
La piccola Mornico Losana, borgo dell’Oltrepò Pavese con poco più di 700 abitanti, è diventata un caso esemplare nel panorama turistico italiano. La notorietà è arrivata grazie al reality olandese “Chateau Meiland“, che ha trasferito l’attenzione del pubblico dall’originario castello francese a un edificio settecentesco in ristrutturazione nel comune lombardo. Il cambiamento ha scatenato un interesse crescente, accompagnato da un intenso movimento immobiliare e una nuova linfa economica per la comunità locale.
Il ruolo di chateau meiland nella promozione di mornico losana
“Chateau Meiland” si è evoluto nel corso delle sue stagioni. Nelle prime, la famiglia protagonista ha ristrutturato un castello in Francia trasformandolo in un bed and breakfast. La svolta è arrivata con la decisione di spostare le riprese nel piccolo paese italiano di Mornico Losana. Qui hanno acquistato una residenza settecentesca, iniziando lavori di restauro visibili agli spettatori. Questa esposizione televisiva ha fatto conoscere il borgo a un vasto pubblico estero, specie in Olanda, patria del popolare show.
Il reality non si è limitato a far vedere un’operazione immobiliare, ma ha anche mostrato le potenzialità turistiche di un luogo fino a quel momento poco conosciuto fuori dai confini regionali. La presenza della famiglia Meiland ha acceso la curiosità su un’area poco frequentata, portando a una visibilità internazionale. Mornico Losana, grazie a questa ribalta, ha iniziato ad attirare un turismo più attento alla cultura rurale e all’autenticità del territorio.
Il valore della comunicazione televisiva
La strategia comunicativa dietro il format televisivo ha permesso al borgo di entrare nel circuito delle destinazioni scelte da visitatori stranieri. Le riprese hanno messo in risalto non solo l’edificio storico ma anche il contesto paesaggistico e la vita di paese, creando un’immagine di tranquillità, bellezza e accoglienza. Il progetto si è così trasformato in un volano per lo sviluppo locale che trascende il mero fenomeno mediatico.
L’intervento del comune e l’apprezzamento dell’assessore al turismo
L’amministrazione di Mornico Losana ha saputo cogliere l’opportunità generata dal reality con una gestione mirata. L’assessore regionale al turismo, Barbara Mazzali, ha sottolineato la capacità del comune di impostare un modello di sviluppo basato su relazioni internazionali e innovazione. La sindaca Ilaria Rosati ha concretizzato queste idee, instaurando una rete con investitori esteri e implementando iniziative come il glamping.
Il glamping, un campeggio di lusso nato da un’iniziativa di una coppia olandese, ha rappresentato il primo passo verso una proposta ricettiva moderna e attrattiva. Quest’esperienza ha ampliato l’offerta turistica del borgo, favorendo arrivi da paesi europei e inserendo Mornico in circuiti alternativi rispetto ai classici itinerari italiani. L’intervento pubblico ha accompagnato questo sviluppo con politiche rivolte a sostenere le attività commerciali e artigianali, rinforzando così l’economia locale.
Commenti sull’amministrazione comunale
Mazzali evidenzia come “non servano grandi risorse per ottenere risultati importanti, ma un’amministrazione attenta e pragmaticamente orientata a valorizzare le risorse esistenti.” Rosati ha ampliato le collaborazioni con operatori stranieri creando un modello replicabile in altri piccoli comuni, dove la dimensione umana e la cura del territorio diventano leve strategiche. Questo metodo ha reso Mornico un possibile esempio per altre realtà dell’entroterra lombardo.
Il fenomeno immobiliare e la trasformazione economica del borgo
Il dato più evidente della trasformazione di Mornico Losana è il forte aumento degli acquisti immobiliari da parte di stranieri. Negli ultimi quattro anni sono state comprate 17 abitazioni, con un’accelerazione nel biennio 2024-2025. Olandesi, britannici e scozzesi hanno scelto questo borgo per la qualità ambientale, la tranquillità e le possibilità di vivere lontano dai grandi centri urbani.
L’arrivo di nuove famiglie ha provocato la riapertura di negozi e ha coinvolto artigiani locali in un circuito di produzione e vendita. La presenza stabile di residenti stranieri ha beneficiato il tessuto sociale e commerciale. La sindaca insiste sul fatto che questo movimento “non sia solo un ritorno turistico, ma una rigenerazione vera e propria, radicata nella comunità e nelle sue attività quotidiane.”
Questo flusso di compratori stranieri contribuisce a rafforzare anche il mercato immobiliare, richiamando investimenti e attenzioni nuove. L’interesse verso case, cascine e rustici ha riportato al centro del dibattito la valorizzazione del patrimonio edilizio rurale. Si profila un cambiamento demografico, con effetti rilevanti sulla sostenibilità economica e culturale del borgo.
La valorizzazione dell’oltrepò pavese e nuove prospettive per la regione
L’esperienza di Mornico Losana riflette un più ampio rilancio dell’Oltrepò Pavese come destinazione turistica e residenziale. La zona era già stata paragonata al Chianti da parte del Guardian, guadagnando attenzione per eccellenza vitivinicola e paesaggi. Ora si aggiunge la capacità di accogliere visitatori e residenti attratti da un contesto autentico.
Secondo l’assessore Mazzali, questa area non deve essere vista come una “nuova Toscana” ma come un territorio con caratteristiche proprie. La sobrietà e la qualità della vita sono fattori distintivi che attirano un pubblico diverso, in cerca di esperienze genuine. Il successo di Mornico è un segnale che anche le zone meno note possono crescere con metodi semplici e ben calibrati.
Un modello replicabile per altri comuni lombardi
Il modello seguito per il rilancio, fatto di piccoli investimenti, promozione mirata e collaborazione pubblico-privato, indica una strada sostenibile per altri comuni lombardi. Rappresenta un esempio di come il legame con il territorio e la sua capacità di attrarre turismo mirato possano generare un circolo virtuoso. I risultati già ottenuti dimostrano che le realtà di dimensioni ridotte hanno potenzialità ancora da scoprire e valorizzare.