La gestione dei lavori di rifacimento della pista di volo dell’aeroporto di Napoli Capodichino è al centro di una riunione promossa dall’Enac con tutti i soggetti coinvolti. L’obiettivo è coordinare le attività per ridurre i disagi ai passeggeri, stabilendo tempi certi per la chiusura dell’infrastruttura e programmando gli interventi nel mese di novembre 2026.
Partecipanti e ruoli nell’incontro di coordinamento
Il 2025 vede un confronto diretto tra i principali attori residenti nell’aeroporto partenopeo. Per l’Enac erano presenti il presidente Pierluigi Di Palma, il direttore generale Alexander D’Orsogna, il vice direttore generale Fabio Nicolai, oltre al direttore centrale Claudio Eminente che guida la programmazione economica e lo sviluppo infrastrutturale. A loro si sono uniti i vertici di Gesac, la società che gestisce lo scalo: il presidente Carlo Borgomeo e l’amministratore delegato Roberto Barbieri. Erano anche rappresentate Enav, le compagnie aeree e le imprese operative sul territorio aeroportuale.
Dettagli dell’incontro
Questa composizione ha permesso di discutere in modo dettagliato le varie fasi del progetto e le misure volte a contenere l’impatto della ristrutturazione. L’iniziativa ha coinvolto sia chi si occupa della pianificazione sia chi gestisce quotidianamente operazioni aeroportuali, unendo competenze diverse per definire un piano operativo condiviso.
Durante l’incontro sono state valutate le proposte avanzate dal gestore dell’aeroporto, in particolare la necessità di ridurre i giorni di chiusura previsti e di programmarli nel periodo con minore affluenza di passeggeri. La rappresentanza di tutte le parti ha sottolineato l’importanza di assicurare la continuità dei servizi e la sicurezza degli spostamenti aerei.
Soluzioni concordate per ridurre i tempi di chiusura dello scalo
L’Enac ha illustrato una strategia alternativa rispetto alle proposte iniziali presentate da Gesac a fine giugno 2025. La nuova configurazione prevede un fermo attività di circa 30 giorni, concentrato nel mese di novembre 2026, anziché i 45 giorni e la data di chiusura anticipata a gennaio 2026 ipotizzati in precedenza.
Questa scelta nasce dalla volontà di limitare al massimo i disagi per i viaggiatori, tenendo conto che novembre rappresenta storicamente un periodo con traffico passeggeri inferiore rispetto ai mesi invernali più intensi come dicembre. La riduzione dei giorni di chiusura totale cerca di bilanciare l’esigenza di completare i lavori con la necessità di mantenere l’operatività dello scalo il più a lungo possibile.
Monitoraggio del progetto
Per monitorare l’evoluzione del progetto è stato previsto un tavolo tecnico che riunirà Enac, Enav, il gestore aeroportuale e gli operatori coinvolti. Questo organismo avrà il compito di coordinare i lavori, verificare l’avanzamento delle attività e intervenire tempestivamente in caso di imprevisti, garantendo così il rispetto dei tempi stabiliti.
Il confronto ha anche riguardato le modalità di gestione dei voli durante il periodo di chiusura, con l’obiettivo di definire rotte alternative e garantire la minima interruzione dei servizi aerei nazionali e internazionali collegati a Napoli.
Reazioni e richieste degli operatori del settore aeroportuale campano
L’annuncio da parte dell’Enac ha avuto un immediato riscontro da parte degli operatori locali. Cesare Foà, presidente di Aidit Campania e ADVUnite, si è detto soddisfatto per le chiarificazioni sui tempi e le modalità di chiusura dello scalo. Foà ha sottolineato che per il settore è importante conoscere con precisione la durata dell’intervento: trenta giorni massimo nel mese di novembre 2026 rappresentano una soluzione più accettabile rispetto al precedente scenario.
Lo stesso presidente ha richiamato la necessità di stabilire un piano definitivo per la gestione dei voli durante la chiusura, evidenziando la priorità di identificare gli aeroporti alternativi per gli atterraggi e i decolli collegati. La chiarezza su questo punto garantirà un adeguato supporto logistico a compagnie e passeggeri.
Foà ha poi invitato le autorità a rispettare rigorosamente le scadenze e ad assicurare che i lavori non si protraggano fin nel periodo natalizio, per non intaccare uno dei momenti di maggiore traffico dell’anno. Ha anche affermato che l’ammodernamento è indispensabile, ma deve avvenire nel rispetto delle competenze istituzionali e delle responsabilità di ogni soggetto coinvolto.
Questo intervento rappresenta un passaggio decisivo per la programmazione dell’aeroporto di Napoli e per la riduzione delle conseguenze sulle attività di trasporto aereo in Campania. La collaborazione fra enti e operatori resta fondamentale per il successo dell’operazione.