
La Grecia ha introdotto da oggi una nuova tassa rivolta ai passeggeri delle navi da crociera che attraccano nelle isole principali dell’arcipelago delle Cicladi, come Mykonos e Santorini. Questa decisione vuole controllare meglio il flusso turistico durante i mesi più affollati, tra giugno e settembre, e sostenere gli interventi sulle infrastrutture portuali e l’offerta turistica locale.
Dettagli della nuova tassa per i passeggeri delle crociere
La misura, varata dal governo ellenico, stabilisce un contributo richiesto alle compagnie di crociera in base al numero di passeggeri sbarcati nelle isole. Per le destinazioni più frequentate come Mykonos e Santorini, la tassa è di 20 euro a passeggero nel periodo dell’alta stagione che va dal primo giugno al trenta settembre. Per le altre isole greche il costo scende a 5 euro.
Impatto sui viaggiatori
Il carico fiscale, però, toccherà direttamente i viaggiatori, dal momento che le compagnie trasmetteranno la spesa ai prezzi dei biglietti. Il provvedimento vuole rendere più sostenibile l’afflusso in alcune mete particolarmente sovraffollate, facendo pagare di più chi sceglie di visitare le zone più gettonate in periodi critici.
Destinazione degli introiti: tra comuni, marina e turismo
I fondi raccolti dalla tassa non andranno allo Stato in modo generico ma saranno ripartiti tra le amministrazioni coinvolte nel gestire l’impatto turistico. Una quota verrà trasferita ai comuni interessati, destinata a interventi di manutenzione e supporto locale. Un’altra parte sarà rivolta al ministero della Marina, che coordina le attività portuali tra cui i lavori di adeguamento e ampliamento dei moli e delle banchine.
Infine, risorse andranno al ministero del Turismo per migliorare i servizi offerti ai visitatori e potenziare l’attrattiva delle isole senza sovraccaricarne le strutture. Questa ripartizione vuole rispondere alle criticità emerse negli ultimi anni, consentendo un finanziamento mirato e modulato sulle esigenze specifiche di ogni territorio.
Pressione turistica sulle isole cicladi
L’intervento arriva in un momento di forte pressione turistica sulle principali isole greche. Mykonos e Santorini sono mete fra le più richieste nel Mediterraneo, con flussi che spesso superano le capacità ricettive e infrastrutturali. Negli ultimi tempi, questo ha generato problemi come congestioni portuali, rischi per l’ambiente e tensioni per i residenti.
Il governo ha quindi deciso di usare la tassa come strumento per regolamentare il fenomeno, cercando di rallentare la crescita incontrollata e raccogliere risorse per la manutenzione. L’applicazione del prelievo nei mesi di alta stagione punta a contenere il sovraffollamento senza limitare l’accesso turistico annuale.
Dati sul turismo e le crociere in grecia
Secondo i dati della Banca di Grecia, nel 2024 il numero di visitatori stranieri nel Paese ha toccato i 40,7 milioni, segnando un rialzo del 12,8% rispetto all’anno precedente. Il turismo rappresenta una componente centrale dell’economia greca, ma questa espansione rapida comporta nuove sfide a livello organizzativo.
Il segmento delle crociere ha visto un’espansione ancora più marcata, con ricavi aumentati del 22,4% arrivando a 1,11 miliardi di euro. La crescita delle navi da crociera che toccano i porti delle cicladi ha moltiplicato il numero di passeggeri da gestire, spingendo il governo ad adottare una politica più restrittiva ed economica per equilibrare domanda e capacità ospitativa.
La nuova tassa vuole mettere ordine in un sistema che rischia di diventare insostenibile se i flussi non vengono modulati secondo necessità territoriali e capacità locali.