La visita ufficiale del procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo in Brasile punta a rafforzare la collaborazione tra Italia e Brasile nella lotta contro le organizzazioni criminali che operano oltre i confini nazionali. Tra incontri istituzionali e un importante seminario sull’America Latina, Melillo lavora per ufficializzare un accordo che crei task force investigative congiunte, in grado di contrastare i traffici illeciti più complessi e radicati. L’attenzione è rivolta in particolare al legame tra la ‘Ndrangheta e il Primeiro Comando da Capital , due delle maggiori mafie a livello mondiale.
Incontri istituzionali a brasilia per consolidare la cooperazione giudiziaria
Giovanni Melillo ha iniziato la sua missione in Brasilia, la capitale. Qui ha dialogato con Paulo Gonet, procuratore generale del Brasile, e con il ministro della Giustizia, Ricardo Lewandowski. Le discussioni si sono concentrate sulle modalità di intensificazione della collaborazione tra le due procure, con particolare attenzione al contrasto delle organizzazioni criminali transnazionali. Le autorità brasiliane hanno sottolineato la necessità di scambi di informazioni costanti e reciproci per fronteggiare in modo efficace fenomeni di criminalità che coinvolgono entrambe le nazioni.
Durante questi incontri, Melillo ha messo in evidenza le sfide comuni che legano Italia e Brasile, soprattutto in tema di narcotraffico e infiltrazioni mafiose. L’obiettivo è dimostrare un fronte unito e coerente, anche attraverso la condivisione di buone pratiche investigative e giuridiche. L’appoggio delle alte cariche ministeriali brasiliane sarà cruciale per dare seguito all’intesa e creare delle linee guida operative che favoriscano un lavoro sinergico tra magistrati e forze dell’ordine. Questi presupposti hanno aperto la strada alla successiva fase della visita a San Paolo.
Seminario internazionale all’università di san paolo su criminalità e mercati illeciti
Il secondo passo della trasferta ha portato Melillo a partecipare al seminario internazionale “Criminalità organizzata e mercati illeciti in America Latina”, ospitato dall’Università di San Paolo. Si tratta di un appuntamento molto rilevante che coinvolge esperti, accademici e rappresentanti delle forze dell’ordine provenienti da vari Paesi del continente. Il tema centrale è la diffusione e il funzionamento delle reti criminali transnazionali, con un focus particolare sui mercati neri e sulle strategie adottate da mafia e cartelli per mantenere il controllo delle attività illecite.
Durante gli interventi, Melillo ha portato testimonianze dirette e dati raccolti dalle indagini italiane, mettendo in risalto le connessioni ormai consolidate tra la ‘Ndrangheta e il PCC. Ha sottolineato come queste organizzazioni sfruttino rotte comuni per il traffico di stupefacenti e adottino metodi simili di gestione criminale. Il seminario è servito anche a favorire lo scambio di esperienze e a promuovere strumenti investigativi moderni, volti a intensificare il contrasto alle logiche mafiose. La discussione ha coinvolto non solo la polizia, ma anche giuristi e rappresentanti istituzionali, con l’obiettivo di costruire un fronte condiviso contro la criminalità organizzata internazionale.
Un accordo innovativo per task force investigative tra italia e brasile
Al centro della missione di Melillo c’è la firma imminente di un accordo tra la procura nazionale antimafia italiana e la procura brasiliana. Questo patto prevede la creazione di task force investigative permanenti, formate da magistrati e forze di polizia di entrambi i Paesi. Le squadre lavoreranno insieme in modo stabile, scambiandosi informazioni in modo diretto e regolare. Si tratta di una novità importante per il contrasto alle mafie transnazionali perché permette di superare i tradizionali limiti imposti dalle frontiere e dai ritardi burocratici.
Le task force avranno il compito di monitorare e indagare i traffici illeciti collegati alla collaborazione tra la ‘Ndrangheta e il PCC. La struttura stabile consentirà una reazione più rapida ed efficace agli sviluppi delle attività criminali, andando a incidere su vertici, affiliati e reti di procacciamento. Questo modello di lavoro congiunto rappresenta un passo avanti significativo rispetto alle singole inchieste nazionali, garantendo continuità e una visione complessiva delle operazioni.
Le indagini sul traffico di droga e la collaborazione chiave del boss vincenzo pasquino
L’origine di questa forte alleanza investigativa risale a un’indagine avviata nel 2023, incentrata sul traffico di droga diretto dall’America Latina verso l’Europa, gestito insieme dalla ‘Ndrangheta e dal PCC. Nel corso delle operazioni è emersa la figura di Vincenzo Pasquino, un boss italiano con base a San Paolo da diversi anni. Pasquino è stato arrestato dalla polizia brasiliana e successivamente estradato in Italia per rispondere delle accuse.
Durante la sua detenzione, Pasquino ha deciso di collaborare con la giustizia svelando i dettagli dell’intesa tra le due organizzazioni mafiose. Le sue dichiarazioni hanno evidenziato i punti di contatto e le modalità operative di questa alleanza criminale, confermando un livello di coordinamento che tocca sia i territori italiani sia quelli brasiliani. Grazie al contributo di Pasquino, le indagini hanno potuto avanzare e confermare la validità dell’accordo tra procure per la creazione delle task force.
La sinergia tra le forze dell’ordine e la magistratura italiana e brasiliana punterà a smantellare i canali di traffico e a bloccare i flussi di denaro sporco generati da questa collaborazione criminale, favorendo così un’azione preventiva e repressiva più incisiva contro le mafie internazionali.