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Le meraviglie dei costumi di scena delle dive in mostra a Cinecittà

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Le meraviglie dei costumi di scena delle dive in mostra a Cinecittà
Le meraviglie dei costumi di scena delle dive in mostra a Cinecittà
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A partire dal 27 giugno, Cinecittà si trasformerà in un palcoscenico straordinario per ospitare una mostra sui costumi di scena delle dive del cinema italiano. Intitolata “Full di Regine”, questa esposizione rappresenta un vero e proprio omaggio all’importanza dell’abito come strumento espressivo e narrativo nel mondo del cinema. I visitatori avranno l’opportunità di partecipare a tour guidati ogni sabato mattina a partire dal 5 luglio, immergendosi nel fascino e nella creatività che caratterizzano il panorama cinematografico italiano.

L’importanza del costume nel cinema

Il costume non è solo un semplice abito, ma un elemento visivo di comunicazione che gioca un ruolo cruciale nella costruzione dell’identità dei personaggi. Non si limita a definire il loro status sociale o professionale, ma contribuisce a creare un’immagine complessiva che parla direttamente al pubblico. Questa idea è particolarmente evidente nei costumi realizzati per il film “Maria”, in cui Angelina Jolie interpreta la leggendaria cantante lirica Maria Callas, sotto la direzione del regista Pablo Larrain. Jolie ha rivelato che le mise create per il suo personaggio sono state fondamentali per calarsi nel “ruolo più impegnativo che abbia mai affrontato”.

Il costumista Massimo Cantini Parrini ha curato ogni dettaglio degli abiti, realizzando 200 bozzetti e confezionando 60 costumi. Tra questi, spiccano tre capi confezionati dalla storica Sartoria Tirelli Trappetti, tra cui:

  1. Un abito da sera con corpetto avorio ricamato di strass e perle.
  2. Due outfit iconici indossati da Callas in produzioni storiche come “Tosca” di Zeffirelli e “Anna Bolena” di Visconti.

Questi costumi non solo rappresentano un tributo alla bellezza e al talento di Callas, ma incarnano anche la grande tradizione della sartoria italiana.

Costumi e cinema contemporaneo

Il percorso espositivo prosegue con i costumi del film “Diamanti”, una delle pellicole più viste del 2024, diretta da Ferzan Ozpetek. Gli outfit delle protagoniste Luisa Ranieri e Jasmine Trinca, che interpretano Alberta e Gabriella Canova, sono stati anch’essi realizzati dalla Sartoria Tirelli Trappetti. La storia, che ruota attorno a una sartoria, esplora il legame tra moda e vita, facendo emergere il potere dei costumi non solo come semplici abiti, ma come simboli di aspirazioni e desideri. Il film ha riscosso un notevole successo al botteghino, confermando l’affetto del pubblico per storie che celebrano l’arte del costume e della moda.

Riconoscimenti e premi

Un altro dei punti focali dell’esposizione è “L’arte della gioia”, la miniserie diretta da Valeria Golino e basata sull’omonimo romanzo di Goliarda Sapienza. Presentata in anteprima al Festival di Berlino, la serie ha già conquistato diversi premi, tra cui tre David di Donatello. I costumi, realizzati dalla costumista Maria Rita Barbera, comprendono cinque abiti che raccontano la storia della protagonista Modesta Spataro, interpretata da Tecla Insolia. La giovane attrice, solo ventunenne, ha già vinto il David di Donatello come Migliore Attrice, un riconoscimento che sottolinea il suo talento e la sua capacità di incarnare un personaggio così complesso e affascinante.

Cinecittà, simbolo del cinema italiano, si prepara dunque ad accogliere questa mostra che celebra non solo i costumi, ma anche le donne che li indossano. Le dive del cinema italiano, con i loro talenti e le loro storie, sono il fulcro di un racconto che si snoda attraverso le epoche e i generi, dai drammi alle commedie, dalle biografie ai film d’autore.

L’esposizione “Full di Regine” promette di essere un viaggio affascinante nel mondo dei costumi di scena, un’opportunità per esplorare il lavoro artigianale e creativo che si cela dietro ogni abito. Ogni pezzo esposto racconta una storia, un’interpretazione, un’emozione, e invita i visitatori a riflettere su quanto sia fondamentale il costume nel processo di storytelling cinematografico. Così, la mostra non si limita a rendere omaggio all’estetica del costume, ma celebra anche il potere del cinema di raccontare storie attraverso l’immagine e il movimento.

Con una programmazione che include tour guidati, incontri con esperti del settore e conferenze, “Full di Regine” si propone di attrarre non solo gli appassionati di cinema, ma anche coloro che desiderano scoprire i segreti e le tecniche della sartoria cinematografica. Questa mostra sarà un’occasione imperdibile per chiunque voglia vivere l’emozione di vedere da vicino i costumi che hanno contribuito a rendere indimenticabili le performance delle grandi dive del nostro cinema.

Written by
Sara Lucchetta

Sono una giornalista appassionata di Università, ricerca e tutto ciò che ruota attorno al mondo dello studio. La mia missione su smetteredilavorare.it è quella di esplorare e raccontare le sfide e le opportunità che gli studenti e i ricercatori affrontano ogni giorno. Credo fermamente nel potere della conoscenza e nel valore dell'istruzione come strumento di cambiamento. Oltre a dedicarmi alla mia passione per l'istruzione, mi piace anche tuffarmi nel mondo dello spettacolo e del cinema. Scrivere di film e eventi culturali mi permette di esprimere la mia creatività e di esplorare le diverse sfaccettature della vita. Quando non sono impegnata a scrivere, mi trovate spesso a cercare nuovi film da vedere o a discutere di tendenze culturali con amici e colleghi. La mia curiosità mi guida in ogni racconto e spero che le mie parole possano ispirare e informare chi legge.

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