Il mercato dell’energia eolica offshore ha registrato una crescita più contenuta nel 2024, segnando un calo del 26% rispetto all’anno precedente. Nonostante questo, il settore mantiene una posizione solida grazie a nuovi progetti in costruzione e un numero record di aste, che mostrano come l’eolico marino continui a giocare un ruolo chiave nella transizione energetica globale. Il rapporto Global Offshore Wind Report 2025 offre uno sguardo dettagliato sulla situazione attuale, le sfide e le prospettive del comparto.
Lo stato attuale dell’energia eolica offshore nel 2024
L’energia eolica offshore ha superato i vent’anni di attività, partendo dai primi impianti al largo della Danimarca e arrivando oggi a una capacità globale di 83,2 GW. Questo valore è sufficiente per alimentare 73 milioni di famiglie, un numero significativo ma che nel 2024 ha visto un rallentamento nell’installazione di nuova capacità. Il settore ha infatti aggiunto 8 GW, un dato inferiore rispetto ai 10,8 GW del 2023.
Il Global Offshore Wind Report 2025, pubblicato da GWEC , evidenzia che questa fase tende verso un punto di svolta. Da un lato, la domanda di energia pulita e la necessità di stabilizzare i prezzi spingono verso un’espansione; dall’altro, fattori economici e regolatori frenano l’avanzamento dei progetti. Le tensioni geopolitiche, in particolare, stanno sottolineando il valore strategico dell’eolico marino nella sicurezza energetica, riducendo la dipendenza da fornitori esterni di fonti fossili.
I problemi principali includono iter autorizzativi lunghi, complessità nelle gare d’asta e l’impatto negativo degli aumenti dei tassi di interesse sulle finanze dei progetti. Questi elementi hanno contribuito a frenare la crescita, creando un contesto delicato nel quale la direzione futura del settore dipenderà da come governi e industria affronteranno queste criticità.
Distribuzione geografica e dati chiave delle nuove installazioni 2024
Nel 2024, la Cina ha confermato la sua leadership mondiale nell’eolico offshore aggiungendo 4 GW di nuova capacità per il settimo anno consecutivo. A seguire ci sono il Regno Unito con 1,2 GW, poi Taiwan, Germania e Francia con incrementi minori ma comunque rilevanti. Questi cinque Paesi rappresentano il 94% delle nuove installazioni, evidenziando una concentrazione geografica notevole.
Il dato cumulato vede la Cina al vertice con 41,8 GW installati, ovvero circa metà della capacità globale. Il Regno Unito, che fino al 2021 era prima in classifica, si posiziona ora secondo, seguito da Germania, Paesi Bassi e Taiwan. La Danimarca, precursore del settore, è uscita dalla top five per la prima volta nel 2023.
Oltre alle installazioni tradizionali, cresce anche l’eolico offshore galleggiante con una capacità complessiva di 278 MW, concentrata soprattutto in Norvegia e Regno Unito . Altri paesi con capacità galleggiante sono Cina, Francia, Portogallo, Giappone e Spagna. Questo segmento rappresenta una frontiera importante per raggiungere aree marine più profonde e nuove zone di espansione.
Prospettive a breve e medio termine per l’espansione globale
Le previsioni di GWEC sono state riviste al ribasso rispetto agli anni scorsi. I problemi politici negli Stati Uniti, le gare andate a vuoto nel Regno Unito e Danimarca, oltre ai ritardi nella realizzazione delle reti elettriche in Europa, rappresentano ostacoli concreti. La capacità annuale dovrebbe crescere gradualmente, passando dagli 8 GW del 2024 a 34 GW nel 2030, con un ritmo del 28% annuo fino al 2029 e un rallentamento al 15% annuo fino al 2034.
Il superamento dei 50 GW di capacità globale prevista entro il 2033 conferma comunque una crescita importante. I mercati principali saranno ancora Europa e Cina, ma emergono segnali di espansione nell’area Asia-Pacifico e America Latina. Paesi come Giappone, Corea del Sud, Filippine, Vietnam, Australia, Brasile e Colombia stanno definendo politiche per promuovere la crescita, collaborando con aziende e investitori per velocizzare i lavori.
Misure chiave per sostenere il settore eolico offshore
Il rapporto di GWEC indica diverse azioni necessarie all’industria e ai governi per mantenere la traiettoria di sviluppo. Tra queste, la riforma delle gare d’asta con meccanismi capaci di diffondere meglio i rischi tra imprese e Stati. Le aste dovrebbero offrire tempi certi e contratti economici stabili, come il ricorso a strumenti come i Contratti per Differenza a due vie.
Altra priorità è la semplificazione delle autorizzazioni. Centralizzare e velocizzare le procedure, riconoscendo l’eolico offshore come interesse pubblico prioritario, aiuterebbe a ridurre i tempi di attesa. Sul fronte finanziario, serve maggiore flessibilità nei prestiti e strumenti per proteggere gli investitori dall’inflazione. Le banche multilaterali potrebbero sostenere i progetti emergenti con condizioni agevolate.
Per evitare strozzature, va migliorata la catena di fornitura con coordinamento regionale, standardizzazione di componenti e procedure. Anche lo sviluppo anticipato della rete elettrica riveste un ruolo fondamentale: progettare in anticipo connessioni e responsabilità di collegamento alla rete aiuterà a superare i vincoli e ad accelerare l’erogazione dell’energia.
L’insieme di queste azioni può riattivare il ritmo delle nuove installazioni e garantire al settore di rispondere alle crescenti esigenze di energia pulita. La fase corrente mette alla prova capacità di dialogo e coordinamento tra istituzioni, industria e finanza pubblica e privata, che saranno decisive per il futuro dell’eolico offshore.