
La gestione dei viaggi di lavoro in Italia mostra segnali di restrizione per il 2025, con gran parte dei professionisti pronta a confrontarsi con budget più stretti o invariati. Questa tendenza emerge da un’indagine internazionale condotta su migliaia di lavoratori, tra cui dipendenti e manager italiani. La ricerca mette in luce come i viaggiatori modificano il comportamento economico durante le trasferte, privilegiando spesso il risparmio ma senza rinunciare del tutto al proprio comfort.
La situazione dei budget per le trasferte in italia nel 2025
Secondo la settima edizione della Global Business Travel Survey realizzata da SAP Concur, il 67% degli italiani che si muovono per motivi lavorativi si aspetta che i fondi destinati alle trasferte rimangano invariati o addirittura diminuiscano nel corso del 2025. Questa quota si mostra nettamente superiore alla media mondiale, che invece segna un 48%. Il dato riflette un clima di crescente prudenza nelle aziende italiane, probabilmente collegato a pressioni economiche e alla necessità di contenere i costi operativi.
Inoltre, quasi il 90% dei viaggiatori d’affari italiani segnala di aver subito tagli alle indennità nell’ultimo anno, indicando un trend consolidato verso una maggiore parsimonia. Emergono quindi dubbi e aspettative che spingono verso un controllo più stringente delle spese legate agli spostamenti aziendali. Sapere quanto ogni spesa venga gestita oggi è cruciale per comprendersi il mutato atteggiamento di chi vive le trasferte quotidianamente.
Alterazioni nel comportamento di spesa dei viaggiatori italiani
Quasi 7 italiani su 10 ammettono di agire in modo differente quando sono in viaggio per lavoro rispetto a una vacanza privata. Il cambiamento più evidente riguarda proprio il modo di affrontare le spese. Il controllo rigido delle policy aziendali sulle trasferte provoca un atteggiamento più parsimonioso, ma non mancano persone disposte a investire di tasca propria per preservare un certo livello di comfort personale.
Andrea Piccinelli, responsabile di SAP Concur Italy, osserva che i viaggiatori prediligono componenti della trasferta che reputano essenziali, scegliendo di sostenere i costi personali per servizi extra non coperti dalla diaria. È quindi fondamentale per le aziende specificare chiaramente i limiti e le coperture della policy sui viaggi. Dare consigli su fornitori certificati o su tariffe agevolate aiuta a mantenere un equilibrio tra spesa contenuta e soddisfazione del lavoratore.
La volontà di chi viaggia di ricercare comodità si traduce in scelte diverse: il 21% opta per hotel superiori o camere premium, decisamente sotto la media globale del 34%. Un quarto preferisce voli diretti, anche più costosi, rispetto a opzioni con scali. Si nota un ricorso crescente a trasporti privati come Uber, sfruttato dal 29%, e una disposizione a spendere per cene in ristoranti migliori, scelta condivisa dal 29% dei viaggiatori.
Differenze generazionali nell’approccio alle spese durante le trasferte
La ricerca evidenzia come le strategie sul budget di viaggio assumano forme diverse in base all’età . Le generazioni più giovani mostrano la maggiore predisposizione a cambiare il modo di spendere durante le trasferte. La Gen Z guida questo gruppo con il 94% che rivede le proprie abitudini, seguita dai millennial al 89%, mentre la Gen X e i baby boomer mostrano percentuali inferiori, rispettivamente al 72% e al 56%.
Nel complesso, l’82% dei viaggiatori affronta di buon grado spese personali per aumentare il comfort durante la trasferta. I numeri confermano ancora una volta l’attenzione della Gen Z e dei millennial, con il 93% e l’88% disposti a sostenere costi extra rispetto al rimborso previsto. Le generazioni più mature si mostrano più prudenti ma non escludono del tutto di investire sul proprio benessere.
I modi per risparmiare durante la trasferta: le strategie adottate dai viaggiatori d’affari
L’uso accorto del budget emerge anche nelle metodologie che i viaggiatori adottano per mantenere le spese entro limiti accettabili. Il 69% ha implementato accorgimenti per evitare di superare le diarie assegnate. Ciò include regole precise come scegliere pasti più contenuti, modalità di spesa oculate e ottimizzazione delle risorse a disposizione.
Un terzo degli intervistati preferisce consumare pietanze più economiche, mentre il 18% si organizza preparando i pasti autonomamente per evitare spese fuori controllo fuori casa. Alcuni arrivano persino a riutilizzare il cibo avanzato o a raccogliere omaggi messi a disposizione da alberghi e incontri di lavoro, pratica utile per sottrarre peso al conto finale.
Anche in questo ambito si delineano cambi generazionali. La Gen Z si segnala con un 92% che adotta questo tipo di strategie, seguita dagli under 40 con l’87%, mentre le fasce più adulte si fermano intorno al 70%. La tendenza conferma quanto le nuove leve nel mondo lavorativo siano attente sia alle spese sia all’accesso a comfort personalizzati.
L’insieme di queste evidenze mostra un contesto di prudenza economica e una ricerca bilanciata di comodità , con un forte impatto sulle modalità di gestione e di pianificazione delle trasferte aziendali per il 2025 in Italia.