
Le recenti ispezioni nel canale di Tromello non hanno prodotto alcun risultato riguardo alla ricerca dell’arma usata nel delitto di Garlasco. Le autorità avevano effettuato un dragaggio del canale proprio con l’obiettivo di trovare l’oggetto, ma ciò che è stato raccolto non ha fornito prove utili al caso. La vicenda ha coinvolto anche un residente del posto, che ha messo a disposizione alcune attrezzature recuperate anni fa.
Il dragaggio del canale a tromello: dettagli e contesto delle operazioni
Il 14 maggio scorso il canale di Tromello, situato nella provincia di Pavia, è stato sottoposto a un intervento di pulizia approfondito, finalizzato a recuperare eventuali elementi legati al delitto di Garlasco. Questa azione ha coinvolto squadre di carabinieri e operatori specializzati nel dragaggio, ma dopo le operazioni non è emerso alcun elemento riconducibile all’arma del delitto. L’attenzione è rimasta alta per tutta la durata delle attività , svolte con precisione e coordinamento, ma i risultati si sono rivelati deludenti.
Le attività di dragaggio, oltre a servire alla raccolta di materiali sospetti, avevano anche una dimensione investigativa più ampia. I carabinieri hanno effettuato sopralluoghi e raccolto diverse informazioni palpabili sul territorio per indirizzare le ricerche. Nonostante ciò, non è stato possibile rinvenire armi o parti di esse nel corso delle operazioni sul canale.
Il ruolo delle segnalazioni locali e il contributo dell’operaio egiziano
È emerso che alcune attrezzature ritrovate durante il dragaggio erano già note a un abitante di Tromello, un operaio di origine egiziana residente proprio nei pressi del canale. Strumenti che erano stati recuperati molti anni fa da una roggia della zona, prima che questa venisse pulita. L’uomo ha deciso di consegnare quei materiali ai carabinieri quando è stato contattato nel corso delle indagini.
Secondo quanto riferito da fonti vicine all’indagine, l’arrivo dei carabinieri all’abitazione dell’operaio è stato favorito dal passaparola tra i residenti. In questo modo le autorità hanno potuto esaminare direttamente quegli oggetti conservati, benché al momento non sia emerso alcun collegamento con l’arma del delitto. Non sono infatti stati trovati indizi che riconducano a quegli attrezzi o a oggetti simili la responsabilità sull’omicidio.
Aggiornamenti e conferme dalle fonti investigative
Le informazioni relative al ritrovamento e alla consegna degli attrezzi sono state anticipate da una trasmissione televisiva di Rai 2, ma successivamente confermate dall’agenzia di stampa ANSA da fonti vicine agli inquirenti. Le stesse fonti hanno sottolineato come le operazioni sul canale non abbiano portato a nulla di utile per le indagini, confermando l’assenza dell’arma del delitto tra i reperti raccolti.
Al momento le autorità stanno continuando a esaminare ogni possibile pista e valutano attentamente le informazioni fornite da residenti e testimoni. Non sono state, invece, fornite indicazioni su nuove linee d’indagine o sulle mosse successive previste nel procedimento per chiarire le responsabilità del delitto di Garlasco. I carabinieri mantengono aperte tutte le opzioni investigative, mentre la collaborazione con la comunità locale resta un elemento chiave per proseguire le ricerche.