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Cileno riconosce per la prima volta violazioni ai diritti umani nella colonia dignidad di paul schaefer

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Il governo cileno ha ufficialmente ammesso le gravi violazioni dei diritti umani avvenute nella colonia dignidad, la comunità religiosa fondata dall’ex medico e gerarca nazista paul schaefer. Il documento, redatto dall’istituto per i diritti umani del Cile , contiene un’analisi dettagliata sugli abusi sessuali, le torture e le uccisioni che si sono svolte dentro la colonia, situata a villa baviera. Le rivelazioni riguardano un periodo oscuro, soprattutto durante la dittatura militare di Augusto Pinochet, e aprono nuove prospettive sulle responsabilità dello Stato cileno.

Il riconoscimento ufficiale di violazioni gravi e diffuse nella colonia dignidad

Per la prima volta uno Stato sudamericano riconosce pubblicamente la portata delle violazioni commesse nella colonia dignidad. Il rapporto dell’indh parla esplicitamente di “violenze gravi e massive” sui diritti delle persone che hanno vissuto o subito soprusi dentro la comunità fondata da paul schaefer. Il documento sottolinea che lo Stato cileno ha di fatto ceduto sovranità su quell’area, affidando la vita di centinaia di persone a individui criminali, senza intervenire.

La colonia dignidad, essendo un territorio quasi autonomo, ha facilitato l’imperversare di abusi che avrebbero potuto essere evitati se le autorità avessero fatto la loro parte. Si evidenziano soprattutto le responsabilità statali nell’essere rimasti passivi, o peggio, complici di ciò che accadeva sotto il controllo della congregazione religiosa.

Abusi sessuali, torture e sparizioni durante la dittatura di pinochet

Il rapporto dell’indh ripercorre con precisione i tipi di crimini commessi a villa baviera. Tra gli atti più gravi si segnalano abusi sessuali su minori perpetrati in modo sistematico. La colonia ha ospitato violenze che coinvolgevano bambini, vittime sfruttate con impunità per anni. Paul schaefer, condannato nel 2005 per questi fatti, è morto in carcere mentre scontava 20 anni di pena.

Oltre agli abusi sessuali, la comunità ha rappresentato un centro di repressione durante la dittatura militare cilena . Nel documento si riferisce di sparizioni forzate, torture cruente e lavori forzati sui detenuti politici o clandestini. La colonia è stata usata come luogo di detenzione e azioni punitive da parte del regime di Pinochet, aggiungendo un ulteriore livello di violenza ai soprusi già esistenti all’interno della comunità.

Le richieste per misure di riparazione e memoria da parte dell’indh

Il rapporto, lungo 206 pagine, non si limita a denunciare i fatti, ma propone azioni concrete per affrontare il passato. L’istituto per i diritti umani del Cile ha chiesto la creazione di una commissione d’inchiesta sul caso colonia dignidad, con l’obiettivo di approfondire responsabilità e creare una documentazione ufficiale di quanto accaduto.

Si richiedono inoltre iniziative di riparazione pubblica che includano progetti per la memoria e la giustizia sociale, destinati a riconoscere il trauma subito da tante vittime. Tra le proposte c’è l’apertura di un museo della memoria proprio nella sede della colonia, a villa baviera, che renda visibile e permanente il ricordo di quella pagina nera della storia cilena.

Le dichiarazioni di consuelo contreras e il giudizio del presidente boric

Consuelo contreras, direttrice dell’indh, ha commentato il rapporto sottolineando l’eccezionalità del caso. Ha detto di non conoscere “altro posto dove siano avvenute tante atrocità sotto lo sguardo complice dello Stato cileno”, evidenziando la gravità della passività delle autorità nei confronti della colonia dignidad.

Lo stesso presidente gabriel boric ha definito la colonia una “epitome del male”, riconoscendo pubblicamente l’orrore dei crimini commessi in quella comunità. Le sue parole rilanciano l’impegno morale e civile verso la verità e la giustizia per le vittime, indicando la strada per affrontare il passato e garantirne la memoria.

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