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Genova riconosce ufficialmente i figli di due madri dopo la sentenza della corte costituzionale del 2025

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Il Comune di Genova ha siglato un importante atto formale: il riconoscimento ufficiale dei figli nati da due madri. Questa decisione segue la sentenza della Corte costituzionale del 22 maggio 2025, che ha stabilito il diritto alla doppia maternità per le coppie omogenitoriali. Il procedimento si è svolto nel salone di rappresentanza di palazzo Tursi, alla presenza della sindaca Silvia Salis, che ha firmato il primo atto di iscrizione. La registrazione dei bambini e delle bambine rappresenta un passo avanti nel contesto dei diritti civili e dell’anagrafe nel nostro Paese.

La sentenza della corte costituzionale e il riconoscimento della doppia maternità

Il 22 maggio 2025 la Corte costituzionale ha emesso la sentenza numero 68, che definisce in modo chiaro il diritto alla doppia maternità per le coppie di donne. Questa decisione ha particolare rilevanza per chi ha fatto ricorso alla procreazione medicalmente assistita all’estero, una pratica non sempre riconosciuta alla pari in Italia. La sentenza stabilisce che entrambe le madri, biologica e non biologica, hanno diritti legali sui figli, assicurando così tutela e riconoscimento a tutte le famiglie omogenitoriali.

Il Comune di Genova ha risposto alla sentenza aggiornando il proprio registro anagrafico e permettendo l’iscrizione ufficiale dei bambini con due madri. Questo riflette un adeguamento alle norme e un’accettazione delle trasformazioni sociali. La decisione non rappresenta un’eccezione o un’azione politica di parte, ma un atto che segue la legge e rispetta la realtà di molte famiglie oggi.

La posizione di silvia salis e le implicazioni sociali della decisione

Silvia Salis, sindaca di Genova, ha sottolineato che il riconoscimento dei figli di due madri non dovrebbe essere oggetto di contrapposizioni o divisioni. Durante la cerimonia a palazzo Tursi ha dichiarato che “non si tratta di un gesto straordinario, ma di un’adeguata applicazione della sentenza della corte costituzionale.” Ha respinto ogni tentativo di strumentalizzare il tema per fini politici, invitando a considerare con equilibrio la materia, che riguarda il benessere di bambine, bambini e famiglie.

La sindaca ha ricordato il proprio ruolo personale di madre, moglie e credente, evidenziando che per lei “le madri sono tutte madri”. Questo richiamo serve a rompere i pregiudizi e a spiegare che la realtà sociale è cambiata e richiede risposte adeguate da parte delle istituzioni. La sua posizione ha anche una valenza culturale nel contesto di un Paese dove il dibattito su famiglia e diritti civili resta acceso.

Esperienze precedenti e interventi di altri amministratori

L’iscrizione dei figli nati da due madri non è un’esclusiva di Genova. Già nel 2023 il Comune di Savona, guidato dal sindaco Marco Russo, aveva iscritto un bambino con due madri all’anagrafe. Si tratta quindi di casi che si stanno moltiplicando e che anticipano una lettura più ampia delle norme, in particolare quando si interpretano in favore del minore.

Emilio Robotti, assessore a servizi demografici e diritto di cittadinanza del Comune di Genova, ha osservato che la nuova procedura rappresenta un adeguamento a quanto previsto dalle indicazioni costituzionali. Ha spiegato che già prima si potevano fare scelte simili, ma spesso si preferiva agire con prudenza. Robotti ha anche sottolineato un diverso trattamento normativo quando si parla di famiglie con due padri, dove ci sono ancora ostacoli più complessi. L’intervento dell’assessore mette in luce una spaccatura nel riconoscimento legale delle famiglie omogenitoriali nel territorio italiano.

Un passo avanti per i diritti delle famiglie omogenitoriali

Questo passo avanti segna una risposta concreta delle istituzioni locali ai bisogni delle famiglie omogenitoriali, recependo norme che rispecchiano la società attuale. Il Comune di Genova ha aperto una strada anche per altri Comuni che dovranno adattarsi ai cambiamenti legislativi e sociali negli anni a venire.

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