
Incendi devastano Chios: residenti evacuati e gelata sull’estate greca - smetteredilavorare.it
La Grecia dichiara lo stato d’emergenza per gli incendi a Chios. Turisti in fuga, residenti evacuati e danni ingenti al territorio. Indagini in corso sulle cause.
La Grecia ha ufficialmente dichiarato lo stato d’emergenza per l’isola di Chios, in seguito ai vasti incendi che da giorni stanno distruggendo aree boschive e zone abitate. La misura resterà in vigore fino al 22 luglio, come comunicato dal Segretario generale della Protezione civile Nikos Papaefstathiou, per consentire l’impiego straordinario di mezzi e risorse nelle operazioni di contenimento. Le autorità parlano di una situazione critica e in rapida evoluzione. Oltre 400 vigili del fuoco sono stati inviati sull’isola, supportati da elicotteri, canadair e decine di volontari, mentre venti forti e temperature elevate continuano ad alimentare le fiamme.
Nel frattempo, decine di località sono state evacuate. Solo nelle prime 72 ore, sono stati abbandonati 20 insediamenti. I turisti, costretti a lasciare hotel e resort, stanno cercando di rientrare nei Paesi d’origine. Le immagini diffuse mostrano famiglie in fuga verso le coste, tra bagagli in spiaggia e autobus affollati. Lo scenario riporta alla memoria quanto accaduto nel 2023, quando i roghi costrinsero migliaia di persone a lasciare le isole greche. Anche questa volta, le autorità non escludono cause dolose. Indagini in corso da parte delle forze dell’ordine, che stanno vagliando l’ipotesi di incendi appiccati in più punti contemporaneamente.
Dalla zona di Kofinas fino a Chios: il fronte del fuoco avanza
Le prime fiamme sono scoppiate la mattina del 22 giugno nell’area forestale di Kofinas, sull’isola di Chios. Secondo i rapporti ufficiali, l’incendio è partito da tre punti diversi, una dinamica che lascia pensare a un’origine sospetta. Il fronte si è poi rapidamente esteso verso aree residenziali, spingendo le autorità a ordinare evacuazioni urgenti. I residenti di Agios Makarios Vrontados sono stati fatti rifugiare sulla spiaggia di Vrontados, mentre altri villaggi – come Paryfes, Gialourika, Agios Panteleimonas e Kastrominas – sono stati completamente svuotati.

Le zone più colpite si trovano lungo tre direttrici principali: da Karyes a Kleidou, tra Vrondados, Agios Markos e Agios Makarios, e da Korakari fino alla città di Chios. Le operazioni di contenimento procedono senza sosta, ma la situazione resta instabile. Oltre 85 mezzi terrestri, 13 elicotteri, 4 aerei antincendio e almeno 30 squadre volontarie sono impegnate nella zona. I venti, che soffiavano a oltre 40 km/h nelle ultime ore, hanno reso vano ogni tentativo di domare i focolai nella fase iniziale. Dopo tre giorni di incendi, il quadro operativo si è aggravato, spingendo il governo ad estendere le misure a tutto il territorio dell’isola.
Turismo compromesso e danni economici: l’isola teme il futuro
Mentre i turisti cercano di rientrare, l’economia locale comincia a fare i conti con le prime perdite. Chios non è solo una destinazione balneare, ma anche la principale produttrice di mastice della Grecia, una resina preziosa ricavata dal lentisco. Gli incendi, che hanno colpito anche le coltivazioni, potrebbero compromettere l’intera filiera. Agricoltori, albergatori, piccoli commercianti e famiglie intere rischiano gravi ripercussioni. Le autorità non hanno imposto un abbandono generalizzato delle vacanze, ma molti turisti hanno comunque deciso di lasciare l’isola per motivi di sicurezza.
Dopo la tragedia ambientale del 2023, la Grecia aveva investito in nuovi mezzi e personale per affrontare la stagione degli incendi. Nonostante l’impegno, la realtà dimostra quanto sia difficile contrastare fenomeni così estesi. La Protezione civile ha fatto sapere che i piani d’emergenza stanno funzionando, ma sarà necessaria una valutazione dei danni una volta che il fuoco sarà domato. Le immagini dall’isola raccontano un paesaggio devastato, tra foreste annerite, abitazioni evacuate e centri turistici deserti. I residenti parlano di paura, stanchezza e incertezza. Il ritorno alla normalità, per loro, sembra ancora lontano.