
le 3 città europee più famose da evitare secondo chi le ha visitate tutte - smetteredilavorare.it
Secondo Dale Peterson, esperto di viaggi che ha visitato tutte le capitali europee, Londra, Amsterdam e Helsinki sono le città meno coinvolgenti: ecco perché consiglia di evitarle.
Chi sogna un viaggio tra le capitali europee si immagina piazze eleganti, musei straordinari, quartieri vivaci e atmosfere da cartolina. Eppure, secondo Dale Peterson, viaggiatore esperto che ha esplorato ogni capitale del continente, non tutte meritano il clamore che le circonda. Dopo anni trascorsi a scoprire ogni angolo d’Europa, ha dichiarato quali sono le tre città dove non tornerebbe. La sua opinione, riportata da Business Insider, ha fatto discutere proprio perché riguarda tre destinazioni molto amate: Londra, Amsterdam e Helsinki.
Londra: “Iconica, ma sopravvalutata”
Peterson non ha mai nascosto di non sentirsi a suo agio con l’idea che Londra sia considerata una tappa imperdibile per ogni viaggiatore. L’ha visitata più volte e, pur riconoscendone la storia, l’impatto architettonico e l’offerta culturale, non ha trovato quella scintilla che lo spinge a volerci tornare. «Ha molto da offrire, è vero, ma per me è sopravvalutata e soprattutto troppo costosa», ha spiegato in un’intervista al Daily Mail. Secondo lui, nel Regno Unito ci sono alternative più genuine, come le Cotswolds, le Highlands o la zona dei laghi del Lake District, dove il rapporto tra esperienze e spese è decisamente più equilibrato.
Londra, dice, tende ad attirare per la fama, ma il prezzo elevato, i ritmi stressanti e un’accoglienza che spesso risulta fredda lo hanno spinto a preferire mete meno battute. L’iconicità dei suoi monumenti e dei suoi quartieri non basta, secondo lui, a giustificare l’enorme flusso turistico e i costi elevatissimi che spesso scoraggiano anche chi parte con entusiasmo. Un viaggio a Londra, insomma, può diventare un’esperienza più frustrante che arricchente.

Anche Amsterdam, che per molti è una delle mete più affascinanti del Nord Europa, ha deluso le aspettative dell’esperto. I canali, le case a capanna, le biciclette ovunque e la cultura alternativa non bastano, secondo lui, a nascondere quello che definisce un eccesso di commercializzazione. «Il centro mi è sembrato un parco divertimenti troppo caro, pieno di negozi di souvenir, orde di turisti e poca autenticità», ha raccontato.
Peterson sottolinea come la città sembri costruita attorno a un’immagine da cartolina, mantenuta in vita da flussi continui di visitatori, ma svuotata del suo spirito originario. Per chi cerca esperienze culturali o contatto diretto con la vita quotidiana locale, Amsterdam rischia di sembrare artificiale, quasi costruita su misura per un pubblico internazionale di passaggio. La sua sensazione è che mancasse un’anima vera, e che il viaggio sia rimasto in superficie.
La città olandese, pur mantenendo un impatto visivo notevole, non lo ha coinvolto né emozionato. Consiglia invece di scoprire luoghi meno celebrati, ma più autentici, nei Paesi Bassi e nel Belgio fiammingo, come Utrecht o Bruges, dove il turismo è meno invadente e la vita locale più palpabile.
Helsinki: “Sterile, poco coinvolgente”
Tra le città più fredde da un punto di vista climatico e – secondo Peterson – anche da quello umano, Helsinki non ha lasciato il segno. «Dopo aver visto le attrazioni principali in un solo giorno, non sapevo più cosa fare», ha dichiarato. La capitale finlandese gli è sembrata pulita, ordinata, ma senza vitalità, con poche proposte culturali e un ritmo lento che, per chi arriva da grandi metropoli, può risultare noioso.
La sua impressione è stata quella di una città ben organizzata, ma priva di sorprese, dove l’estetica nordica non è riuscita a compensare la mancanza di energia. Anche i quartieri moderni e gli spazi aperti non hanno saputo restituirgli un senso di scoperta. Per chi cerca dinamismo e contesti sociali attivi, suggerisce invece Copenaghen o Stoccolma, città che offrono un panorama più ricco di stimoli, eventi, locali e occasioni di incontro.
Peterson ha specificato di non avere nulla contro Helsinki in sé, ma ha messo in guardia chi si aspetta un’esperienza memorabile: il rischio è di trovarsi a corto di attività dopo appena 24 ore. La sua valutazione si basa sull’esperienza diretta e sul confronto con le molte altre capitali che ha visitato in questi anni.