Tra il 2020 e il 2023, la guardia di finanza di napoli ha individuato 134 società di aerotaxi straniere che non hanno versato la tassa ambientale sui voli operati da e per l’aeroporto di napoli-capodichino. L’indagine ha portato alla luce un’evasione fiscale superiore a 2 milioni di euro. Questo caso evidenzia come alcuni operatori nell’ambito dei trasporti aerei privati abbiano ignorato obblighi fiscali legati alla tutela ambientale.
Scoperta dell’evasione e ruolo della guardia di finanza
L’indagine è partita dall’analisi dei dati raccolti presso le società di handling attive all’aeroporto di napoli-capodichino. La guardia di finanza di napoli ha incrociato queste informazioni con le registrazioni dei voli ed ha individuato diverse anomalie relative al mancato versamento dell’imposta ambientale. Questa tassa, istituita nel 2011, si applica a chi svolge attività di volo con rilevanti effetti sull’ambiente e mira a scoraggiare operazioni con impatto negativo.
I dettagli del controllo
I finanzieri della compagnia di capodichino, con il supporto dell’agenzia delle dogane e dei monopoli, hanno monitorato oltre 3100 voli e 12mila passeggeri collegati a queste società. Hanno così trovato che quasi 1,5 milioni di euro di imposte non erano stati versati. A questi vanno aggiunte le sanzioni amministrative previste per legge, pari al 30% dell’importo evaso. Questo ha portato a un debito complessivo per le società verso lo stato superiore a 2 milioni di euro.
Risposte delle società e adesione alla riscossione
Dopo la segnalazione ufficiale dell’evasione, alcune delle società coinvolte hanno collaborato con le autorità e hanno accettato i verbali redatti dai finanzieri. Questi operatori hanno già effettuato il pagamento delle somme dovute, comprese le sanzioni. Si tratta di un segnale che una parte delle compagnie ha scelto di regolarizzare la propria posizione fiscale per evitare ulteriori conseguenze legali.
Il controllo svolto ha dunque prodotto risultati concreti. L’azione della guardia di finanza e dell’agenzia delle dogane ha rafforzato i controlli sulle attività a rischio di evasione fiscale, in particolare per il segmento degli aerotaxi stranieri. Le società che non hanno ancora adempiuto potrebbero affrontare ulteriori sanzioni o azioni più severe nelle prossime fasi dell’indagine.
Il significato dell’imposta ambientale sui voli
L’imposta ambientale sui voli nasce come strumento per limitare l’impatto delle attività aeronautiche sull’ambiente. Viene applicata a chi opera con mezzi che possono danneggiare ecosistemi, generare emissioni nocive o altri effetti negativi. Nel caso degli aerotaxi, la tassa serve a disincentivare spostamenti poco necessari o eccessivamente frequenti.
Conseguenze dell’evasione
Il mancato pagamento di questa imposta non coinvolge solo un illecito fiscale ma rappresenta un problema di rispetto verso norme pensate per la tutela ambientale. La scoperta di un’evasione così ampia indica come alcuni operatori terminino per aggirare obblighi fondamentali senza ovviamente considerare le ricadute sul territorio e sull’aria che si respira.
Questa vicenda dimostra che le autorità italiane monitorano con attenzione i trasporti aerei privati e cercano di far applicare regole nate per coniugare mobilità e salvaguardia dell’ambiente. Al tempo stesso, evidenzia la necessità di rafforzare i sistemi di controllo per evitare che simili casi si moltiplichino anche in altri aeroporti nazionali o nel settore dei voli privati in genere.