Londra si prepara ad accogliere un nuovo memoriale dedicato alla regina Elisabetta II, la sovrana con il regno più lungo nella storia britannica. Lo studio dell’architetto Norman Foster ha ottenuto la vittoria nel concorso indetto per celebrare la memoria della regina, scomparsa nel settembre 2022 dopo 70 anni di governo. Il progetto unisce elementi tradizionali e moderni, e sarà realizzato nei pressi di Buckingham Palace, nel cuore della città.
Il progetto vincente: un ponte traslucido e statue simboliche per raccontare la storia della regina
Il memoriale nazionale si caratterizza per il suo forte valore simbolico. Al centro c’è un ponte di vetro, ispirato alla tiara nuziale di Elisabetta II, che diventerà un simbolo di unione tra le nazioni del Commonwealth e i diversi enti legati alla corona. La struttura traslucida rappresenta la capacità della sovrana di collegare tradizione e progresso, in particolare nei periodi di profondo cambiamento sociale e tecnologico che hanno segnato il suo regno.
Oltre al ponte è prevista una statua equestre della regina, ubicata a St James’s Park, poco distante da Buckingham Palace. Una seconda statua la raffigurerà a braccetto con il principe Filippo, marito defunto e consorte storico. Queste sculture intendono raccontare sia il carattere regale e formale di Elisabetta, sia il lato umano dei suoi anni di regno, evidenziando legami personali e istituzionali.
Un commento di lord robert janvrin
Lord Robert Janvrin, presidente del comitato commemorativo ed ex segretario privato della regina, ha sottolineato come il progetto abbia saputo trovare un equilibrio tra “elementi tradizionali e moderni, informali e formali”, riuscendo così a rendere omaggio a una figura complessa e duratura come quella di sua maestà.
Norman foster e il suo ruolo nel disegnare nuovi spazi iconici di londra
Norman Foster, architetto britannico novantenne, vanta una carriera ricca di progetti che hanno segnato il volto di Londra. Tra le sue opere più note figurano il Millenium Bridge, il City Hall e il grattacielo denominato ‘Gherkin’ per la sua sagoma particolare. Il nuovo memoriale si aggiunge a questa lista di interventi che hanno lasciato un’impronta permanente sulla capitale.
Foster ha definito la possibilità di lavorare al monumento un “onore e privilegio”, evidenziando come il progetto rifletta la personalità della regina e il peso della sua eredità. Il disegno del ponte come simbolo di collegamento e superamento delle divisioni è un richiamo diretto al ruolo politico e sociale di Elisabetta II, che ha mantenuto unito il Commonwealth malgrado i mutamenti epocali.
Lo studio Foster and Partners ha diffuso una nota in cui ha descritto la regina come una figura capace di affrontare con leggerezza e fermezza periodi di grande trasformazione, dal dopoguerra fino all’era digitale. Il memoriale vuole quindi celebrare questa duplice natura, unendo il ricordo personale a valori collettivi forti.
Un omaggio che unisce passato e futuro
Gli spazi verdi e il contributo dell’architetto paesaggista michel desvigne
Il progetto complessivo per il memoriale comprende anche l’ideazione di giardini che conferiranno un’area verde di cui potrà godere il pubblico. L’architetto paesaggista francese Michel Desvigne è stato incaricato di curare questi spazi, pensati per accompagnare le visite e offrire un luogo di riflessione e ricordo.
I giardini saranno strutturati per valorizzare la presenza delle sculture e del ponte, integrandosi nel contesto di St James’s Park senza interromperne la continuità. La scelta del verde richiama le tradizioni inglesi legate alla natura e ai giardini storici, elementi simbolici per molte celebrazioni reali.
I dettagli definitivi del progetto, comprese le scelte botaniche e il layout delle aree esterne, saranno resi noti nel corso del 2025, in corrispondenza con il centenario della nascita della regina Elisabetta II. Questo legame tra commemorazione e natura sottolinea il carattere duraturo dell’omaggio e l’intenzione di lasciare un segno tangibile nello spazio pubblico londinese.