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Inondazioni estive nel guizhou costringono 80.000 evacuati in una delle stagioni più calde della cina

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Le intense piogge che stanno cadendo da giorni nella provincia del guizhou, nel sudovest della cina, hanno provocato una grave emergenza umanitaria. Oltre 80.000 persone, fino a martedì pomeriggio, hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni per mettersi in salvo. L’intero paese affronta temperature record e fenomeni meteorologici estremi, mentre le autorità centrali mettono in atto misure d’intervento in più aree critiche.

Emergenza alluvioni nel guizhou: evacuazioni e interventi di soccorso

Il guizhou è stato travolto da piogge torrenziali che hanno causato allagamenti e frane. Le squadre di soccorso inviate da pechino si concentrano su due contee dove l’allerta è stata portata al massimo livello. La condizione più grave si registra intorno alla città di kaili, dove un ponte è crollato per lo smottamento del terreno. I mezzi anfibi hanno recuperato numerosi residenti rimasti isolati dall’inondazione e dai detriti. Oltre alle evacuazioni, le autorità locali stanno monitorando costantemente la stabilità delle infrastrutture e la sicurezza delle popolazioni colpite.

Le forze di soccorso hanno adottato misure di emergenza per garantire l’assistenza a chi ha perso l’abitazione, organizzando centri di accoglienza e distribuendo beni di prima necessità. Le inondazioni, legate a piogge incessanti, danno origine a situazioni di pericolo continue, con rischio di ulteriori frane e collassi di strutture. Per ora, la priorità è limitare i danni alle vite umane e mantenere livello alto di allerta in tutta la zona.

Condizioni climatiche estreme nel sud della cina e impatto sulle regioni vicine

Il guizhou rappresenta uno degli epicentri della crisi meteorologica di questa stagione estiva in cina, ma non è l’unica area colpita. Nel vicino guangxi, pure situato nel sud del paese, si registrano problemi simili causati da forti piogge. Situazioni analoghe si erano già viste nella provincia di hunan all’inizio della settimana precedente, aggravando la pressione sulle strutture di emergenza regionali. La sequenza di temporali violenti echeggia le variazioni climatiche anomale che interessano l’intera regione.

Le autorità hanno aumentato i livelli di allerta per i torrenti montani in sei differenti regioni cinesi, costringendo i centri operativi a mantenere una vigilanza continua. Il sistema cinese prevede quattro livelli di gradi d’allarme, e in questa fase le segnalazioni più severe coprono vaste aree potenzialmente a rischio. Questi provvedimenti mirano a prevenire situazioni ancora più drammatiche e a organizzare tempestivi trasferimenti degli abitanti.

Caldo record a pechino e dati sul clima più torrido della storia cinese

A poche settimane dall’emergenza nelle province meridionali, anche pechino soffre un’ondata di caldo intenso. Le temperature in città sono salite oltre i 38 gradi, portando le autorità ad emettere un’allerta arancione, seconda del sistema di avvisi nazionali. Questo caldo insopportabile va ad aggiungersi alla serie di eventi estremi che segnano il 2024 come l’anno più caldo mai rilevato in cina.

L’ultimo quadriennio è stato dichiarato il più torrido della storia moderna cinese, con continue oscillazioni tra ondate di calore estreme e piogge eccezionali. Questi cambiamenti testimoniano come i modelli climatici si siano spostati verso condizioni imprevedibili e pericolose, mettendo a dura prova città, campagne e intere comunità. Le autorità continuano a gestire la crisi adottando protocolli di intervento rapidi ma il dettaglio delle conseguenze rimane in evoluzione.

Cina tra caldo rovente e precipitazioni eccezionali

La cina si trova dunque ad affrontare il duplice fenomeno di caldo rovente e precipitazioni eccezionali, con territori differenti in crisi contemporaneamente. Questo scenario conferma come le condizioni atmosferiche, tra riossigenazioni e stress ambientale, richiedano una risposta organizzata e puntuale. L’aiuto alle popolazioni colpite e le precauzioni per limitare i rischi delle prossime settimane restano al centro delle preoccupazioni governative.

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