
Il parlamento colombiano ha ufficializzato il riconoscimento del caffè come bevanda nazionale del paese. Questa legge mira a valorizzare un prodotto fondamentale per la storia e la cultura colombiane e a sostenere l’economia di oltre mezzo milione di famiglie impegnate nella coltivazione. Il provvedimento arriva in un momento di riflessione sul ruolo strategico del caffè, sia nel consumo interno sia nelle esportazioni.
La legge che sancisce il caffè come simbolo nazionale e l’impatto sulla filiera
La recente approvazione del provvedimento ha un valore simbolico e pratico molto forte. Il parlamento colombiano ha così voluto celebrare una tradizione che accompagna il paese da generazioni. Questo riconoscimento si inserisce nel contesto del 98° anniversario della federazione dei produttori, un’organizzazione che coordina le attività di chi lavora la terra in cerca del miglior chicco possibile. Il direttore generale della federazione, Alemán Bahamón, ha sottolineato come i “los cafeteros” siano già conosciuti nel mondo, rifacendosi a figure celebri come atleti e artisti colombiani.
La legge dovrebbe dare nuovo impulso a un settore fondamentale per circa 557.000 famiglie. Il governo e gli attori coinvolti puntano a rafforzare l’identità culturale legata al caffè e a sostenere la produzione locale, garantendo una maggior valorizzazione sia sul piano interno, con campagne di promozione del consumo, sia su quello internazionale.
Dati di produzione e esportazione: numeri che raccontano l’importanza del caffè
Il settore del caffè in colombia si estende su oltre 838.000 ettari di terreno coltivato. Nel 2023, la produzione ha raggiunto circa 13,9 milioni di sacchi da 60 chili, una quantità considerevole che conferma il peso del settore agricolo nel tessuto economico nazionale. Di questi sacchi, circa 12,3 milioni sono stati esportati in tutto il mondo, distribuendosi in più di cento paesi.
Gli Stati Uniti rappresentano il principale mercato d’export, con il 40% delle esportazioni totali dirette verso quel paese. Seguono il Canada con l’8%, il Belgio con il 7,4%, il Giappone , la Corea del Sud e la Cina . Questi numeri confermano la centralità della colombia sul palcoscenico internazionale del caffè e la dipendenza di molte economie locali da questo commercio.
Nuove modalità di consumo e la diffusione del caffè nella vita quotidiana colombiana
Il consumo medio pro capite di caffè in colombia si assesta intorno ai 2,5 chili all’anno. La bevanda continua a essere una presenza fissa nelle abitudini quotidiane, soprattutto nelle caffetterie che da sempre fungono da punto di incontro nelle comunità. Attorno a questa tradizione si sta però sviluppando una spinta verso forme innovative di consumo.
I produttori stanno sperimentando nuovi formati come cialde monodose, bevande energetiche a base di caffè e persino liquori aromatizzati. Questi nuovi prodotti servono ad avvicinare un pubblico più ampio e a diversificare l’offerta, adattandola a stili di vita diversi e alle esigenze del mercato globale. L’obiettivo è anche valorizzare la materia prima in tutte le sue declinazioni, così da consolidare il caffè come elemento centrale della cultura e dell’economia colombiana.