
Il quartiere ostiense a Roma sta vivendo una fase intensa di trasformazione urbana e culturale, con interventi che cambiano il volto di questo storico angolo della città. L’ultimo progetto coinvolge un murales che sarà realizzato vicino al gazometro, uno dei simboli più importanti del patrimonio industriale e ora artistico della capitale. Questo intervento si inserisce in un contesto di riqualificazione che unisce arte, imprese e istituzioni, con l’obiettivo di far rinascere l’area e rafforzare la sua identità culturale.
Il gazometro e il mutamento del quartiere ostiense
Il gazometro, situato in via del Commercio a Roma, è un ex complesso industriale risalente agli anni Dieci del Novecento, nato per ospitare la prima zona produttiva della città. Negli ultimi anni sta rompendosi l’immagine tradizionale di questo spazio, trasformandolo da reliquia industriale a fulcro di iniziative creative e artistiche. L’area, prossima al centro storico, attrae investimenti rivolti a ristabilire un legame tra passato e presente attraverso eventi culturali e progetti di riqualificazione urbana.
Via del commercio e la nuova opera
Via del Commercio ospiterà il nuovo murales che andrà a impreziosire il quartiere, contribuendo ulteriormente a una rigenerazione tutt’altro che casuale. La scelta di questo luogo si spiega con la volontà di valorizzare uno degli spazi più rappresentativi dell’identità locale, capace di raccontare la storia di un’industria che ha segnato la crescita della città. Oggi invece il gazometro è al centro di una trasformazione che mira a farne un punto di riferimento artistico e creativo, come già avvenuto in altri quartieri europei con patrimoni post-industriali.
Giulio vesprini e la sua arte pubblica multidisciplinare
L’artista scelto per questa nuovo intervento è giulio vesprini, marchigiano noto per il suo approccio multidisciplinare e per la capacità di integrare le sue opere negli spazi urbani più diversi. Vesprini lavora spesso con superfici che interagiscono con l’ambiente circostante, dai muri agli arredi, fino alle pavimentazioni e spazi ricreativi. La sua arte punta a un dialogo diretto con i luoghi, trasformandoli in esperienze visive e tattili.
Tra le sue opere recenti figura quella sul ponte della scienza a Roma, collegamento fra il teatro india e il gazometro stesso. Su una superficie di circa mille metri quadrati ha realizzato un murales calpestabile, dove i colori che richiamano le stagioni e la natura si fondono con quelli del fiume tevere sotto il ponte. Questo intervento dimostra la capacità di vesprini di riattivare aree urbane con un linguaggio artistico che coinvolge lo spettatore anche fisicamente, oltre che visivamente.
Sostegno pubblico e privato per l’intervento artistico
L’opera al gazometro riceve il patrocinio dell’VIII municipio di roma e il supporto di realtà come lifegate e road, acronimo di rome advanced district. Quest’ultimo è un network di aziende e istituzioni che promuove la collaborazione fra pubblico e privato, puntando a trasformare l’area in un polo per l’innovazione sostenibile. Road mira a creare un ecosistema dove imprese e progetti culturali possano convivere, offrendo spazi per eventi, formazione e sperimentazione.
Tempistiche e progetto integrato
Il murales di vesprini sarà realizzato nella seconda parte del 2025 e si inserisce in un progetto più ampio di sviluppo territoriale. La sinergia fra arte, impresa e amministrazione pubblica sottolinea la volontà di consolidare l’ostiense come un distretto culturale in continua trasformazione. L’attenzione verso la sostenibilità e la partecipazione di varie realtà aumenta l’impatto sociale e culturale dell’intervento sulle comunità locali.
Ostiense, un quartiere ricco di street art e nuove energie
Dal 2011 il quartiere ostiense è riconosciuto come uno dei luoghi più attivi per la street art in Italia. Nel tempo, le mura e gli spazi pubblici sono diventati tele per artisti nazionali e internazionali, creando un itinerario visivo ricco di riferimenti culturali e sociali. Questo percorso artistico ha contribuito a rilanciare la zona, attirando residenti, turisti e operatori culturali.
La recente ondata di nuovi progetti segna un’accelerazione nella ricostruzione dell’identità urbana. Il murales al gazometro si affianca alle numerose opere già presenti, rafforzando un disegno di rigenerazione che punta a coinvolgere i principali attori locali. Il risultato è un quartiere che, pur conservando tracce della sua vocazione industriale, si apre a nuovi linguaggi e funzioni, diventando punto di riferimento per cultura e impresa contemporanea.