
Una nuova esperienza teatrale immersiva prende vita a hudson yards, New York. Viola’s Room, creazione di Felix Barrett, fondatore della compagnia inglese Punchdrunk, combina teatro e percorso sensoriale in modo unico. Lo spettacolo si svolge all’interno di The Shed fino al 19 ottobre 2025. La narrazione, affidata a Helena Bonham Carter, traccia un racconto gotico moderno ispirato a un testo del 1901. Solo pochi spettatori possono parteciparvi contemporaneamente, per garantire un viaggio intimo e coinvolgente.
Un percorso sensoriale e immersivo per pochi spettatori
Viola’s Room si distingue per il suo formato ridotto. Ogni rappresentazione può ospitare un massimo di sei persone alla volta. Lo spettatore si trova subito immerso in un ambiente in cui il buio e il silenzio prevalgono. L’esperienza comincia sdraiati su un materasso mentre le luci si abbassano, per introdurre allo scenario successivo. La voce narrante, diffusa tramite cuffie, guida lungo una storia che intreccia la vita di una ragazza contemporanea con quella di una principessa, in un racconto sospeso tra sogno e realtà.
Il percorso si sviluppa in una serie di spazi stretti e bui, con scenografie che ricreano ambientazioni naturali, come pavimenti in legno, moquette, prato e superfici boschive. Il contatto a piedi nudi con queste superfici amplifica la sensazione immersiva. In certi momenti la luce fioca si accende per indicare il passaggio successivo, anche se a volte può trarre d’inganno, portando a scegliere strade errate. La resistenza alla tentazione di parlare tra partecipanti contribuisce a mantenere un’atmosfera vibrante e sospesa, mantenendo alta la tensione emotiva per tutta la durata del percorso, che si svolge in meno di un’ora.
La narrazione e l’esperienza dei sensi
La combinazione di silenzio, oscurità, superfici naturali e la guida vocale crea un’intimità rara nel teatro contemporaneo. Ogni dettaglio è pensato per coinvolgere corpo e mente, trasformando lo spettatore in un partecipante attivo.
La genesi artistica e la voce narrante di viola’s room
Viola’s Room è nato dalla penna di Daisy Johnson, scrittrice apprezzata per i suoi racconti gotici moderni. La storia si ispira a The Moon-Slave, un’opera di Barry Pain risalente al 1901. La memoria letteraria si fonde con un’interpretazione contemporanea che racconta paralleli tra epoche e identità. Helena Bonham Carter, nota attrice inglese e due volte candidata al premio Oscar, presta la sua voce come narratrice. Il suo tono accompagna gli spettatori in questa esperienza intima, offrendo un contrasto netto con il contesto spesso oscuro e silenzioso dello spettacolo.
Felix Barrett, direttore artistico di Punchdrunk, ha evidenziato il legame stretto tra questa produzione e il progetto Sleep No More, altro spettacolo immersivo che ha segnato i quattordici anni di attività della compagnia newyorkese. Secondo Barrett Viola’s Room rappresenta il risultato più concentrato e intenso del loro lavoro nel campo del teatro immersivo, puntando a offrire sensazioni semplici ma coinvolgenti come un sogno ad occhi aperti.
La voce di helena bonham carter
L’interpretazione vocale di Helena Bonham Carter aggiunge un ulteriore strato di profondità emotiva, creando un legame personale con ogni spettatore in modo sottile ma incessante.
The shed e la visione per nuove forme di teatro
The Shed, il luogo che ospita Viola’s Room, è un centro culturale progettato per supportare proposte artistiche innovative e flessibili. Situato a Hudson Yards, riflette un’idea di spazio multisfaccettato capace di adattarsi a eventi di diversa scala, da esperienze personali a grandi spettacoli multidisciplinari. Meredith “Max” Hodges, amministratrice delegata, ha più volte definito The Shed come un luogo perfetto per manifestazioni artistiche che mescolano linguaggi e forme diverse.
Tra le produzioni ospitate recentemente, si ricordano Luna Luna, un parco divertimenti artistico di André Heller, e Tomás Saraceno: Particular Matter, un’installazione con una rete di trenta metri monitorata da sensori. Questa capacità di abbracciare creazioni che non rientrano nei modelli convenzionali si trova nel cuore di Viola’s Room. Lo spettacolo si propone come un tentativo di coniugare narrazione, performance fisica e ambiente modulato, tutto volto a una fruizione che supera il semplice teatro.
The shed come spazio per l’innovazione
La struttura flessibile di The Shed permette di sperimentare nuove forme espressive, creando un ambiente adatto a spettacoli che sfidano i confini tradizionali.
La storia di viola’s room, da londra a new york
L’esperienza di Viola’s Room non nasce a New York ma a Londra, dove è stata messa in scena per la prima volta nel 2004 nella sede di Punchdrunk a Woolwich. Dopo anni l’opera torna in una nuova veste, adattata a un pubblico americano e a una location come The Shed, che offre infrastrutture e spazi adatti per affermare il potenziale innovativo dello spettacolo.
Questo cambiamento rappresenta un ritorno alle origini e un salto in avanti sotto un altro punto di vista. Nel 2011 Sleep No More aveva già stabilito a New York un punto di riferimento nel teatro immersivo. Viola’s Room prova a raccogliere quella eredità, lavorando su una dimensione più intima e giocando con l’individualità di chi partecipa. È un percorso dove storia, spazio e corpo dialogano tramite un racconto che sfida la linearità classica, consegnando al singolo uno spazio di interpretazione.
Lo spettacolo continua a confermare il ruolo di Punchdrunk come una realtà che esplora confini nuovi del teatro. A New York, in un contesto in cui la scena artistica è molto vivace, Viola’s Room si inserisce come un progetto capace di ampliare i modi di vivere una performance, in forme raccolte e fruibili, ma anche profondamente intense.