La ferrovia cuneo-ventimiglia-nizza si distingue per la sua bellezza paesaggistica e per il ruolo che svolge nel collegare territori molto diversi tra loro. Attraversa la pianura piemontese, le coste liguri fino alla costa azzurra e attraversa aree naturali protette come le alpi marittime e il mercantour. Questa linea ferroviaria, classificata tra le dieci più suggestive al mondo, ha acquisito di recente maggiore attenzione grazie a un progetto culturale promosso dal fai, il Fondo per l’Ambiente Italiano. L’iniziativa mira a valorizzare la ferrovia non solo come infrastruttura di trasporto, ma anche come patrimonio storico e culturale legato alle comunità e ai paesaggi che attraversa.
Caratteristiche e importanza storica della ferrovia cuneo-ventimiglia-nizza
La linea ferroviaria partita da cuneo per arrivare fino a ventimiglia e nizza copre poco meno di 100 km, ma il percorso si sviluppa su un dislivello di circa 1000 metri. Un aspetto rilevante sono le 33 gallerie che si incontrano lungo la tratta, testimonianza dell’ingegno ingegneristico necessario per superare il terreno montuoso. La ferrovia è nata a metà Ottocento su indicazione di camillo cavour, con l’obiettivo di collegare il Piemonte all’allora contea sabauda di nizza. Nel 1860, quando nizza passò alla francia, la linea subì una modifica che la deviò verso ventimiglia.
Storia e ricostruzione dopo la guerra
La ferrovia ha attraversato momenti difficili, in particolare durante la seconda guerra mondiale quando subì gravi danni. La ricostruzione e la riattivazione furono completate nel 1979 in seguito a un accordo tra italia e francia. Dal punto di vista logistico, questa linea ha sempre rappresentato un punto di riferimento per il collegamento transfrontaliero e ha assunto un ruolo cruciale durante la tempesta Alex del 2020. In quell’occasione, questa ferrovia è stata l’unico collegamento aperto che ha permesso di mantenere vivi i contatti con la val roya, isolata a causa di frane e allagamenti.
Il progetto fai per la valorizzazione culturale e storica della linea ferroviaria
Il fai ha dato vita al progetto “a bordo della meraviglia“, nato per portare attenzione e nuova vita a questa ferrovia. Il percorso artistico e narrativo si basa su testimonianze raccolte lungo tutto il tracciato, e si sviluppa attraverso fumetti, video e installazioni. La scuola holden di torino ha partecipato alla realizzazione curando la creazione di contenuti narrativi e visivi.
Racconti e installazioni
Claudio marinaccio, fumettista coinvolto nel progetto, ha viaggiato sull’intera linea incontrando chi vive e lavora in queste zone. La sua esperienza ha dato vita a una storia a fumetti che viene proposta come racconto vivace e autentico del territorio. Il lavoro è accompagnato da una serie di brevi video e un documentario diretto da davide cerreja fus, capace di offrire uno sguardo più profondo sulla storia e l’ambiente della ferrovia. Installazioni permanenti sono state collocate nelle stazioni di cuneo e ventimiglia, mentre pannelli informativi sono stati posizionati tra borgo san dalmazzo e olivetta san michele, completando così il sistema di comunicazione sulla linea.
Il ruolo attuale della ferrovia e le prospettive per il futuro
Nonostante alcuni limiti nel servizio, la ferrovia rimane un’infrastruttura fondamentale per chi abita e lavora lungo il percorso. Patrizia manassero, sindaca di cuneo, ricorda che questa linea non è solo attrazione turistica durante i mesi estivi quando sono attivi treni storici e corse aggiuntive da ventimiglia a nizza. Per molti residenti rappresenta invece un mezzo quotidiano essenziale.
Opinioni e valore collettivo
Flavio di muro, sindaco di ventimiglia, sottolinea il valore della ferrovia come simbolo di connessione e memoria collettiva tra territori italiani e francesi. Federico borgna, consigliere della fondazione crc, evidenzia il significato strategico della linea come ponte tra due nazioni, un patrimonio condiviso che merita di essere conosciuto e tutelato. La ferrovia cuneo-ventimiglia-nizza racconta ancora molto delle radici di questi luoghi e dimostra la necessità di mantenere vivi i collegamenti che parlano di storia, natura e comunità.