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Clark olofsson, il criminale che ispirò la sindrome di stoccolma, è morto a 78 anni

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Clark Olofsson, noto per il rapimento che ha dato origine al concetto di sindrome di Stoccolma, si è spento a 78 anni dopo una malattia lunga, come ha riferito la sua famiglia al quotidiano svedese Dagens Etc. La sua figura è rimasta impressa nella storia criminale internazionale soprattutto per l’assedio in banca di Stoccolma nel 1973, evento che ha cambiato il modo di guardare ai rapporti tra sequestratori e ostaggi.

Il rapimento in banca che ha segnato la storia del crimine

Nel 1973 a Stoccolma, la capitale svedese, Clark Olofsson è stato protagonista di un assedio di sei giorni all’interno di una banca. Durante questa rapina, il sequestro degli ostaggi è stato la scintilla di un comportamento inatteso: gli ostaggi hanno iniziato a mostrare simpatia verso Olofsson e il suo complice. Hanno addirittura difeso le loro azioni contro le forze di polizia esterne, manifestando una crescente ostilità verso i soccorritori.

Una dinamica psicologica rivoluzionaria

Questo comportamento insolito ha attirato l’attenzione dei media e degli esperti di criminologia, modificando profondamente l’approccio agli eventi di sequestro. Il fatto è rimasto un punto di svolta nel modo con cui si studiano le dinamiche psicologiche tra vittime e rapitori. Un’occasione unica per approfondire reazioni emotive estreme in situazioni di pericolo.

La nascita del concetto di sindrome di stoccolma

L’espressione “sindrome di Stoccolma” è stata coniata dal criminologo e psichiatra svedese Nils Bejerot proprio sull’onda dell’assedio in banca del 1973. Serviva a descrivere quel legame affettivo e paradossale che gli ostaggi intrecciavano con i loro aguzzini, un meccanismo di adattamento psicologico che sembrava apparentemente irrazionale e difficile da spiegare.

Un nuovo campo per la psicologia criminale

Questa definizione ha aperto nuove strade nel campo della psicologia criminale, focalizzandosi su comportamenti complessi che emergono in situazioni di rapimento o violenza prolungata. La sindrome ha iniziato a essere studiata, riconosciuta e utilizzata nel linguaggio comune per raccontare casi analoghi verificatisi in tutto il mondo.

L’eco internazionale con il caso patty hearst

Nel 1974, a New York, l’ereditiera californiana Patty Hearst venne rapita da un gruppo rivoluzionario armato, i Symbionese Liberation Army. Il caso attirò l’attenzione mondiale poiché Hearst, dopo il rapimento, prese parte a diverse azioni criminali insieme ai suoi sequestratori.

Il comportamento di Hearst confermò e ampliò la portata della sindrome di Stoccolma, offrendo un esempio noto e mediatico del legame psicologico tra vittima e carnefice. Questo evento ha contribuito a rendere il fenomeno comprensibile non solo a studiosi ma anche al grande pubblico, trasformando la sindrome in un termine popolare oltre che clinico.

Clark olofsson nella cultura popolare e il ricordo di un’epoca

Clark Olofsson è entrato anche nella narrativa di finzione e nella cultura popolare. Nel 2022 l’attore Bill Skarsgård lo ha interpretato nella serie Netflix “Clark”, portando alla ribalta la sua storia e quella dell’assedio in banca.

Questa rappresentazione ha mantenuto viva l’attenzione su quell’episodio storico e su chi vi prese parte, mostrando le complessità del personaggio e le tensioni di quei giorni.

La morte di Olofsson segna la fine di un capitolo legato a un caso che ha lasciato un’impronta profonda nella storia della criminalità e nella comprensione delle reazioni della mente umana in condizioni estreme.

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