
Un ragazzo di 21 anni di nazionalità marocchina è stato trovato morto nei pressi dell’autostrada del sole, all’altezza di Pieve Fissiraga, in provincia di Lodi. Il giovane viveva ad Avezzano, nella provincia dell’Aquila, ed è stato ucciso da un colpo di pistola ricevuto al torace. Le autorità hanno subito avviato le indagini per chiarire la dinamica di quanto accaduto.
Dettagli sul ritrovamento e luogo del fatto
Il corpo senza vita del giovane è stato scoperto in un campo vicino all’autostrada del sole, una delle arterie più trafficate d’Italia, nel tratto lodigiano. La zona è poco abitata e frequentata soprattutto da automobilisti in transito. Il cadavere presentava una ferita da arma da fuoco al torace, indicazione che la causa del decesso è un omicidio.
Gli investigatori del reparto scientifico dei carabinieri di Lodi sono intervenuti rapidamente per i rilievi e la raccolta di prove. L’area è stata transennata e ispezionata con attenzione per individuare eventuali tracce lasciate dall’assassino o elementi che possano ricostruire il percorso del giovane prima dell’agguato.
La scelta del luogo e il momento del delitto restano ancora da definirsi: si attendono risultati dagli esami balistici e da eventuali filmati o testimonianze che possano confermare o escludere l’arrivo della vittima in quella zona per motivi personali o altri legami.
La reazione della famiglia e le prime testimonianze
L’allarme sull’omicidio è arrivato da un contesto privato: la madre del 21enne è stata informata dell’episodio da due amici del figlio. Questi ultimi, secondo quanto emerso, avrebbero contattato la donna mentre si trovavano sul luogo del ritrovamento, mettendola in condizione di raggiungere il campo dove il corpo è stato poi recuperato.
La donna, accompagnata dai due amici, si è presentata sul posto, contribuendo indirettamente alla segnalazione alle forze dell’ordine. I loro racconti sono al momento sotto esame degli investigatori, che cercano di delineare la rete di rapporti del giovane al momento del fatto e comprendere eventuali dinamiche legate a movimenti o contatti sospetti.
Non si escludono piste di natura personale, ma gli inquirenti mantengono aperte tutte le ipotesi. Il contributo dei testimoni è ritenuto fondamentale, specialmente in assenza di segni evidenti di colluttazione o di ulteriori ferite.
L’attività investigativa e le prossime fasi di indagine
I carabinieri della compagnia locale hanno attivato una serie di accertamenti volti a definire i dettagli dell’omicidio. Al momento si indaga sull’identificazione dell’arma da fuoco usata, anche tramite analisi balistiche condotte dal reparto scientifico, incaricato di esaminare residui e traiettorie del proiettile.
Parallelamente, sono in corso verifiche su tabulati telefonici, movimenti sociali e contatti recenti del ragazzo, per individuare eventuali sospetti o motivi che possano aver portato all’aggressione. Il fatto che il giovane risiedesse lontano dal luogo del ritrovamento spinge a valutare l’ipotesi di spostamenti non abituali o legati a frequentazioni rischiose.
Accertamenti medici e sequestro dell’area
La magistratura ha disposto il sequestro dell’area e autorizzato l’autopsia, strumento chiave per confermare ora e causa precisa della morte, oltre a escludere la presenza di altre lesioni. Le indagini proseguiranno senza sosta in attesa di nuovi elementi, mentre tutta la comunità di Pieve Fissiraga resta in attesa di chiarimenti sul grave episodio.
La vicenda si inserisce nel contesto di episodi di violenza che occasionalmente interessano le province italiane e spinge a una riflessione sulla sicurezza nelle aree periferiche e sui rischi a cui possono andare incontro giovani stranieri presenti sul territorio.