
Il 2024 ha segnato una svolta nella generazione di energia idroelettrica a livello mondiale, con un balzo della produzione che ha superato i 4.578 terawattora . Questo risultato, confermato dal rapporto World Hydropower Outlook 2025 pubblicato dall’International Hydropower Association , mostra l’importanza crescente di questa fonte rinnovabile nella fornitura di energia elettrica. In particolare gli impianti a pompaggio si stanno affermando come elementi chiave per garantire la flessibilità della rete elettrica futura.
Crescita di capacità e installazioni negli impianti idroelettrici
Nel corso del 2024 sono stati messi in funzione 24,6 gigawatt di nuova capacità idroelettrica. Di questa, 16,2 GW provengono da impianti convenzionali, mentre 8,4 GW sono da sistemi di accumulo idroelettrico a pompaggio . La capacità globale installata per questi sistemi ha raggiunto i 189 GW, crescendo del 5% rispetto all’anno prima.
Media annuale di installazioni PSH in crescita
Negli ultimi anni la media di installazioni annuali di PSH è aumentata, passando da circa 2-4 GW a circa 6 GW all’anno. Questo aumento indica un’accelerazione evidente nella preferenza di impianti capaci di caricare e scaricare energia, fondamentali per compensare la variabilità di altre fonti rinnovabili come eolico e fotovoltaico.
Al momento, la pipeline globale di progetti in corso supera 1.075 GW, comprendendo circa 600 GW di sistemi PSH e 475 GW di impianti tradizionali. L’IHA ha evidenziato che la velocità delle procedure autorizzative e l’accesso ai finanziamenti restano fattori critici. Serve accelerare per colmare il gap previsto di 60-70 GW rispetto agli obiettivi fissati dalla Irena nel proprio scenario “tripling renewables” da raggiungere entro il 2030.
L’importanza dell’energia idroelettrica nella rete elettrica globale
L’energia idroelettrica rappresenta ancora la principale fonte rinnovabile nel mix elettrico mondiale, con una quota del 14,3% della produzione totale di elettricità. Oltre a fornire energia pulita, offre servizi essenziali di bilanciamento e flessibilità della rete. La capacità di modulare i flussi d’acqua permette infatti di rispondere alle oscillazioni nella produzione di energia da solare ed eolico.
Questo ruolo si rivela fondamentale anche di fronte al cambiamento climatico, perché permette di gestire meglio le risorse idriche e adattarsi alle variazioni stagionali o prolungate di precipitazioni. Nel 2024 la produzione idroelettrica ha evitato l’emissione di circa 2,2 miliardi di tonnellate di CO₂ rispetto a un sistema basato su centrali termoelettriche a gas ciclo combinato.
Il comparto occupa oltre 2,3 milioni di lavoratori nel mondo e fornisce energia affidabile in più di 150 nazioni. Questa diffusione sottolinea la rilevanza economica e sociale dell’energia idroelettrica, che resta un pilastro per la transizione energetica.
Ruolo della cina e dell’africa nell’espansione dell’idroelettrico
La Cina conferma la propria leadership mondiale nel settore idroelettrico con 14,4 GW di nuove installazioni nel 2024. Di questi, 7,75 GW riguardano specificamente impianti a pompaggio. La strategia di Pechino punta a superare i 120 GW di capacità PSH entro il 2030, rafforzando la rete con sistemi capaci di accumulare energia.
Anche l’Africa ha mostrato un’accelerazione significativa, con 4,5 GW di nuova capacità idroelettrica attivata nell’ultimo anno. Questo dato raddoppia la media degli ultimi tre anni. Nel continente il tasso di utilizzo del potenziale idrico è ancora basso, attorno all’11% su oltre 600 GW stimati.
Grandi progetti idroelettrici in africa
Progetti come la diga Grand Ethiopian Renaissance Dam, la centrale Julius Nyerere in Tanzania e Karuma in Uganda hanno recentemente aumentato la capacità produttiva o sono entrati in esercizio. Rimangono però difficoltà di accesso ai finanziamenti che frenano ulteriori sviluppi.
In Europa, la produzione idroelettrica ha raggiunto i 680 TWh nel 2024. Le abbondanti precipitazioni hanno contribuito ad aumentare l’apporto di questa fonte nel mix elettrico, che per diversi mesi ha visto idroelettrico, solare ed eolico superare i combustibili fossili. La pipeline europea per impianti PSH conta 52,9 GW in sviluppo, 3 GW in costruzione e 6,7 GW già con autorizzazioni.
Sfide legate al cambiamento climatico e all’obsolescenza degli impianti
Il settore idroelettrico deve fare i conti con diversi fattori critici. Il cambiamento climatico altera i regimi di pioggia e la disponibilità d’acqua, compromettendo la continuità di produzione. Inoltre la presenza di bacini artificiali genera emissioni di metano e altri gas serra, un aspetto da monitorare e gestire.
L’età media degli impianti è elevata: oltre il 40% ha più di 40 anni. Questo comporta limiti tecnici e una minore flessibilità operativa in un contesto di crescente necessità di bilanciare reti elettriche più variabili. Sono necessari interventi di ammodernamento su turbine, bacini e sistemi di controllo per migliorare l’efficienza e adattarsi alle condizioni in mutamento.
L’IHA suggerisce meccanismi di remunerazione per incentivare la flessibilità a lungo termine, attraverso contratti di capacità o mercati dedicati ai servizi di riserva. Semplificare le procedure autorizzative e definire regole chiare per i sistemi PSH risultano azioni indispensabili per valorizzare risorse ancora poco sfruttate nel comparto idroelettrico globale.