Nicola Palladino, ex titolare della Cls Calcestruzzi di Pastorano , è stato assolto in via definitiva dalla seconda sezione della Corte di Appello di Napoli. A distanza di oltre quindici anni da un processo che ha avuto diversi passaggi giudiziari, la sua posizione si è finalmente chiusa dopo accuse legate al settore del calcestruzzo e presunte connessioni con esponenti del clan dei Casalesi. I legali di Palladino hanno reso noto l’esito definitivo del procedimento.
Le accuse per il coinvolgimento con il clan dei casalesi
L’inchiesta “il principe e la scheda ballerina” aveva coinvolto Nicola Palladino, accusato di essere il braccio imprenditoriale delle famiglie Schiavone e Zagaria nel mercato del calcestruzzo. Secondo i pm di Napoli, Palladino avrebbe svolto un ruolo chiave nella gestione di attività legate al cemento, essenziali per le famiglie del clan dei Casalesi, da sempre attive nella zona di Caserta e Napoli.
Il quadro probatorio aveva portato al sequestro di beni per un valore di 15 milioni di euro, misure poi annullate dal Tribunale delle Misure di Prevenzione. Questi provvedimenti avevano inciso pesantemente sul patrimonio di Palladino, ma restava al centro un lungo contenzioso giudiziario sulla fondatezza delle accuse.
Il percorso giudiziario fino alla sentenza definitiva
Palladino era stato assolto in primo grado con rito abbreviato nel 2013. La Corte di Appello di Napoli aveva confermato l’assoluzione nel 2017, rigettando le accuse ritenute prive di riscontri sufficienti. Tuttavia, la Procura Generale aveva presentato ricorso alla Corte di Cassazione. Nel 2019 la Suprema Corte ha annullato la sentenza per vizi formali, ordinando un nuovo processo di appello.
Durante questo nuovo giudizio sono state depositate dichiarazioni di nuovi collaboratori di giustizia legati al clan. Tra questi Antonio Iovine, Antonio Panaro, Nicola Schiavone e Francesco Zagaria, cui si è aggiunta documentazione che ha contribuito a chiarire i fatti. La Corte di Appello, presieduta da Francica con i giudici Carapella e Valentini, ha quindi accolto la richiesta di proscioglimento e ha assolto Palladino con sentenza definitiva.
Le reazioni della difesa e il significato della sentenza
I legali di Nicola Palladino, gli avvocati Francesco Picca e Paola Tafuro, hanno evidenziato come la sentenza restituisca al loro assistito la dignità personale messa in discussione in questi quindici anni di processi. Nonostante tre pronunce di assoluzione, Palladino ha dovuto difendersi in una lunga battaglia giudiziaria che oggi si chiude con un verdetto definitivo a suo favore.
L’assoluzione pone un punto fermo su una vicenda che aveva attirato attenzione per la presunta infiltrazione criminale nel campo delle attività edili. La vicenda dimostra le difficoltà e i tempi lunghi del sistema giudiziario, specie quando coinvolte sono accuse di tipo mafioso.
Ultimi sviluppi della sentenza
La Corte di Appello di Napoli ha così sancito il non luogo a procedere per Palladino, che può ora riprendere la propria vita senza l’ombra delle contestazioni. Il caso chiude un capitolo delicato nella storia giudiziaria legata al clan dei Casalesi e alla criminalità organizzata nell’area campana.