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Chiusura dello sportello agevolativo per lo sviluppo turistico: le associazioni esprimono forti riserve sul decreto del ministero

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Il ministero delle imprese e del made in italy ha annunciato la chiusura anticipata dello sportello dedicato ai finanziamenti per lo sviluppo turistico, a partire dal primo luglio 2025. Questo provvedimento ha subito suscitato reazioni da parte di alcune rappresentanze del comparto turistico, che mettono in discussione i tempi e le modalità scelte, sottolineando la possibile ricaduta negativa sugli investimenti e sulla reputazione del settore.

Il decreto ministeriale e la chiusura anticipata dello sportello finanziamenti

Lo scorso 24 giugno 2025 il ministero delle imprese e del made in italy ha pubblicato un decreto che stabilisce la sospensione dello sportello agevolativo per i programmi di sviluppo turistico, con effetto dalle ore 12.00 del primo luglio 2025. La decisione è stata motivata dal rischio concreto di esaurimento della dotazione finanziaria messa a disposizione, dato il superamento delle richieste rispetto ai fondi disponibili.

Tuttavia, tre associazioni rilevanti nel comparto – Confindustria Alberghi, Federterme e Federturismo – hanno espresso perplessità sull’annuncio così repentino e sulle modalità adottate dal ministero. La nota congiunta fa notare come non ci sia stato un dialogo preliminare con i rappresentanti del settore, creando dubbi sulle vere ragioni dietro il provvedimento. La stessa amministrazione ministeriale aveva in precedenza segnalato un’alta percentuale di istanze considerate non ammissibili, dettaglio che avrebbe potuto condurre a una diversa gestione delle risorse.

Il peso del turismo sull’economia italiana e le conseguenze della sospensione finanziaria

Il turismo rappresenta da tempo una parte vitale del tessuto produttivo italiano, con un ruolo centrale nell’occupazione e nella valorizzazione delle aree meno sviluppate. Viene infatti considerato un elemento chiave per sostenere l’attrattiva territoriale e favorire investimenti pubblici e privati. L’interruzione del flusso di finanziamenti, proprio nel momento in cui molti progetti sono in fase avanzata, rischia di bloccare iniziative già programmate dai privati.

Le associazioni sottolineano che la scelta non solo potrà compromettere singoli investimenti ma potrebbe anche minare la fiducia degli operatori nelle istituzioni chiamate a garantire la stabilità delle politiche di settore. La complessità delle nuove iniziative richiama, inoltre, una pianificazione chiara e tempi certi, elementi che sembrano indeboliti dalla decisione improvvisa del ministero.

Il contesto dell’assemblea mondiale del wttc e l’immagine internazionale dell’italia

Un elemento particolarmente critico riguarda la tempistica della decisione ministeriale. A fine settembre 2025 roma sarà teatro dell’assemblea mondiale del World Travel Tourism Council , evento di grande rilevanza che accoglierà i principali operatori globali nel campo del turismo.

L’annuncio della chiusura dello sportello poco prima di questo appuntamento potrebbe trasmettere un’immagine di incertezza normativa e di difficoltà nel supporto agli investimenti turistici. Le tre associazioni suggeriscono che ciò rischia di influire negativamente sulla percezione dell’Italia come destinazione affidabile e strutturata, proprio nel momento in cui il Paese dovrebbe invece rafforzare la sua posizione sul palcoscenico internazionale.

Richieste di intervento e prospettive al ministero e governo

Viste le preoccupazioni espresse, le associazioni chiedono un dialogo diretto e un coordinamento più stretto tra istituzioni per chiarire le ragioni del provvedimento e delineare un percorso più stabile per gli operatori turistici italiani. Si richiede in modo particolare un intervento da parte della presidente del consiglio, Giorgia Meloni, con l’obiettivo di garantire trasparenza e una pianificazione più adeguata delle risorse.

Secondo le organizzazioni coinvolte, sospendere lo sportello agevolativo senza offrire alternative adeguate non è una soluzione praticabile. Il turismo ha un peso determinante nell’economia nazionale e, per questo, serve un impegno concreto da parte del governo per assicurare regole chiare e responsabilità ben definite nell’ambito delle politiche di sviluppo del settore.

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