Nel 2023 più di due terzi dei ragazzi italiani tra gli 11 e i 19 anni hanno vissuto episodi di comportamento offensivo, non rispettoso o violento, sia online sia offline. L’ultimo rapporto dell’istat, presentato a Roma, ha evidenziato un aumento del fenomeno rispetto agli anni precedenti, con un’incidenza significativa di bullismo e cyberbullismo nel contesto giovanile. I dati rivelano differenze tra fasce d’età, genere e provenienza geografica dei giovani coinvolti, sottolineando l’urgenza di interventi mirati per contrastare queste forme di aggressione.
Diffusione del bullismo tra i ragazzi in italia nel 2023
Secondo l’istat, il 68,5% dei giovani tra 11 e 19 anni ha dichiarato di aver vissuto almeno una volta nel corso dell’anno comportamenti offensivi o violenti, mentre il 21% ha subito atti di bullismo in modo continuativo, definito come ripetuto più volte al mese. Una quota pari all’8% è stata vittima di questi comportamenti più volte a settimana. Questi numeri segnalano un problema diffuso e più radicato di quanto si possa immaginare, con implicazioni per il benessere psicologico e sociale degli adolescenti.
Bullismo occasionale e reiterato
L’analisi distingue fra il bullismo occasionale e quello reiterato, quest’ultimo segnalato come più grave perché presuppone una situazione di sopraffazione e isolamento duratura. Le vittime di azioni offensive continuative mostrano maggiore vulnerabilità e necessitano di interventi specifici per rompere il ciclo delle molestie.
Differenze di età, genere e nazionalità nelle vittime
I ragazzi più giovani, tra 11 e 13 anni, risultano maggiormente soggetti a subire molestie con frequenza mensile rispetto ai più grandi . Nel confronto tra maschi e femmine emerge che il 21,5% dei primi ha subito bullismo, leggermente più della percentuale femminile, che si attesta al 20,5%.
Una distinzione significativa riguarda i giovani stranieri: il 26,8% ha vissuto atti di bullismo con continuità, percentuale superiore rispetto al 20,4% degli italiani. In particolare, ragazzi di nazionalità romena e ucraina mostrano tassi più elevati, rispettivamente 29,2% e 27,8%. Questi dati indicano come l’appartenenza a gruppi migranti possa esporre a maggiori rischi di esclusione e angherie.
Differenze territoriali nel bullismo: nord, sud e centro
I comportamenti offensivi si concentrano maggiormente al Nord-ovest, dove il 71% dei giovani intervistati riferisce di averli subiti. Nel Mezzogiorno, la percentuale scende al 66,5%. Quando si osservano i casi di bullismo continuativo, i dati rilevano una maggiore incidenza nelle regioni settentrionali: il 22,1% al Nord-est e il 21,6% al Nord-ovest, contro il 20% che emerge al Sud.
Questo scenario suggerisce una distribuzione geografica variabile di episodi aggressivi, che può rispecchiare differenze culturali, sociali ed economiche tra le diverse aree del paese. La situazione al Nord rimane quindi critica e richiede attenzione da parte delle istituzioni locali e nazionali per prevenire e contrastare il fenomeno.
Forme di bullismo: offese, esclusioni e cyberbullismo
Oltre le violenze fisiche, le offese e l’esclusione sociale sono tra le forme più comuni di bullismo rilevate nel report istat. Circa il 14% dei ragazzi ha subito insulti e offese più volte al mese, mentre un giovane su dieci è stato escluso dalle attività o dal gruppo con frequenza regolare. Per i maschi le offese e gli insulti prevalgono , mentre l’esclusione colpisce maggiormente le ragazze .
Il report prende in considerazione anche il cyberbullismo, che riguarda il 34% dei ragazzi tra 11 e 19 anni almeno una volta nell’ultimo anno. Di questi, il 7,8% ha subito aggressioni online ripetute più volte al mese. Tra i maschi, l’8,9% dichiara episodi di bullismo digitale frequenti, rispetto al 6,6% delle femmine. Questa forma di violenza online ha caratteristiche particolari, come la permanenza dei contenuti e la difficoltà di sfuggire agli atti vessatori.
Commenti e prospettive dal presidente istat
Il presidente istat Francesco Maria Chelli, durante la presentazione dei dati a Roma, ha evidenziato che questa indagine si svolge periodicamente, con rilevazioni svolte nel 2015, nel 2021 e ora nel 2023. Ha rimarcato come il fenomeno del bullismo tra i giovani sia in lieve aumento rispetto all’ultima rilevazione e coinvolga un adolescente su cinque in modo continuativo.
Chelli ha sottolineato la necessità di monitorare costantemente il fenomeno, per orientare interventi mirati e garantire l’incolumità psicologica dei giovani. L’attenzione al bullismo e al cyberbullismo resta una sfida aperta per scuole, famiglie e istituzioni, chiamati a coordinarsi per ridurre questi comportamenti e proteggere i più fragili.