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Tragedia a brescia, bambino muore annegato e bagnino si toglie la vita pochi giorni dopo

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La provincia di Brescia è scossa da due eventi tragici legati dallo stesso episodio: la morte del piccolo Michael, un bambino di quattro anni annegato in una piscina pubblica, e il suicidio di Matteo Formenti, un bagnino coinvolto nell’inchiesta sulla tragedia. Questi fatti hanno colpito due comunità vicine e hanno aperto un dibattito sulle responsabilità e le condizioni di lavoro nei parchi acquatici.

La morte del piccolo michael nella piscina di castrezzato

Michael, un bambino di quattro anni, è annegato recentemente in una piscina situata a Castrezzato, nel Bresciano, un comune vicino a Brescia. L’incidente è avvenuto venerdì scorso quando il piccolo è caduto in acqua in una zona della piscina dove non toccava il fondo. È stato ritrovato già incosciente e i soccorsi lo hanno trasportato d’urgenza all’ospedale Giovanni XXIII di Bergamo. Purtroppo, dopo alcune ore di ricovero, i medici hanno dovuto constatare la morte del bambino.

Le autorità locali hanno subito avviato un’inchiesta per omicidio colposo nei confronti del personale presente quel giorno. I carabinieri hanno sequestrato i telefoni cellulari dei bagnini per verificare se fossero impegnati nella vigilanza degli utenti durante l’incidente o distrae da altre attività. L’autopsia sul corpo di Michael è stata effettuata per chiarire ulteriormente le cause della morte e stabilire se vi siano responsabilità dirette sul personale della piscina.

Castrezzato e i comuni limitrofi sono rimasti sotto shock per una vicenda cosi dolorosa. I cittadini aspettano risposte dall’inchiesta della Procura di Brescia mentre la struttura privata dove si è verificata la tragedia è al centro di un’attenzione scrupolosa da parte degli organi competenti.

Matteo formenti, bagnino indagato trovato morto a cologne

Matteo Formenti, bagnino di 37 anni e uno dei lavoratori presenti nella piscina durante il tragico incidente, è stato trovato morto lunedì mattina in una zona boschiva a Cologne, sempre nella provincia di Brescia. La scomparsa di Formenti era stata segnalata pochi giorni prima, proprio nel giorno in cui i carabinieri dovevano notificargli l’iscrizione nel registro degli indagati per omicidio colposo legato alla morte di Michael.

Il corpo di Formenti è stato scoperto da due runner che frequentano quella zona. Accanto a lui c’era lo zaino personale e l’automobile era stata già localizzata dagli investigatori. Secondo le indagini preliminari, pare che il 37enne abbia scelto di togliersi la vita soffocandosi. La Procura ha comunque disposto l’autopsia per confermare la causa del decesso ed escludere altre ipotesi.

Gli amici e i conoscenti di Formenti lo descrivono come una persona riservata e riflessiva che viveva con i genitori a Chiari, dove lavorava anche saltuariamente nella ristorazione oltre ad essere bagnino. Prima della scomparsa aveva cambiato scheda telefonica, un gesto che fa pensare a uno stato d’animo difficile legato all’inchiesta che lo coinvolgeva.

Impatto sulla comunità e reazioni del territorio

Chiari, il paese dove abitava Matteo Formenti e vicino a Cologne e Castrezzato, è scossa da tre suicidi avvenuti in poco più di una settimana. Il sindaco di Chiari, Gabriele Zotti, ha raccolto le numerose richieste di appello di parenti, amici e autorità locali per chiedere riflessione e cautela nel giudicare quanto successo. Il primo cittadino ha espresso un invito a non alimentare ulteriori tensioni sociali, evidenziando come la comunità sia ancora sotto choc.

Anche la comunità di Castrezzato è scossa. La morte di Michael ha causato un forte dolore negli abitanti, che aspettano di conoscere gli esiti dell’autopsia e delle indagini per capire se si potessero evitare responsabilità o negligenze. Intanto, il caso ha riacceso l’attenzione sulla sicurezza nelle strutture pubbliche dedicate ai bambini e sul ruolo dei bagnini nel controllo degli utenti.

Questi due eventi segnano in modo profondo la provincia di Brescia e lasciano aperti interrogativi sulla vigilanza nei luoghi di svago e sulla tempestività degli interventi in situazioni di emergenza. La Procura continua le indagini, mentre le comunità coinvolte cercano di elaborare il lutto e mantenere viva l’attenzione su ciò che si può migliorare per evitare simili tragedie in futuro.

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