
Etichette sbagliate sul gelato Nutella: Ferrero richiama migliaia di confezioni vendute in Italia - smetteredilavorare.it
Ferrero richiama 11 lotti del gelato Nutella per assenza dell’etichetta in italiano: rischio per chi ha allergie.
Chi ha acquistato di recente il Nutella Ice Cream Pot da 230 grammi potrebbe trovarsi in casa una confezione da restituire. L’azienda Ferrero, attraverso una comunicazione ufficiale, ha avviato il richiamo di 11 lotti del gelato venduto nei supermercati Coop, Decò ed Esselunga, distribuiti sul mercato italiano con un’etichetta priva dell’elenco ingredienti in lingua italiana. La segnalazione è arrivata direttamente dal produttore, che ha invitato i consumatori a non consumare il prodotto fino a verifica completa della confezione. Il richiamo non riguarda problemi di contaminazione o qualità, ma resta comunque rilevante per i soggetti allergici, che rischiano di assumere ingredienti non indicati correttamente sulla confezione.
I lotti ritirati e il rischio per i consumatori
Secondo quanto comunicato da Ferrero Commerciale Italia Srl, i lotti interessati presentano una carenza formale ma potenzialmente pericolosa, in particolare per le persone che soffrono di allergie o intolleranze alimentari. La legge italiana prevede l’obbligo della lingua italiana su ogni etichetta, per garantire chiarezza e sicurezza. In questo caso, l’elenco degli ingredienti, necessario a identificare la presenza di allergeni o sostanze critiche, non è riportato nella lingua richiesta.
I lotti oggetto del richiamo, identificati da codici alfanumerici specifici e con scadenze comprese tra il 12 giugno e il 2 luglio 2026, sono stati distribuiti nei principali punti vendita delle catene interessate. L’azienda ha precisato che l’elenco ingredienti corretto può essere consultato sul sito ufficiale Ferrero oppure contattando il numero verde 800 909690, messo a disposizione per supportare i consumatori nella verifica.

Questa non è la prima volta che il Nutella Ice Cream Pot finisce sotto osservazione. Già nel giugno 2024, a pochi giorni dal lancio sul mercato italiano, un lotto fu ritirato per lo stesso motivo. L’errore fu attribuito a un problema di confezionamento e fu risolto in tempi rapidi. La ricorrenza, però, solleva interrogativi sulla catena di controllo e sulla distribuzione. La mancanza dell’etichetta in italiano resta una violazione delle norme vigenti in materia di sicurezza alimentare.
Precedente simile nel 2024 e reazioni al nuovo richiamo
Il richiamo del 2025 segue a distanza di un anno un precedente episodio analogo. All’epoca, la questione fu liquidata come un errore tecnico occasionale. Oggi, con il ripetersi dello stesso difetto su undici lotti distinti, la situazione appare più complessa. L’attenzione delle associazioni dei consumatori si è già attivata, chiedendo trasparenza sull’origine della problematica e sull’eventuale impatto su altri prodotti della stessa linea.
Non ci sono segnalazioni di problemi sanitari legati al consumo del gelato, ma Ferrero raccomanda massima prudenza. Chiunque abbia acquistato il prodotto è invitato a verificare con attenzione il codice lotto riportato sulla confezione. I supermercati coinvolti hanno già provveduto al ritiro dai punti vendita, seguendo le procedure previste per i casi di richiamo volontario. Nessun rimborso automatico è stato annunciato al momento, ma i clienti possono rivolgersi direttamente al servizio consumatori Ferrero.
Nel frattempo, cresce l’attenzione verso il controllo qualità nella distribuzione di prodotti industriali, soprattutto quelli destinati al largo consumo. La fiducia dei consumatori, lo sappiamo, passa anche da episodi come questo.