pubblici come scuole, residenze sanitarie assistenziali, biblioteche, strutture sportive e impianti di illuminazione. In alternativa alla fornitura reale di elettricità, la giunta regionale poteva decidere di monetizzare l’energia, andando a trasformare in fondi economicamente spendibili quella quota energetica. Nel 2025 questa opzione si è concretizzata con l’approvazione delle modalità di distribuzione dei fondi, che riguardano direttamente i comuni coinvolti nelle concessioni.

Come la giunta lombarda ha deciso di ripartire i fondi della monetizzazione

La delibera approvata su proposta dell’assessore Massimo Sertori conferma il metodo straordinario già adottato nel 2020. Ogni territorio interessato dalle grandi derivazioni riceverà la stessa quota dell’energia gratuita, stabilita al 70 percento del valore totale riconosciuto. I comuni destinatari dovranno quindi assegnare le risorse ai beneficiari nel rispetto dei criteri indicati, garantendo trasparenza e una distribuzione equa.

Una novità importante riguarda i contributi significativi. Quando un ente locale riceve un importo oltre i 20.000 euro, è obbligato a destinare almeno il 5% di queste somme alle residenze sanitarie assistenziali, pubbliche o private accreditate presenti sul proprio territorio. La quota è calcolata esclusivamente sui posti letto riconosciuti e contrattualizzati nella rete del servizio sanitario nazionale. In questo modo si tutela anche la parte più fragile della comunità, assicurando una destinazione diretta a servizi sanitari.

Tempi e obblighi di rendicontazione per gli enti beneficiari

Le somme relative alla monetizzazione dell’energia dovranno essere effettivamente erogate alle strutture e ai soggetti beneficiari entro il 30 novembre di ogni anno. Questa scadenza fissa stabilisce un calendario preciso per far arrivare le risorse ai destinatari, evitando ritardi e garantendo continuità nel sostegno.

Per tutelare i cittadini e assicurare un controllo rigoroso, la delibera impone ai comuni un obbligo di rendicontazione. Entro il 30 giugno dell’anno seguente, le amministrazioni devono presentare un resoconto dettagliato sull’uso delle somme assegnate. La misura punta a evitare sprechi o destinazioni improprie dei fondi, rendendo il procedimento più trasparente e verificabile.

Gestione chiara e normativa di riferimento

Il quadro normativo e amministrativo definito da Lombardia offre una gestione chiara della monetizzazione dell’energia gratuita prodotta dagli impianti idroelettrici. I comuni interessati devono seguire regolamenti precisi, bilanciando energicamente e economicamente i benefici derivati da tali concessioni. L’attenzione è puntata soprattutto alle strutture pubbliche e ai servizi fondamentali per la comunità locale, con tempi e obblighi che assicurano la corretta attribuzione di queste risorse.

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