L’Italia ha migliorato ancora una volta la gestione dei rifiuti derivanti dagli imballaggi. Nel 2024, la quota di materiale riciclato ha raggiunto il 76,7% del totale immesso sul mercato. Questo dato supera di oltre un punto percentuale la percentuale registrata nel 2023 ed evidenzia una crescita costante degli sforzi nei confronti della sostenibilità ambientale. La situazione è stata tracciata dall’ultimo rapporto del consorzio nazionale Conai, che monitora i dati di raccolta e trattamento degli imballaggi in tutto il territorio nazionale.
Le cifre del riciclo imballaggi in italia nel 2024
L’anno 2024 ha visto l’Italia raggiungere risultati significativi nel riciclo degli imballaggi: su un totale di oltre 13,9 milioni di tonnellate immesse sul mercato, 10,7 milioni sono state recuperate attraverso il riciclo. Questo corrisponde a un aumento di circa 200mila tonnellate rispetto all’anno precedente. Si tratta di una progressione importante, considerando che nel 2022 la percentuale di riciclo aggirava intorno al 71%. La crescita non si limita ai numeri assoluti ma interessa anche la qualità e la varietà dei materiali trattati.
Contributo dei materiali al riciclo
Il maggior contributo al riciclo deriva da diversi materiali, con la carta e cartone in testa: 4,6 milioni di tonnellate riciclate testimoniano la particolare attenzione rivolta a questa filiera. Seguono poi il legno con 2,3 milioni, il vetro con 2,1 milioni, e la plastica tradizionale che ha raggiunto un milione e centomila tonnellate. La plastica compostabile, pur rappresentando quantitativi più contenuti , conferma una crescita che evidenzia un interesse verso materiali alternativi più sostenibili. Infine, acciaio e alluminio mostrano numeri importanti rispettivamente con 435.500 e 62.400 tonnellate recuperate.
Il ruolo della plastica e il superamento del target europeo
Uno degli aspetti più rilevanti di questo bilancio riguarda il settore della plastica, che nel 2024 ha superato per la prima volta il 50% di riciclo. Questo risultato anticipa di almeno un anno il target fissato dall’Unione europea, che chiede di raggiungere questa soglia entro il 2025. Il dato rappresenta un punto di svolta nella gestione della plastica, materiale finora tra i più problematici per l’ambiente.
Il superamento di questa soglia deriva da un miglioramento della raccolta differenziata e da interventi mirati sulle filiere del riciclo. Lo sforzo si traduce anche in un aumento della quantità di imballaggi riutilizzati, che nel 2024 ha raggiunto 1,2 milioni di tonnellate, con un progresso di oltre 40mila tonnellate rispetto all’anno precedente. Quest’ultima tendenza fa emergere una modifica nelle abitudini di produzione e consumo, indirizzate verso una maggiore circolarità.
Recupero complessivo e le sfide future per la gestione dei rifiuti
Se si sommano anche i quantitativi di imballaggi destinati al recupero energetico, la quota complessiva di materiale recuperato a fine vita raggiunge l’86,4% di quanto immesso sul mercato. Tale valore indica che meno del 15% degli imballaggi non viene ancora valorizzato in Italia, una percentuale modesta rispetto al volume totale.
Simona Fontana, direttrice generale di Conai, ha sottolineato l’importanza di continuare negli investimenti per ampliare la raccolta differenziata e migliorare la cultura riguardo all’economia circolare. Il contributo dei cittadini rimane essenziale, infatti oltre la metà degli imballaggi riciclati proviene proprio dalla raccolta urbana. Inoltre, la diversificazione contributiva rappresenta uno strumento fondamentale per spingere verso la riduzione dei packaging non riciclabili. Dal 2018, questa strategia ha portato a un dimezzamento della presenza sul mercato di imballaggi non riciclabili, in particolare con meccanismi più severi introdotti a partire dal luglio 2024 per i materiali compositi a base carta.
La rete collaborativa tra imprese, istituzioni e cittadini
Il sistema di riciclo in Italia si regge su una rete che coinvolge aziende, istituzioni e cittadini in una collaborazione continua. Ignazio Capuano, presidente di Conai, ha evidenziato come questo traguardo derivi da un lavoro coordinato che nel tempo è riuscito a creare una filiera efficiente. Il risultato raggiunto dimostra come l’Italia risponda con efficacia agli obiettivi europei, in particolare per il traguardo del 70% di riciclo previsto entro il 2030.
Tra le sfide principali ci saranno le nuove normative europee; in primo piano la direttiva Sup e l’attuazione del regolamento Ppwr . Le imprese dovranno adattarsi a queste norme, investendo in soluzioni di ecodesign per imballaggi più sostenibili, capaci di ridurre l’impatto ambientale. Ai produttori spetta il compito di affinare materiali e processi, ma il sistema nel complesso punta a coinvolgere un numero sempre maggiore di filiere, non solo quelle del packaging, per estendere la circolarità ad altri materiali.
Italia conferma così una crescita costante nel campo del riciclo degli imballaggi, segnando passi avanti concreti ma restando vigile sulle prossime sfide legislative e ambientali.