
Il fenomeno dell’overtourism ha assunto una dimensione rilevante per molte città d’arte, con venezia al centro del dibattito. Durante la presentazione del rapporto “l’economia del veneto” a venezia, esperti e rappresentanti istituzionali si sono confrontati sulle criticità legate ai flussi turistici e sulle possibili strategie per gestirli senza compromettere la vita dei residenti e il patrimonio culturale. L’analisi si è concentrata su un approccio meno punitivo e più strutturato, volto a coniugare sviluppo economico e tutela del territorio.
Venezia come caso emblematico dell’overtourism e le sue conseguenze
Venezia rappresenta uno dei casi più noti a livello globale di overtourism. Nel 2024, la città ha accolto circa 28 milioni di visitatori, una cifra che supera abbondantemente la capacità di gestione urbana e mette pressione sulla residenzialità e i servizi locali. Di questi, il 60% sono turisti giornalieri, spesso provenienti da crociere o escursioni fuori dalla città. Questo tipo di turismo contribuisce al PIL regionale ma, allo stesso tempo, crea problemi legati alla qualità della vita: l’aumento degli affitti brevi, la diminuzione degli abitanti stabili e la congestione degli spazi pubblici rendono complesso mantenere un equilibrio sostenibile.
Deficit strutturale della governance secondo domenico pellegrino
Domenico Pellegrino, presidente di Aidit, ha definito la situazione non come un semplice eccesso di domanda turistica, ma come un “deficit strutturale di regia”. Un sistema di governance carente e poco integrato permette che i problemi si moltiplichino, riducendo le possibilità di affrontarli con soluzioni efficaci. Venezia, a differenza di altre destinazioni, ha già iniziato a mettere in atto strumenti di presidio che potrebbero fungere da modello per altre città.
Proposte di aidit per un turismo responsabile basato su governance e tecnologia
Aidit ha dichiarato la necessità di rafforzare la governance del turismo attraverso la creazione di organismi inter-istituzionali stabili. Queste “task force” dovrebbero assorbire i compiti di coordinamento tra enti locali, nazionali e stakeholder privati, superando la frammentazione attuale. L’obiettivo è garantire una gestione più armonica della domanda turistica e delle risorse disponibili.
La proposta prevede l’adozione di piattaforme digitali capaci di monitorare in tempo reale i flussi turistici, l’impatto ambientale e la pressione sugli spazi urbani. Questi strumenti consentirebbero decisioni rapide e basate su dati aggiornati, migliorando la pianificazione e l’intervento sul territorio. La tecnologia assume così un peso cruciale per tamponare gli effetti dell’overtourism senza bloccare del tutto l’attività turistica.
Aidit suggerisce anche un sistema di fiscalità intelligente, con tasse di soggiorno differenziate, che finanzino direttamente servizi utili ai residenti e progetti di sostenibilità territoriale. Questo modello mira a evitare la semplice imposizione punitiva, ma a ricreare una rete di investimenti utili a doppio beneficio, per ospiti e popolazione locale. L’approccio si completa con partnership tra pubblico e privato che incentivi l’innovazione e la formazione del settore.
Misure concrete a venezia e le sfide di un modello esportabile
Alcune misure a venezia già sono in atto o in fase di attuazione: il contributo di accesso alla città, la regolamentazione degli affitti brevi e il contingentamento dei gruppi turistici. Queste azioni rappresentano passi avanti verso un controllo più efficace, ma servono ancora risorse e coordinamento per renderle più incisive. Le difficoltà nascono anche dal carattere unico di venezia, con la sua struttura lagunare e il rapporto stretto tra patrimonio artistico e vita quotidiana dei cittadini.
Convivenza possibile tra crescita turistica e sostenibilità
Domenico Pellegrino sostiene che “la crescita turistica e la sostenibilità non si escludono a vicenda, ma richiedono strumenti mirati per convivere”. Questo approccio potrebbe delineare un modello nazionale da replicare in altre città italiane con problemi analoghi, ponendo l’Italia come leader nel turismo sostenibile a livello mondiale.
Ruolo del turismo organizzato nel sostenere lo sviluppo locale
Ivano Zilio, presidente di Aidit Triveneto, ha ribadito l’importanza del turismo organizzato come elemento capace di veicolare politiche sostenibili. Le strutture organizzate garantiscono un controllo maggiore sui flussi turistici e promuovono una fruizione del territorio che rispetta le esigenze dei residenti. Questo tipo di turismo crea valore più duraturo sia per i visitatori sia per chi vive nelle destinazioni, andando oltre soluzioni emergenziali legate solamente a limiti temporanei o divieti.
Il dialogo tra istituzioni, operatori privati e cittadini è fondamentale per costruire nuove forme di gestione, che diano attenzione alla qualità della vita urbana e al patrimonio culturale. Venezia resta allo stesso tempo una grande sfida e un laboratorio utile a capire come garantire equilibrio tra turismo e comunità locali.