
La regione Piemonte ha avviato un biomonitoraggio per i residenti entro tre chilometri dallo stabilimento chimico di Spinetta Marengo, ad Alessandria, per valutare l’esposizione ai Pfas, sostanze chimiche complesse e molto resistenti usate nelle industrie tessili e non solo. A pochi mesi dall’apertura della campagna di preadesioni, si contano già oltre 700 richieste per partecipare agli esami ematici, segno di un interesse considerevole da parte della popolazione locale. I prelievi continuano a svolgersi negli ambulatori Asl, con l’obiettivo di raccogliere dati utili a definire azioni di protezione ambientale e sanitaria.
Andamento delle preadesioni e prime fasi di raccolta dati
Da aprile a giugno l’ambulatorio distrettuale Asl di Alessandria ha eseguito 456 prelievi ematici distribuiti in ventisette giornate dedicate, cadute di mercoledì, sabato e domenica, per facilitare l’accesso dei cittadini interessati. A questi si aggiungono 135 prelievi raccolti tra novembre e dicembre dell’anno precedente, a dimostrazione che l’impegno sul tema Pfas era già iniziato da tempo. Le preadesioni restano aperte online, consentendo a chi abita nel raggio di tre chilometri dallo stabilimento di registrarsi e fissare un appuntamento in modo rapido. Questo sistema permette di gestire in modo organizzato la domanda e monitorare costantemente l’adesione. L’interesse verso il progetto conferma la presenza di una sensibilità crescente rispetto ai rischi ambientali e sanitari legati al complesso chimico di Spinetta Marengo.
Ruolo della regione e aggiornamenti sul protocollo di presa in carico
L’assessore alla sanità della regione, Federico Riboldi, ha ribadito che il lavoro sul tema Pfas non si interrompe, anzi si sta perfezionando un nuovo protocollo per la presa in carico dei cittadini sottoposti a esami. Questo progetto nasce dalla necessità di offrire un percorso sanitario completo, dalla raccolta dei campioni alla risposta medica e al supporto diagnostico, specie per coloro che presentano valori preoccupanti. La regione ha deciso di mantenere massima trasparenza sulla situazione, pubblicando i dati relativi ai primi prelievi su residenti entro 500 metri dallo stabilimento. Nei prossimi mesi la task force dedicata convoglierà nuovamente gli esperti per valutare i dati raccolti, analizzare i risultati e pianificare le prossime mosse, che potrebbero comprendere ulteriori monitoraggi o interventi mirati. L’assessore ha fissato un appuntamento entro luglio per un incontro con la popolazione interessata, dove saranno illustrati i progressi e tutte le novità emerse dalle rilevazioni.
Consegna dei referti e supporto medico per i cittadini coinvolti
Nelle giornate di consegna dei referti, il servizio sanitario mette a disposizione medici che spiegano i risultati degli esami e rispondono alle domande dei pazienti. Questo passaggio è cruciale perché permette a chi ha partecipato di comprendere il proprio stato di esposizione e, in caso di necessità , di aderire a un monitoraggio prolungato nel tempo. L’offerta di un follow up pluriennale mira a tenere sotto controllo gli effetti a lungo termine dell’esposizione ai Pfas, sostanze note per persistere nell’organismo e nell’ambiente. Il processo di restituzione delle analisi è curato con attenzione, per assicurare trasparenza e informazione completa. Inoltre, i referti includono anche i valori relativi ai cosiddetti Pfas di nuova generazione, composti per i quali non esiste ancora una normativa specifica sui limiti ma che entrano nel controllo per anticipare possibili problemi emergenti legati a queste sostanze chimiche.
Un passo concreto per monitorare l’esposizione ai pfas
Il biomonitoraggio rappresenta quindi un passo concreto per comprendere meglio l’impatto dei Pfas sulla salute dei residenti di Spinetta Marengo e per avviare procedure sanitarie mirate. La partecipazione massiccia ai prelievi mette in evidenza una preoccupazione diffusa e la voglia di avere risposte certe, mentre le autorità regionali continuano a lavorare su protocolli e ascolto con la popolazione. La collaborazione tra cittadini, medici e istituzioni sarà decisiva per gestire le future azioni di tutela ambientale e della salute pubblica.