Un tragico episodio ha scosso la comunità di Busto Arsizio, nel Varesotto, dove Davide Gorla, un commerciante di 64 anni specializzato in oggetti da scrittura di lusso, è stato brutalmente ucciso nel suo negozio di via Milano. L’omicidio, avvenuto nella notte tra il 27 e il 28 ottobre 2023, ha lasciato la cittadinanza nel profondo sgomento e ha sollevato un velo di inquietudine su quello che inizialmente sembrava un semplice furto, ma che si è rivelato essere un omicidio.
Indagini e fermo del sospettato
Le forze dell’ordine, in particolare gli investigatori del commissariato di Polizia di Stato di Busto Arsizio e della Squadra mobile di Varese, hanno immediatamente avviato le indagini, che si sono rivelate fruttuose. Poco dopo la mezzanotte, un provvedimento di fermo è stato emesso nei confronti di un sospettato, grazie a una serie di indizi raccolti in tempi rapidi.
- Testimoni oculari hanno riferito di aver visto l’assassino fuggire dal negozio.
- La descrizione fornita ha aiutato gli investigatori a creare un profilo dell’individuo: un uomo brizzolato, di mezza età.
Le telecamere di videosorveglianza sono risultate fondamentali per la ricostruzione dei fatti. Le immagini hanno immortalato il sospetto mentre si allontanava dal luogo dell’omicidio e, in un secondo momento, mentre si cambiava la maglietta in via Rosmini, a circa 100 metri dal negozio di Gorla. Questo particolare ha destato l’attenzione degli inquirenti, che stanno cercando di comprendere se il cambio di maglietta sia avvenuto per nascondere eventuali tracce di sangue o se avesse un altro significato.
Il movente dell’omicidio
L’analisi dei filmati ha permesso di tracciare il percorso del sospettato attraverso il centro della città, un’operazione che ha contribuito a restringere il cerchio degli indiziati. Nonostante la rapidità dell’operazione, il movente che ha portato a questo tragico epilogo rimane avvolto nel mistero. Gli investigatori hanno appreso che vittima e aggressore si conoscevano, ma non è chiaro se ci fossero motivi personali o professionali alla base di questo attacco.
Il sospettato, una volta rintracciato, è stato trovato in condizioni di perfetta pulizia, con vestiti immacolati, il che ha sollevato ulteriori interrogativi sul suo coinvolgimento nell’omicidio. Interrogato dalle autorità, l’uomo ha negato ogni accusa, sostenendo di non avere nulla a che fare con l’omicidio di Gorla. Tuttavia, gli indizi raccolti dagli investigatori sono stati sufficienti per emettere il fermo per indiziato di reato, un passo importante nella direzione della giustizia.
La ricerca dell’arma del delitto
Le indagini si concentrano ora sull’arma del delitto, un coltello che il killer ha portato via dopo l’omicidio. È fondamentale stabilire se l’arma sia stata portata sul posto dal sospettato o se sia stata prelevata dal negozio stesso, che, oltre agli oggetti di scrittura, commercializzava anche gadget e magliette. La polizia sta esaminando anche i documenti e le registrazioni di vendita del negozio per capire se ci sia un legame tra l’assassino e il luogo del delitto.
La comunità di Busto Arsizio, ora più che mai, è chiamata a unirsi per affrontare questo momento difficile e per onorare la memoria di Davide Gorla. Le indagini proseguono, e gli inquirenti sono determinati a fare chiarezza su quanto accaduto quella tragica notte, con la speranza di giungere a una verità che possa portare un po’ di pace a una cittadina scossa dal dolore.