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In cile le primarie di centro-sinistra in vista delle presidenziali di dicembre vedono scontri serrati tra quattro candidati

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L’ultimo giorno di campagna per le primarie di centro-sinistra in Cile si è caratterizzato da una serie di incontri e mosse strategiche dei quattro candidati principali, che puntano a rappresentare la coalizione alle elezioni presidenziali di dicembre 2025. Carolina Tohá, Jeannette Jara, Gonzalo Winter e Jaime Mulet hanno cercato di consolidare il proprio consenso negli ultimi momenti prima del voto cruciale di domenica.

I candidati si confrontano con il cardinale di santiago per un appello ai valori civici

Già dalle prime ore della giornata, Carolina Tohá, Jeannette Jara, Gonzalo Winter e Jaime Mulet si sono recati a Santiago per incontrare il cardinale Fernando Chomali. L’incontro, svolto nella sede della curia della capitale, ha avuto come momento centrale la consegna di una lettera aperta in cui il cardinale ha invitato i candidati a guidare il paese con una visione chiara e con forti principi morali. L’appello ha richiamato alla responsabilità politica soprattutto in un momento di forte tensione sociale e divisione politica in Cile.

La presa di posizione del cardinale ha avuto un tono non solo spirituale ma anche civile, un invito a considerare l’interesse nazionale sopra le divisioni di fazione. Ciascuno dei candidati ha risposto in modo formale, ma non si sono registrate reazioni particolarmente schierate verso questa chiamata. L’appuntamento è stato letto dagli osservatori come un segnale della pressione che si avverte su tutti i fronti in vista del voto di domenica.

Carolina tohá, tra sostegno istituzionale e difficoltà nei sondaggi

Carolina Tohá, esponente di spicco del socialismo democratico, gode del sostegno di partiti storici come il Partido por la Democracia , i radicali, i liberali e i socialisti. Questo ampio appoggio istituzionale tuttavia non si è tradotto in una forte risalita nei sondaggi d’opinione. Di fatto, la sua posizione non è migliorata sensibilmente rispetto alle settimane precedenti e questo crea qualche incertezza tra gli analisti.

Il profilo di Tohá attrae di più l’elettorato adulto e moderato, ma la sua difficoltà a coinvolgere i giovani o gli elettori più radicali si rivela un limite nel contesto delle primarie. Secondo diversi osservatori, questa condizione potrebbe favorire la destra alle elezioni di dicembre, se la coalizione di centro-sinistra arriva frammentata o con un candidato debole. Nonostante ciò, il networking istituzionale e il tessuto di partiti a suo favore garantiscono a Tohá un’identità chiara nel confronto con gli altri candidati.

Jeannette jara, sorpresa dei sondaggi e richiamo all’eredità di bachelet

Jeannette Jara, ex ministra del Lavoro e quota di rilievo del Partito Comunista e Umanista, sorprende nelle rilevazioni più recenti posizionandosi in testa tra i candidati di centro-sinistra. La svolta per lei è arrivata grazie a una campagna forte, che ha puntato su un modello politico molto vicino alle istanze della sinistra e su alcune riforme concrete già realizzate, come quella del sistema pensionistico.

Molti elettori trovano in Jara un profilo carismatico capace di ricordare, per temperamento e stile, l’ex presidente Michelle Bachelet. Il paragone riguarda soprattutto la capacità di attrarre consenso tra fasce sociali popolari e la volontà di misurarsi con sfide sociali complesse. Jara ha beneficiato anche del radicamento all’interno dei settori militanti e delle organizzazioni di sinistra, un elemento che può risultare decisivo in una competizione con alta o bassa affluenza.

Affluenza alle primarie e scenari possibili per i risultati finali

Gli esperti politici stimano un’affluenza compresa tra 1,5 e 2 milioni di persone per le primarie di domenica prossima. Il numero degli elettori assume un ruolo centrale per le chance di ciascun candidato. Un’affluenza elevata potrebbe dare margini maggiori a Carolina Tohá, visto il suo appoggio tra l’elettorato più moderato e meno politicizzato.

Al contrario, con un’affluenza ridotta, favoriti diventano i candidati con un consenso più militante e radicato sui temi di sinistra, come Jeannette Jara e Gonzalo Winter del Frente Amplio. Quest’ultimo si presenta come voce di un nuovo blocco politico con radici negli attivisti sociali. Jaime Mulet della Federación Regionalista Verde Social, meno visibile nei sondaggi, rappresenta una corrente regionale e ambientalista importante, ma ancora marginale a livello nazionale.

Il voto di domenica dunque si configura come un passaggio decisivo per delineare la sfida elettorale di dicembre. La dinamica dell’affluenza e lo spostamento di consensi in queste ultime ore potrebbero orientare la selezione del candidato presidenziale della coalizione di centro-sinistra. Restano alti livelli di tensione e attenzione su un contesto politico che appare diviso e complesso.

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