
L’evento dell’infiorata delle Pro Loco d’Italia torna a colorare via della Conciliazione, piazza San Pietro e piazza Pia nella tarda serata di sabato 28 giugno 2025. L’appuntamento celebra i santi patroni Pietro e Paolo, affiancandosi al Giubileo dell’Anno Santo con composizioni floreali realizzate con materiali di vario genere. I tappeti artistici fatti con fiori, semi, trucioli di legno e sassolini sapranno trasformare l’area intorno alla basilica in uno spettacolo di colori e segni simbolici. Questa edizione rappresenta il ritorno alla tradizione storica risalente al 1625, quando il fiorista Benedetto Drei realizzò la prima infiorata romana, continuata nel tempo fino al grande contributo di Gian Lorenzo Bernini.
Il coinvolgimento delle pro loco e dei volontari per una due giorni di arte a cielo aperto
L’edizione 2025 dell’infiorata vede coinvolte oltre 34 Pro Loco e gruppi di infioratori provenienti da tutta Italia. La partecipazione supera gli 800 volontari, che sin dal tardo pomeriggio di sabato 28 giugno iniziano a disporre i materiali e a comporre i disegni floreali, proseguendo fino alle prime ore del mattino. Queste opere saranno visibili fino a domenica 29 giugno, giorno dedicato alle celebrazioni patronali e al Giubileo. Una delle composizioni più significative si troverà direttamente sul sagrato di piazza San Pietro, un palcoscenico unico per un evento che unisce arte, fede e memoria.
Unione e collaborazione nell’arte effimera
Alcuni quadri saranno dedicati proprio ai simboli del Giubileo e al tema “Pellegrini di speranza”. La presenza di tanti gruppi da regioni diverse testimonia l’unità della comunità italiana che celebra la propria storia attraverso la collaborazione e la passione per l’arte effimera. L’infiorata diventa così occasione per rafforzare legami territoriali e diffondere la conoscenza di tradizioni radicate nel tessuto sociale delle diverse località.
Questa mobilitazione di volontari ha anche un impatto turistico rilevante. Oltre 4mila pellegrini, soci dell’Unione nazionale Pro Loco d’Italia, sono attesi a Roma per seguire l’evento. La manifestazione si configura come un momento di incontro tra cultura, religione e turismo responsabile. Le Pro Loco si confermano attori chiave nella valorizzazione del patrimonio storico e artistico italiano, capaci di attirare visitatori e promuovere le radici locali attraverso iniziative concrete.
Il significato e la tradizione storica dell’infiorata a roma
Il 2025 rappresenta un anno importante per l’infiorata di Roma, che segna 400 anni dalla prima manifestazione documentata in città. Il 29 giugno 1625, Benedetto Drei partecipò a una ritualità che radicava profondamente la cultura popolare nella fede cristiana, utilizzando composizioni floreali per omaggiare i santi patroni. L’evento ha attraversato secoli, modificandosi grazie all’ingegno di artisti come Gian Lorenzo Bernini, che perfezionò le tecniche di questo tipo di decoro urbano. Dopo un periodo di oblio, la tradizione è rinata nel 2010 e negli anni successivi ha acquisito nuova forza grazie alle Pro Loco, che ne hanno promosso la diffusione sul territorio nazionale. Oggi, questa infiorata diventa simbolo di un’Italia che riflette sul proprio passato artistico e religioso, riproponendo la bellezza effimera come segno di identità.
Riflessioni sulla natura e la sacralità
Il significato dell’evento non si limita all’aspetto estetico. La scelta di materiali diversi dai tradizionali petali di fiori, come semi e trucioli di legno, conferma un dialogo con la natura e con le antiche pratiche artigiane. Le composizioni diventano così spazi narrativi in cui si intrecciano riflessioni sul tempo, la fragilità e la sacralità. Sono veri e propri quadri all’aperto, realizzati nella notte e destinati a scomparire con il passare delle ore. Questo carattere fugace rafforza il messaggio di una bellezza che vive nel momento presente, richiamando anche il tema del Giubileo, pellegrini di speranza, che guida l’edizione 2025.
L’infiorata come attrazione turistica legata alla fede e all’arte effimera
L’infiorata italiana si lega storicamente a ricorrenze religiose importanti, come il Corpus Domini o il solstizio di primavera, ma ha assunto connotati più ampi negli ultimi anni. Attraverso la resa plastica e cromatica di spazi pubblici, questo tipo di evento espande la propria portata oltre la funzione rituale, diventando punto di riferimento per turisti e appassionati di arte nata dal territorio.
Nel caso specifico del Giubileo 2025 unisce l’aspetto spirituale a quello artistico, proponendo percorsi visivi che rappresentano i simboli cristiani e l’idea del pellegrinaggio. Questa combinazione attira un pubblico variegato, dalle comunità religiose ai visitatori stranieri, sensibili alla cultura italiana e all’atmosfera della capitale. Le composizioni floreali assumono quindi un duplice valore: ornano lo spazio urbano, ma veicolano anche una narrazione profonda, fatta di attese e speranze.
La cura dei dettagli e le tecniche utilizzate
Le Pro Loco, con la rete di infioratori, garantiscono la qualità e la cura di ogni dettaglio tecnico e artistico. Il materiale utilizzato spazia dai petali di fiori freschi ai materiali più insoliti come semi e piccoli sassolini, creando superfici che catturano lo sguardo per la loro originalità. Il pubblico, presente in massa, può osservare il lavoro notturno dei volontari e partecipare a un evento che si consuma in poche ore, lasciando un ricordo effimero ma intenso.
Questa formula dimostra di attrarre tanto i pellegrini quanto i turisti interessati al patrimonio culturale, confermando la capacità dell’infiorata di adattarsi ai tempi e ai luoghi pur mantenendo legami con antiche radici.