
L’oppositore cubano José Daniel Ferrer, coordinatore generale dell’Unione patriottica di Cuba , ha iniziato uno sciopero della fame all’interno del carcere di Mar Verde, a Santiago di Cuba. La situazione si è aggravata dopo diverse aggressioni subite dal prigioniero politico, riportate dalla famiglia e confermate da fonti indipendenti.
La situazione di josé daniel ferrer nel carcere di mar verde
José Daniel Ferrer è detenuto nel carcere di Mar Verde, nella provincia di Santiago, dove si trova da quando il governo di Cuba ha revocato la sua libertà condizionale lo scorso 29 aprile. La decisione di arrestarlo in casa sua è arrivata dopo un periodo di rilascio ottenuto a gennaio grazie a una mediazione della Santa Sede.
Secondo la sorella Ana Belkis Ferrer, Ferrer è stato preso di mira e picchiato da detenuti comuni in diverse occasioni all’interno del carcere. L’ultima aggressione sarebbe avvenuta la settimana scorsa, segnalata come particolarmente violenta. Questi episodi gettano luce sulle difficoltà e sulle condizioni di Ferrer, che ha denunciato di essere stato costretto a indossare l’uniforme dei detenuti comuni sotto minacce e violenze.
Le aggressioni e le condizioni detentive denunciate
Ferrer ha raccontato che, appena arrivato a Mar Verde, è stato picchiato una prima volta per costringerlo a vestire l’abbigliamento carcerario dei detenuti comuni, abbreviazione che punta a farlo apparire come un semplice criminale e non come un prigioniero politico. Ha definito l’ambiente carcerario “peggiore che mai” rispetto al passato, lasciando intendere un clima di ostilità crescente anche tra chi è detenuto.
Le denunce della famiglia e del sito Adn Cuba non si limitano agli episodi di violenza fisica, ma denunciano un modus operandi che mira a complicare la permanenza di Ferrer in carcere e a spegnere la sua resistenza politica, isolandolo e privandolo di diritti minimi.
Reazioni internazionali e prese di posizione ufficiali
La vicenda ha suscitato reazioni fuori dall’isola. L’Ufficio per gli affari dell’emisfero occidentale del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti si è espresso con durezza sulla situazione, definendo le violenze contro Ferrer “brutali” e denunciando le manovre del governo cubano che tenta di appropriarsi del merito per il rilascio dei prigionieri politici, ma poi la realtà mostra trattamenti inumani.
Una presa di posizione tramite social
Queste dichiarazioni sono arrivate tramite il profilo ufficiale su X dell’ente statunitense, sottolineando le continue difficoltà di Ferrer e di altri oppositori che vengono incarcerati con accuse e condizioni che violano standard internazionali di trattamento dei detenuti.
Gli sviluppi sulla vicenda di Ferrer restano sotto osservazione da parte degli enti per i diritti umani e di alcune istituzioni diplomatiche impegnate sui diritti civili a Cuba. Nel frattempo, lo sciopero della fame lanciato dall’oppositore ha acceso l’attenzione sulla situazione dei prigionieri politici nel paese, a conferma delle tensioni interne che continuano a segnare la realtà cubana.