
La notte scorsa un movimento di massa ha interessato la croda marcora, nelle dolomiti bellunesi, provocando la caduta di detriti e una densa nube di polvere. Il fenomeno ha coinvolto principalmente l’area di san vito di cadore e la valle del boite, fino a lambire l’accesso a cortina d’ampezzo. Le autorità locali hanno monitorato con attenzione la situazione, confermando l’assenza di danni a persone o infrastrutture.
Il movimento franoso sulla croda marcora e i suoi effetti notturni
Durante le ore notturne, gli abitanti di san vito di cadore hanno percepito rumori sordi e lievi tremori provenienti dalla montagna. Questi segnali indicavano un movimento franoso in atto sulla croda marcora, una delle cime dolomitiche più conosciute della zona bellunese. La frana ha generato una massa di polvere e detriti che si è staccata dal versante roccioso, sollevando una coltre di particelle finissima visibile nel cielo per diverse ore.
Questo fenomeno non è isolato in un territorio montano come quello dolomitico, soggetto a variazioni naturali del terreno specialmente in corrispondenza di condizioni metereologiche e geologiche specifiche. La frana, pur imponente per la quantità di polvere liberata, non ha mostrato una caduta di massi in grado di interessare direttamente le aree abitate sottostanti durante la notte.
Impatto sulla popolazione e sopralluoghi delle autoritÃ
Al risveglio, i residenti di san vito di cadore e delle sue frazioni hanno trovato strade, tetti e automobili ricoperte da uno strato spesso di polvere derivata dalla frana. Questa situazione ha rallentato la viabilità e creato disagio, ma non è stato segnalato alcun ferito o danno strutturale significativo. Il transito lungo la strada statale 51 di alemagna, principale collegamento tra san vito e cortina d’ampezzo, è rimasto regolare.
I vigili del fuoco hanno eseguito controlli approfonditi poco dopo l’alba, esaminando il territorio interessato per valutare eventuali rischi residui. I sopralluoghi hanno escluso la presenza di massi o colate detritiche sull’arteria stradale e sulle aree urbanizzate. Le autorità hanno quindi confermato che la frana ha coinvolto solo il versante montano e la nuvola di polvere libera nell’aria.
Contesto geologico e criticità della valle del boite
La valle del boite, dove si trova san vito di cadore, è caratterizzata da una morfologia complessa e da una significativa attività geologica. Le frane e i movimenti di terreno non sono rari in questa zona, soprattutto in corrispondenza di precipitazioni intense o periodi di siccità che alterano la stabilità del suolo. La croda marcora, come molte altre formazioni dolomitiche, conserva tracce di movimenti franosi che variano in misura e frequenza nel corso degli anni.
Questi eventi richiedono sorveglianza costante per evitare conseguenze più gravi. Gli enti locali, assieme a specialisti geologi, mantengono osservazioni regolari per intervenire tempestivamente in caso di emergenze. La frana dello scorso maggio appare in linea con fenomeni già documentati, anche se le dimensioni della nube di polvere hanno avuto un impatto visivo e pratico più rilevante del solito.
Gli scenari di monitoraggio evidenziano come il dissesto richieda mantenimento di standard di sicurezza associati alla frequentazione turistica e allo sviluppo civile nella valle. I prossimi giorni saranno determinanti per capire se altri distacchi interesseranno la zona o se la situazione si stabilizzerà senza nuovi eventi.