A Brescia, la centrale Lamarmora ha ospitato l’avvio di un data center progettato da Qarnot, una società francese specializzata in soluzioni energetiche. Questo impianto sfrutta un sistema di raffreddamento a liquido capace di recuperare energia termica a temperature elevate, fino a 65 °C, e immetterla nella rete di teleriscaldamento cittadina. Si tratta di una delle prime applicazioni italiane di questa tecnologia innovativa pensata per trasformare il calore disperso dai data center in risorsa per riscaldare gli edifici urbani.
Tecnologia avanzata di raffreddamento a liquido e recupero di calore a brescia
Il cuore del data center Lamarmora risiede nel sistema di raffreddamento a liquido sviluppato da Qarnot. A differenza delle tradizionali soluzioni ad aria, questa tecnologia utilizza liquidi per assorbire il calore generato dai server, mantenendo così le apparecchiature a temperature ottimali senza sprechi di energia. Il calore estratto raggiunge valori elevati, circa 65 °C, una temperatura sufficiente per essere distribuita tramite la rete cittadina di teleriscaldamento e usata per fornire riscaldamento agli edifici.
Questa soluzione riduce la necessità di fonti fossili per il riscaldamento e rappresenta una risposta concreta alla crescente domanda energetica derivante dalla diffusione massiccia di infrastrutture digitali. In particolare, i data center sono noti per consumare grandi quantità di energia ed emettere calore che finora veniva disperso senza recupero. Qui a Brescia, la tecnologia francese è stata adattata e implementata per integrare il calore prodotto direttamente nella rete urbana, anticipando tendenze ecosostenibili che si confrontano con il tema della riduzione delle emissioni e dell’economia circolare.
Una sfida energetica e un’opportunità per il teleriscaldamento urbano
L’espansione globale dei data center ha aumentato la pressione sulle reti elettriche, richiedendo nuovi investimenti per rispondere a un fabbisogno in continua crescita. A2A, coinvolta nel progetto, ha sottolineato che questa tendenza crea però una nuova opportunità: trasformare il calore di scarto dei server in energia termica utile. Recuperare questa energia rappresenta una svolta per le città dotate di reti di teleriscaldamento, che possono così garantire un riscaldamento ecologico, riducendo il peso delle fonti fossili.
Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A, ha evidenziato come l’integrazione del recupero energetico sin dalle fasi progettuali sia una strada per costruire infrastrutture urbane più sostenibili e competitive. Il modello adottato a Brescia dimostra come la sfida di contenere i consumi possa diventare un’occasione concreta di sviluppo territoriale, con sistemi che offrono calore dove serve, senza aumentare le emissioni di anidride carbonica.
Brescia e il ruolo di laboratorio urbano per le tecnologie ambientali
La sindaca di Brescia, Laura Castelletti, ha definito la città un punto di sperimentazione per tecnologie capaci di ridurre le emissioni in atmosfera e migliorare la qualità dell’aria. L’esperienza nasce sulla scia degli anni Settanta, quando Brescia fu la prima a introdurre il teleriscaldamento tramite Asm, un sistema che all’epoca aveva rappresentato un modello nazionale. Oggi il progetto con Qarnot segna un’evoluzione di quel percorso, inserendo tecnologie che potenziano la capacità di decarbonizzare la rete di riscaldamento urbana.
Attraverso questa iniziativa, Brescia si posiziona come esempio italiano di come le infrastrutture digitali possano integrarsi in modo positivo nell’ecosistema cittadino. L’adozione di queste innovazioni coinvolge non soltanto aspetti tecnici ma anche la comunicazione tra pubblico, istituzioni e imprese, creando consenso intorno a modelli di sviluppo urbano più rispettosi dell’ambiente e meno dipendenti dai combustibili fossili.
Qarnot punta sul mercato italiano del cloud ad alte prestazioni a basso impatto
La partecipazione di Qarnot si traduce non solo nella fornitura del data center ma in una strategia complessiva per il settore del cloud computing ad alte prestazioni in Italia. Paul Benoit, ceo e cofondatore di Qarnot, ha spiegato che la collaborazione con A2A ha permesso di realizzare una infrastruttura con caratteristiche di bassa emissione e alta efficienza energetica. Questo tipo di soluzioni si rivolge a settori che richiedono calcolo intensivo e sicurezza, come l’automotive, l’aerospazio, l’energia e il comparto marittimo.
L’approccio di Qarnot integra il recupero di calore come parte essenziale della progettazione, assicurando così risposte energetiche sostenibili e una forte presenza nel mercato del cloud HPC. In tal modo l’azienda crea valore sia dai servizi digitali che dal calore prodotto, contribuendo al risparmio energetico e alla riduzione dei costi ambientali per industrie che lavorano con grandi quantità di dati e simulazioni complesse.