
Nei prossimi mesi, le compagnie assicurative italiane affronteranno il nodo del rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro che riguarda 48mila dipendenti. La scadenza è avvenuta a fine 2024, e il confronto tra sindacati e imprese è iniziato con una piattaforma rivendicativa piuttosto articolata. Le sigle sindacali coinvolte – First, Uilca, Fisac, Fna e Snfia – chiedono aumenti salariali consistenti, modifiche negli orari di lavoro e miglioramenti su più fronti contrattuali. L’obiettivo è recuperare potere d’acquisto perso e rispondere alle trasformazioni in atto nel comparto assicurativo.
La richiesta di aumento salariale e la redistribuzione economica nel settore assicurativo
Secondo i sindacati, il settore assicurativo ha registrato risultati economici significativi negli ultimi anni, con un aumento della redditività e un ruolo crescente nel sistema economico nazionale. Eppure, i lavoratori non hanno visto riflettersi questi miglioramenti sui propri salari. Nella piattaforma contrattuale per il triennio 2025-2027, si chiede un incremento mensile netto di 330 euro per il lavoratore medio, identificato nel quarto livello, settima classe. Questa richiesta intende compensare l’aumento del costo della vita e l’inflazione persistente che ha eroso il potere d’acquisto delle retribuzioni.
Equilibri economici e benefici accessori
Oltre all’aumento diretto, i sindacati puntano a un corrispondente adeguamento percentuale per tutte le voci economiche legate a indennità e altre somme previste dal contratto, tranne laddove la piattaforma prevede incrementi più elevati. La scelta mira a mantenere una coerenza tra i livelli stipendiali e i benefici accessori, garantendo una crescita salariale complessiva equilibrata. Va sottolineato che questa richiesta si inserisce in un contesto di inflazione costante e costi di vita che aumentano in modo generalizzato, fattori che contribuiscono a creare pressioni sui redditi dei lavoratori del comparto.
L’adeguamento dell’assistenza sanitaria e l’introduzione della riduzione dell’orario settimanale
Un punto centrale del rinnovo riguarda anche l’assistenza sanitaria integrativa. Le sigle sindacali chiedono un aumento dei massimali assicurativi in linea con gli aumenti richiesti per i salari, oltre a un aggiornamento delle prestazioni. Tale aggiornamento dovrebbe tenere conto dei progressi nella medicina ufficiale e delle nuove tecniche diagnostiche. La proposta risponde al bisogno di garantire una copertura più adeguata rispetto ai cambiamenti nel settore sanitario e alle esigenze reali dei lavoratori.
Ridurre l’orario per bilanciare lavoro e vita privata
Parallelamente alle rivendicazioni economiche, i sindacati sollevano la questione della riduzione dell’orario di lavoro. Si propone di ridurre di un’ora la settimana il tempo lavorativo, mantenendo la distribuzione su cinque giorni. Questo cambiamento si inserisce in un dibattito internazionale che vede la contrazione dell’orario come strumento di conciliazione tra vita privata e lavoro, e di contenimento degli effetti occupazionali derivanti dall’automazione e dall’introduzione dell’intelligenza artificiale nei processi aziendali. L’ipotesi prende in considerazione la necessità di preservare l’occupazione nel comparto e di favorire un migliore equilibrio tra lavoro e tempo libero.
Attenzione alle condizioni di lavoro nei contact center e nuove tutele per l’appalto
Tra i capitoli esclusi dal peso dell’aumento richiesto ci sono anche le condizioni specifiche di alcune categorie di lavoratori. Nei contact center delle compagnie assicurative, i sindacati puntano a colmare un divario economico esistente. Attualmente, l’operatività degli addetti è remunerata circa il 5% in meno rispetto al terzo livello amministrativo, e per questo si propone l’equiparazione economica. La piattaforma prevede anche un estensione della graduatoria di anzianità da sette a dodici classi, di modo che le retribuzioni riflettano meglio l’esperienza maturata. Inoltre, si sollecita il riconoscimento del quinto livello economico per i coordinatori di team, di cui si chiede anche una crescita della retribuzione.
Proposta per un contratto unico nel lavoro in appalto
Sul fronte del lavoro in appalto, i sindacati chiedono un intervento congiunto ad Ania e alle autorità competenti per promuovere un unico contratto nazionale per tutti i dipendenti delle agenzie in gestione libera. L’intento è questo, perché nei futuri mandati agenziali venga imposto agli agenti di adottare un contratto nazionale firmato dalle sigle sindacali coinvolte. Questo schema mira a garantire maggiore omogeneità nelle condizioni di lavoro e tutela su tutto il territorio nazionale.
Verso un contratto unico: richieste di armonizzazione e unificazione contrattuale per ridurre le disparitÃ
Si segnala un’ulteriore richiesta di armonizzazione tra contratti attualmente in uso. In particolare si punta a concludere il percorso iniziato nel 2018 per uniformare il contratto Ex Aisa con quello Ania, già aggiornato nel 2022. La proposta riguarda soprattutto i lavoratori delle società di assistenza, che spesso operano su turni continui, ma svolgono mansioni paragonabili a quelle dei colleghi delle direzioni. Questo adeguamento sarebbe un passo verso una maggior equità tra le diverse tipologie di dipendenti nel comparto.
Semplificare e uniformare per un settore più equo
L’armonizzazione tende a semplificare gli strumenti normativi e contribuisce a eliminare le distinzioni non giustificate tra gruppi di lavoratori che svolgono mansioni analoghe. In un contesto di evoluzione, dove i processi digitali e le nuove sfide produttive spingono a uniformare le procedure, questa operazione contrattuale è considerata necessaria da parte delle rappresentanze sindacali.
Il confronto tra sindacati e compagnie proseguirà nei prossimi mesi, con l’obiettivo di raggiungere un’intesa che rassicuri i lavoratori e tenga conto delle condizioni attuali del mercato assicurativo. Le rivendicazioni avanzate coprono aspetti che vanno dal salario alle condizioni di lavoro, dalla tutela sanitaria fino all’organizzazione dei rapporti di lavoro a livello contrattuale. La trattativa si annuncia complessa, in un settore che sta attraversando trasformazioni importanti e dovrà affrontare sfide legate sia all’innovazione tecnologica sia alla necessità di stabilità occupazionale.