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Mps approva l’aumento per l’ops su Mediobanca: cosa significa per il futuro?

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Mps approva l'aumento per l'ops su Mediobanca: cosa significa per il futuro?
Mps approva l'aumento per l'ops su Mediobanca: cosa significa per il futuro?
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Il Consiglio di Amministrazione di Monte dei Paschi di Siena (Mps) ha intrapreso un’importante operazione strategica, avviando l’offerta pubblica di scambio (OPS) su Mediobanca. Questa decisione è stata presa durante una riunione che si è protratta fino a tarda notte, durante la quale il presidente Nicola Maione e i membri del consiglio hanno discusso un ampio ordine del giorno, culminato nell’approvazione di un aumento di capitale di 13,19 miliardi di euro, più eventuali sovrapprezzi, destinato a questa operazione.

Dettagli dell’operazione

Durante la riunione, è stata anche chiusa la preparazione del prospetto informativo da inviare alla Consob, l’autorità italiana di vigilanza sui mercati. Una volta inviato, la Consob avrà cinque giorni per approvare il documento. Se tutto procederà come previsto, il prospetto dovrebbe essere varato a metà della prossima settimana, con l’OPS che potrebbe iniziare il 7 luglio, anche se molti esperti prevedono un avvio il 14 luglio. La durata dell’operazione rimane da definire; potrebbe chiudersi ad agosto o essere prolungata fino a metà settembre.

Partecipazione degli azionisti

Un aspetto cruciale di questa operazione è l’incertezza riguardo alla partecipazione degli azionisti di Mediobanca. Le attese riguardano i conferimenti dei pacchetti azionari significativi di:

  1. Delfin (19,8%)
  2. Gruppo Caltagirone (9,9%)
  3. Casse di previdenza (5%)

Resta da chiarire se altri azionisti, come la famiglia Benetton (2%), decideranno di cedere le proprie azioni in cambio di quelle di Mps. Questi ultimi hanno mostrato un atteggiamento cauto durante l’assemblea di Mediobanca riguardo a Banca Generali, rendendo la loro adesione all’OPS incerta.

Implicazioni strategiche

In un contesto di crescente incertezza, si vocifera che Mediolanum, guidata dalla famiglia Doris e dai Berlusconi, potrebbe decidere di svincolarsi dall’operazione vendendo la sua partecipazione in Mediobanca. L’eventuale uscita del gruppo Doris e della holding Finprog, che rappresentano oltre il 4,4% del capitale, potrebbe indebolire la posizione dell’amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel.

Inoltre, Nagel si prepara a presentare venerdì mattina gli obiettivi di crescita per il 2028, posticipati rispetto ai target precedenti del piano al 2026. Questa modifica è stata effettuata per allinearsi con il piano di Mps e facilitare un confronto tra le due opzioni. Le proiezioni per il prossimo triennio indicano che Piazzetta Cuccia intende promettere maggiori utili e dividendi per convincere i soci a mantenere il focus sulla banca come entità autonoma, piuttosto che cederla a Mps.

Un aspetto cruciale per il successo dell’OPS è la soglia di adesione. Se le adesioni non supereranno il 50% più una azione, Mps non potrà consolidare Mediobanca, perdendo un valore significativo stimato in 2,9 miliardi di euro di imposte differite (DTA) e non realizzando sinergie per 700 milioni di euro.

Situazione del mercato bancario

In parallelo, il mercato bancario continua a muoversi attivamente. Venerdì si concluderà l’offerta pubblica di acquisto (OPAS) di Banca Ifis su Illimity, con adesioni già salite al 52,3%. Dopo l’annuncio di un premio del 5% in caso di superamento della soglia del 90%, è stato sciolto il patto di consultazione sul 27,2% del capitale di Illimity.

Inoltre, Unipol, azionista di riferimento di Bper e di peso nella Popolare di Sondrio, ha deciso di aderire all’offerta con il 19% detenuto nell’istituto valtellinese, dimostrando l’interesse attivo degli investitori nel settore bancario.

Mentre Mps si prepara a lanciare la sua ambiziosa OPS, il panorama bancario italiano continua a evolversi, con ogni operazione che potrebbe ridefinire gli equilibri di potere nel settore. Gli stakeholders di Mediobanca e Mps osservano attentamente l’evoluzione di questa situazione, consapevoli che il risultato finale potrebbe avere un impatto duraturo su entrambe le istituzioni e sul mercato finanziario nel suo complesso.

Written by
Luca Carlini

Sono un appassionato di economia e del mondo del lavoro, con un occhio attento alle dinamiche sociali e politiche che influenzano la nostra vita quotidiana. La mia carriera giornalistica mi ha portato a esplorare vari aspetti dell'attualità, dalla cronaca alle notizie politiche, sempre con l'intento di fornire un'analisi critica e ben informata. Collaboro con smetteredilavorare.it per offrire approfondimenti utili e stimolanti su come l'economia influisce sulle nostre scelte professionali e sul nostro benessere. Credo fermamente nel potere dell'informazione e nella sua capacità di generare cambiamento, e mi impegno a raccontare storie che possano ispirare e informare i lettori. Quando non scrivo, mi piace esplorare nuovi luoghi e immergermi in culture diverse, sempre in cerca di nuove prospettive.

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