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Il mare di nisida liberato da oltre 50 corpi morti rimuovendo occupazioni abusive nel 2025

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Lo scorso giugno la Guardia Costiera, con l’appoggio dell’Adsp del Mar Tirreno Centrale, ha concluso un’intervento per liberare un vasto tratto di mare davanti alla spiaggia di Nisida da numerosi corpi morti posizionati illegalmente. L’operazione fa seguito a un sequestro di un’area di 100mila metri quadrati, occupata abusivamente. Il recupero di blocchi in cemento e catene è stato parte di una complessa attività coordinata dalla Procura di Napoli.

Le caratteristiche e l’uso dei corpi morti nelle aree marine

I corpi morti sono strutture fisse usate per l’ormeggio delle imbarcazioni. Sono costituiti solitamente da blocchi di cemento o grosse pietre sistemate sul fondo del mare. Da questi si dipartono catene collegate in superficie a gavitelli, a cui si agganciano barche di varie dimensioni. Queste soluzioni evitano che le imbarcazioni si spostino con il moto ondoso o le correnti.

Utilizzo abusivo a nisida

Nel caso specifico di Nisida, la presenza di corpi morti ha occupato un’area demaniale senza autorizzazione. L’installazione abusiva ha limitato la fruibilità pubblica della zona costiera e creato problemi per la navigazione. L’operazione ha puntato a eliminare queste strutture non autorizzate ripristinando l’accesso libero al mare.

Il sequestro e l’operazione di rimozione: tempi e numeri

L’area di 100mila metri quadrati, davanti alla spiaggia di Nisida, era stata sequestrata nel 2024 in seguito a indagini e ispezioni a cui hanno partecipato Guardia Costiera e Guardia di Finanza su delega della Procura di Napoli. Le verifiche hanno accertato che oltre cinquanta corpi morti, con relative catene e corde, occupavano il fondo marino senza permessi.

L’intervento è scattato il 24 giugno e si è concluso nella tarda serata di ieri. In questa fase, sono stati rimossi oltre 50 corpi morti e circa 2.000 metri di cavi e catene. A questi si aggiungono circa 100 corpi morti già recuperati in un’azione precedente risalente ad aprile 2024. L’operazione ha impegnato la Guardia Costiera e l’Adsp, dimostrando una gestione coordinata e efficace.

Attività di recupero

“Il lavoro svolto dalla Guardia Costiera in questo senso appare decisivo” per il recupero e la tutela dell’area.

La gestione post rimozione e la destinazione dei materiali recuperati

Una volta completata la rimozione, l’Adsp del Mar Tirreno Centrale curerà lo smaltimento dei materiali recuperati. Blocchi di cemento e le lunghe catene abbandonate rappresentano rifiuti speciali di difficile trattamento. L’autorità porterà avanti le procedure previste per un corretto smaltimento, garantendo il rispetto delle normative ambientali.

Il recupero e l’eventuale bonifica consentono di evitare danni ambientali e di ripristinare l’habitat marino compromesso. Senza questi interventi, i corpi morti abusivi avrebbero continuato a limitare la zona, ostacolando sia la libera navigazione che la protezione della costa di Nisida.

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