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Jeff Bezos a Venezia: la festa si trasforma in fuga tra pioggia e attivisti al Campanile di San Marco

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Jeff Bezos a Venezia: la festa si trasforma in fuga tra pioggia e attivisti al Campanile di San Marco
Jeff Bezos a Venezia: la festa si trasforma in fuga tra pioggia e attivisti al Campanile di San Marco
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Il 27 giugno 2025, Venezia ha vissuto un evento che ha unito glamour e attivismo, con il matrimonio di Jeff Bezos, fondatore di Amazon, e la sua compagna Lauren Sánchez. Tuttavia, la giornata da sogno si è trasformata in un incubo a causa di un violento acquazzone, costringendo gli ospiti a una rapida fuga in barca. La pioggia ha interrotto i festeggiamenti nel suggestivo chiostro della chiesa della Madonna dell’Orto, una location affascinante con vista sull’isola di Murano e sulla laguna.

La cerimonia ufficiale, prevista per il giorno successivo sull’isola di San Giorgio Maggiore, ha attirato una schiera di VIP e celebrità, ma le condizioni meteorologiche avverse hanno messo a dura prova l’organizzazione dell’evento. Fonti locali hanno descritto la scena come un fuggi fuggi, con gli ospiti che si affrettavano verso i taxi acquei, cercando riparo dalla pioggia battente. Questo imprevisto ha reso l’atmosfera ancor più tesa e caotica, mentre la città si preparava a un weekend di celebrazioni.

l’attivismo contro l’élite

Mentre Bezos e Sánchez cercavano di godere di un momento di privacy, Venezia ha visto l’emergere di forti proteste da parte di attivisti locali. Un collettivo noto come “No Space for Bezos” ha preso di mira il Campanile di San Marco, proiettando messaggi provocatori sulla sua storica facciata. Le frasi come “Fck Bzs” e “No Space 4 Bezos” sono apparse in un’azione di “hackeraggio” che ha catturato l’attenzione dei passanti. Questo gesto audace ha rappresentato il malcontento verso l’occupazione simbolica della città da parte di figure miliardarie, percepite come rappresentanti di un capitalismo sfrenato e della disuguaglianza economica.

la manifestazione e le installazioni artistiche

La protesta non si è limitata a un singolo gesto. Gli attivisti hanno annunciato che il giorno successivo, il 28 giugno, si sarebbe svolta una manifestazione a partire dalla stazione di Santa Lucia, con partecipanti attesi da diverse città del Nordest italiano. Questo corteo mirava a unire le forze contro la crescente influenza delle élite economiche sulla cultura e sull’identità veneziana. I manifestanti hanno scelto di collegare la loro lotta contro il matrimonio di Bezos a questioni di guerra e pace, affermando che il Campanile di San Marco, simbolo di storia e cultura, doveva inviare «un messaggio chiaro» contro l’occupazione da parte degli ultraricchi.

Inoltre, la città è stata adornata con installazioni artistiche critiche nei confronti di Bezos e del suo impero commerciale. Una scultura, ad esempio, ritraeva il magnate seduto su un water, intento a leggere il Washington Post, circondato da pacchi Amazon. Queste installazioni hanno attirato l’attenzione dei turisti, trasformando Venezia in un palcoscenico di arte e attivismo.

la tensione tra celebrazione e protesta

Nonostante le proteste, c’è chi ha cercato di approfittare della visibilità dell’evento. Giornalisti e turisti hanno affollato balconi e finestre, cercando le migliori posizioni per assistere al passaggio degli sposi e dei numerosi VIP invitati. I prezzi per affittare un balcone per l’occasione hanno toccato cifre record, oscillando tra i 600 e i 700 euro, evidenziando l’attenzione e l’interesse economico suscitati dall’evento.

Il contrasto tra la magnificenza del matrimonio di Bezos e le manifestazioni di protesta ha creato un’atmosfera di tensione palpabile in città. Mentre alcuni celebravano l’amore e la ricchezza, altri si opponevano a quella stessa ricchezza, chiedendo un ripensamento del ruolo delle élite nella società contemporanea. Venezia, con la sua bellezza e storia, rimane un punto di incontro per ideali contrastanti, un palcoscenico dove si intrecciano amore, protesta e una lotta per la giustizia sociale.

Written by
Luca Carlini

Sono un appassionato di economia e del mondo del lavoro, con un occhio attento alle dinamiche sociali e politiche che influenzano la nostra vita quotidiana. La mia carriera giornalistica mi ha portato a esplorare vari aspetti dell'attualità, dalla cronaca alle notizie politiche, sempre con l'intento di fornire un'analisi critica e ben informata. Collaboro con smetteredilavorare.it per offrire approfondimenti utili e stimolanti su come l'economia influisce sulle nostre scelte professionali e sul nostro benessere. Credo fermamente nel potere dell'informazione e nella sua capacità di generare cambiamento, e mi impegno a raccontare storie che possano ispirare e informare i lettori. Quando non scrivo, mi piace esplorare nuovi luoghi e immergermi in culture diverse, sempre in cerca di nuove prospettive.

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