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Il superbonus maggio 2025 avvia solo 2.200 cantieri contro i 52mila dell’anno precedente

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I dati aggiornati al maggio 2025 confermano la drastica riduzione degli interventi legati al superbonus, tra i principali incentivi fiscali degli ultimi anni in Italia. Le nuove asseverazioni autorizzate e i cantieri aperti sono crollati rispetto al boom del 2023, segnalando un tracollo quasi totale di questo strumento. Nel frattempo i lavori già realizzati sfiorano la conclusione.

Andamento delle asseverazioni e dei cantieri aperti nel 2025

Secondo l’ultimo report di ENEA, nei primi cinque mesi di quest’anno sono state presentate appena 2.200 nuove asseverazioni legate al superbonus. Questo confronto con le oltre 52.000 asseverazioni aperte nello stesso periodo del 2023 mette in luce una contrazione netta e rapida. Già nell’anno precedente l’incentivo aveva mostrato segni di rallentamento, ma ora l’attività sembra quasi cessata.

Nei singoli mesi di aprile e maggio 2025 non si registrano più di 200 nuovi cantieri, mentre nel settembre 2022 si era ancora molto vicini al picco con 63.000 autorizzazioni in un solo mese. Il dato suggerisce che il superbonus ha perso gran parte della sua attrattiva ed efficacia nel favorire nuovi lavori. Le ragioni sono legate sia a cambiamenti normativi che al decremento dell’appeal economico di questa misura.

Il bilancio economico e la conclusione quasi totale dei lavori

I numeri complessivi del superbonus costituiscono un quadro ormai consolidato. Le asseverazioni totali dall’inizio dell’agevolazione superano le 500.000 unità. L’investimento totale ammesso a detrazione ha superato i 121 miliardi di euro, con un impegno dello Stato pari a oltre 126 miliardi. Dati che sottolineano una spesa pubblica molto importante, oltre che a un impatto significativo sul mercato edilizio.

Ad oggi, quasi il 96,2% dei cantieri ammessi è terminato. Questo indica che la maggior parte dei lavori legati al superbonus è già stata completata e che i nuovi progetti sono pressoché esauriti. L’accelerazione degli interventi degli anni passati ha portato a questo punto a una fase di saturazione, dove rimangono pochi progetti in cantiere e pochi nuovi progetti in avvio.

Dal punto di vista degli investimenti, tra gennaio e maggio 2025 sono stati ammessi lavori per poco più di 2 miliardi, in forte calo rispetto ai 14,5 miliardi dei primi 5 mesi del 2023. Questo riflette la riduzione dell’attività edilizia legata a questa detrazione e conferma la fase finale dell’incentivo.

Differenze tra condomini e unifamiliari nei dati del superbonus 2025

Il superbonus oggi si concentra principalmente sui condomini. Nel maggio 2025 sono state asseverate 168 nuove unità tra condomini, portando il totale a circa 137.600 interventi di questa tipologia. L’investimento complessivo su condomini supera gli 82 miliardi di euro considerando tutta la durata del bonus.

Le case unifamiliari hanno registrato aperture molto contenute, con sole 27 nuove asseverazioni nel mese e un totale di 245.068 interventi dal 2020. L’investimento ammesso a detrazione in questo segmento è pari a quasi 28 miliardi, con incremento di soli 2,5 milioni nell’ultimo mese.

Costi medi e tipologie di intervento

Per i costi medi, la differenza è notevole. Riqualificare una casa unifamiliare con il superbonus è costato circa 117 mila euro, mentre un condominio viene mediamente riqualificato con un investimento intorno ai 600 mila euro. Questo dato riflette sia la complessità degli interventi condominiali che la diversa scala degli edifici.

L’analisi dei dati aggiornata a maggio 2025 mostra senza ambiguità come il superbonus stia raggiungendo la fine del suo percorso. Il calo netto delle nuove asseverazioni e l’alto livello di cantieri conclusi danno un quadro di saturazione e rallentamento definitivo. Sul campo restano le opere già realizzate e investimenti importanti, ma il futuro di questa agevolazione appare ormai chiuso.

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