
Il tribunale di Foggia sta per emettere la sentenza sul caso che ha sconvolto la comunità di Torremaggiore lo scorso anno. Taulant Malaj, panettiere albanese di 47 anni, è stato processato per aver causato la morte di sua figlia e di un vicino di casa. Il fatto risale al 7 maggio 2023 e riguarda accuse gravissime, tra cui duplice omicidio volontario e tentato omicidio pluriaggravato. Gli sviluppi nelle ultime ore hanno portato la Corte d’assise a chiudere la fase dibattimentale e a riunirsi in camera di consiglio per decidere sul destino dell’imputato.
Cronaca del 7 maggio 2023 a torremaggiore
Quel giorno, a Torremaggiore, in provincia di Foggia, si consumò un episodio tragico. Taulant Malaj reagì con violenza, armato di un coltello, contro persone a lui vicine. Uccise la figlia sedicenne Jessica mentre tentava di proteggere la madre Tefta Malaj. La donna rimase gravemente ferita nell’assalto. Ad aggiungersi alle vittime fu Massimo De Santis, vicino di casa, che Malaj ritenne responsabile, senza motivazioni fondate, di una presunta relazione fra De Santis e la moglie. Le indagini accertarono che non vi erano prove di questa relazione, ma il sospetto agitò Malaj fino a farlo arrivare a compiere quei gesti.
La dinamica del fatto mostrò una violenza improvvisa e crudele. Jessica morì sul colpo per le numerose coltellate infitte mentre difendeva la madre, che invece subì ferite gravi e permase in pericolo di vita per giorni. Massimo De Santis fu vittima, anch’egli, di un attacco violento, con le stesse modalità. L’episodio ha causato grande scalpore a livello locale, scatenando dibattiti nel paese e sulle modalità con cui si gestisce la violenza in famiglia.
Il processo e le richieste della procura
Dall’avvio del processo, l’accusa ha puntato sul quadro aggravante molto severo. Taulant Malaj è stato imputato di duplice omicidio volontario e tentato omicidio, tutte fattispecie aggravate da varie circostanze, tra cui l’uso di un’arma da taglio e il legame familiare con le vittime. Durante le udienze, la procura di Foggia ha evidenziato come Malaj abbia agito con una ferocia e una determinazione tali da escludere qualsiasi stato di alterazione che potesse attenuare la responsabilità penale.
Il 30 maggio 2025, nell’ultima udienza in cui ha potuto presentare la propria requisitoria, la pubblica accusa ha chiesto l’ergastolo per Malaj, con isolamento diurno da applicare per un anno e sei mesi. Questa misura ha lo scopo di limitare ulteriormente la possibilità di interazioni sociali dell’imputato durante il periodo di detenzione, viste le modalità e la gravità dei fatti contestati.
Gli avvocati della parte civile, presenti al processo, hanno manifestato una forte richiesta di giustizia a favore dei familiari delle vittime, ma non hanno replicato in questa fase alle ultime dichiarazioni della procura. La difesa di Malaj ha invece contestato le accuse sostenendo una versione distante dai fatti di cui si parla, cercando di alleggerire la posizione del suo assistito.
Lo svolgimento dell’udienza conclusiva e le attese in tribunale
Nel pomeriggio del 6 giugno 2025, la Corte d’assise di Foggia si è ritirata in camera di consiglio dopo l’ultima discussione in aula. I giudici hanno valutato tutti i documenti, le testimonianze e le prove raccolte durante il dibattimento. Questa fase è riservata e serve a permettere una decisione serena e motivata.
Il clima in tribunale è carico di tensione, considerato il rilievo della vicenda e la drammaticità delle accuse. La famiglia delle vittime attende risposta da anni e la sentenza determinerà il futuro di Malaj, sia dal punto di vista giudiziario che personale. La comunità di Torremaggiore, sconvolta da questo evento, osserva con attenzione ogni mossa, sperando che il processo offra giustizia.
L’esito dell’udienza rappresenta un momento cruciale nella vicenda giudiziaria. Non è escluso che dopo la sentenza le parti possano presentare ricorsi, allungando ulteriormente una vicenda dolorosa e complessa. Le motivazioni dei giudici, che saranno depositate nei giorni successivi, chiariranno il percorso logico e giuridico che ha portato alla decisione.