
Ovidio Guzmán, noto come “El Ratón” e figlio di Joaquín “El Chapo” Guzmán, ha presentato una mozione alla Corte Distrettuale del distretto meridionale di New York. Nel documento, datato 30 giugno 2025, ha espresso l’intenzione di dichiararsi colpevole delle accuse di narcotraffico a suo carico. Guzmán ha inoltre chiesto che il caso venga trasferito al Distretto Settentrionale dell’Illinois, dove è detenuto, per concludere il procedimento davanti a un tribunale di Chicago. Questo passo segna una svolta nel lungo iter giudiziario che coinvolge uno dei membri più noti del cartello di Sinaloa.
Dettagli della mozione e programma dell’udienza a chicago
Nella richiesta formale inoltrata alla corte Guzmán conferma la sua volontà di rinunciare al processo e di accettare un accordo di colpevolezza. L’udienza per la dichiarazione è stata fissata per il 9 luglio 2025 proprio a Chicago. Questa decisione implica che il procedimento giudiziario precedentemente in corso a New York verrà risolto tramite questa dichiarazione nel distretto dove è detenuto. Il documento specifica chiaramente il consenso di Guzmán al trasferimento della competenza, favorendo così un epilogo rapido rispetto ai processi plurimi aperti contro di lui.
Questa mossa potrebbe ridurre i tempi di giudizio e portare a una sentenza più immediata, evitando un dibattito lungo che avrebbe coinvolto differenti tribunali federali. È un’operazione inusuale ma non rara nei casi di gruppi criminosi organizzati, dove le questioni di giurisdizione richiedono spesso accordi tra le parti per centralizzare i procedimenti. La scelta di Chicago rispecchia anche la situazione detentiva di Guzmán, come spiegheremo nelle sezioni successive.
Il ruolo di ovidio guzmán e le accuse contro “los chapitos”
Le autorità statunitensi inquirenti dipingono Ovidio Guzmán e suo fratello Joaquín come leader di una fazione interna al cartello di Sinaloa. Questo gruppo è soprannominato “Los Chapitos” e viene ritenuto responsabile di traffici internazionali di droga, in particolare di importazioni di fentanyl verso gli Stati Uniti. Il fentanyl, un potente oppiaceo sintetico, ha causato un aumento drammatico delle morti per overdose nel paese, rendendo il caso molto delicato per la giustizia americana.
Secondo i pubblici ministeri, Guzmán junior assume una posizione di comando nell’organizzazione, coordinando le spedizioni e mantenendo contatti con altri narcotrafficanti. Il processo riflette un’attenzione particolare delle autorità verso la lotta contro questo tipo di traffici, che hanno ampliato il loro raggio d’azione negli ultimi anni. Le accuse a carico di Ovidio comprendono numerosi capi di imputazione, che riguardano varie operazioni criminali collegate alla produzione e distribuzione di sostanze stupefacenti su larga scala.
Arresti, estradizioni e status legale di ovidio e joaquín guzmán
Nel 2023 Ovidio era stato arrestato in Messico e poi estradato negli Stati Uniti, dove i processi federali si svolgono contemporaneamente in Illinois e New York. A Chicago si affrontano cinque accuse a suo carico, mentre nello stato di New York le imputazioni salgono a sei. Il percorso giudiziario molto complesso vede Guzmán detenuto nel distretto di Chicago, da qui la richiesta di concentrare il procedimento in quella giurisdizione.
Anche suo fratello Joaquín Guzmán è sotto processo in veste di coimputato, comparendo negli stessi dibattimenti federali. Le notizie più recenti indicano che Joaquín sta discutendo un accordo similare, che potrebbe evitare un processo pieno e prevedere una negoziazione sulla pena. I pubblici ministeri hanno chiarito che non chiederanno la pena di morte per lui in caso di condanna, scelta che può influenzare i termini dell’accordo.
Arresto di joaquín guzmán senior e le controversie nel cartello di sinaloa
Joaquín Guzmán senior, padre di Ovidio e Joaquín, caduto in mano alla giustizia americana alcuni anni fa, è già condannato all’ergastolo a New York. Il fratello più anziano dei due è stato arrestato un anno fa in un aeroporto vicino a El Paso, Texas, durante un’operazione che ha coinvolto anche Ismael “El Mayo” Zambada. Zambada è cofondatore storico del cartello di Sinaloa insieme a El Chapo e a Juan José Esparragoza Moreno, noto come ‘El Azul‘, presumibilmente deceduto.
Tra questi protagonisti nascono tensioni anche interne, come quella di “El Mayo” che ha accusato Joaquín di averlo sequestrato per spingerlo verso le autorità statunitensi. A differenza di Ovidio, “El Mayo” continua a rischiare la pena capitale a New York, dove il suo processo resta aperto e molto sotto osservazione. Questo clima conferma le divisioni e contrasti nel cuore di una delle organizzazioni criminali più grandi nel continente americano.
Le mosse di Ovidio Guzmán, con la scelta di dichiararsi colpevole e concentrare il processo a Chicago, aprono una nuova fase della lunga battaglia giudiziaria contro i capi del cartello di Sinaloa. Gli sviluppi nelle prossime settimane stabiliranno l’andamento di queste vicende complesse e intrecciate tra Stati Uniti e Messico.