
Le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Giappone si mantengono alte a pochi giorni dalla scadenza della pausa sulle tariffe alle importazioni di auto giapponesi. Il presidente Donald Trump, in un’intervista rilasciata a Fox, ha ribadito la ferma intenzione di proseguire con dazi elevati sulle vetture provenienti dal Giappone. Il confronto riguarda anche l’ampio squilibrio commerciale che Washington attribuisce a Tokyo, e le trattative negli ultimi giorni hanno registrato poche aperture da entrambe le parti.
Conferma di trump sulla strategia tariffaria verso il giappone
Donald Trump ha fatto chiarezza sulle sue decisioni in materia di tariffe durante un’intervista molto seguita. Il presidente ha affermato che, malgrado le pressioni e il rapporto di alleanza storica con il Giappone, gli Stati Uniti manterranno o addirittura alzeranno i dazi sulle auto importate. A suo dire, la situazione è tale per cui gli americani accolgono milioni di vetture giapponesi nel proprio mercato, mentre le auto americane trovano meno spazio in Giappone. Questo squilibrio, secondo Trump, rende ingiusto il trattamento commerciale attuale.
Dichiarazioni ufficiali sulla tariffa
Ha aggiunto che l’amministrazione americana è pronta a inviare comunicazioni ufficiali «a partire da molto presto» per notificare l’applicazione di dazi al 25% sulle auto giapponesi. Queste dichiarazioni arrivano proprio a pochi giorni dalla scadenza, il 9 luglio, della tregua tariffaria della durata di 90 giorni che era stata disposta per tentare una tregua. Trump ha ribadito anche la questione del deficit commerciale: gli Stati Uniti registrano un grande passivo con il Giappone. Questa posizione, ha detto, è stata spiegata con chiarezza ai partner giapponesi, che avrebbero espresso comprensione pur senza cedimenti.
Lo stato dei negoziati a washington e le tensioni diplomatiche
Mentre Trump si pronunciava in televisione, a Washington si stava svolgendo il settimo ciclo di colloqui ministeriali tra le delegazioni americana e giapponese. Il capo negoziatore nipponico, Ryosei Akazawa, è giunto nella capitale degli Stati Uniti con l’obiettivo di trovare un’intesa sugli scambi automobilistici. Nonostante una proroga di un giorno rispetto alla partenza prevista domenica, Akazawa non è riuscito a incontrare il segretario al Tesoro Scott Bessent, figura cruciale per la strategia commerciale di Washington. Questo mancato confronto testimonia le difficoltà del dialogo diplomatico.
Clima di negoziazione tra washington e tokyo
L’atmosfera resta tesa, con il Giappone che continua a opporsi a un aumento dei dazi che inciderebbe pesantemente sul proprio settore automotive. Sul fronte americano, Trump mantiene la linea dura, sostenendo che il Giappone dovrebbe compensare acquistando maggiori quantità di prodotti e materie prime statunitensi, come petrolio e prodotti energetici. La richiesta non è solamente commerciale: si allude anche a una maggiore partecipazione giapponese alle spese militari, tema molto sentito dall’amministrazione USA.
La situazione attuale sui dazi e l’impatto sul mercato automobilistico
Attualmente, il Giappone è soggetto a una tariffa aggiuntiva specifica del 14%, che si somma al dazio base del 10% applicato globalmente sulle importazioni di auto. Il totale delle tariffe restrittive tocca quindi il 24%. A inizio aprile, la Casa Bianca ha deciso di aumentare ulteriormente il dazio sui veicoli passeggeri importati del 25%, raggiungendo così il 27,5%. Questa misura ha già avuto conseguenze evidenti sul mercato automobilistico, con risvolti sulle vendite e sulle strategie delle case produttrici giapponesi.
Effetti sull’industria e sui consumatori
L’incremento delle tariffe pesa sui prezzi per i consumatori statunitensi, creando tensioni anche all’interno delle aziende che operano tra i due Paesi. I produttori giapponesi stanno valutando opzioni per compensare l’aumento dei costi, come spostare le linee di produzione o aumentare i prezzi. Dall’altra parte, il governo di Tokyo continua a respingere gli aumenti tariffari, sottolineando la natura delle relazioni economiche bilaterali accumulate in decenni di cooperazione.
Questo particolare capitolo della guerra commerciale tra Washington e Tokyo si svolge dunque in un contesto complesso, che coinvolge fronti politici, economici e diplomatici. L’esito delle trattative nei prossimi giorni sarà determinante per il futuro degli scambi tra i due Paesi e per il mercato automobilistico internazionale.